Dokument-Nr. 10017

[Erzberger, Matthias]: L'eco nella stampa tedesca del discorso del Cancelliere sulla questione dei fini di guerra, 21. Mai 1917

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Il discorso, col quale il Cancelliere rispose il 15 maggio a. c. nel Reichstag alle interpellanze dei conservatori e dei socialisti sui fini di guerra, ha avuto una grandissima eco, come del resto era da attendersi, nella stampa di tutti i partiti. Mancano, è vero, espressioni con tendenza programmatica degli organi dei vari partiti; ma laddove il discorso del Cancelliere e i rapporti della seduta del Reichstag sono stati sottoposti a critica, tutto denota che le parole del primo uomo di Stato hanno prodotto la più grande impressione. L'eco nella stampa si regola essenzialmente secondo l'aggruppamento dei partiti verificatosi nel Reichstag. Dai commenti dei giornali che rispecchiano le opinioni dei partiti di mezzo, risulta una generale soddisfazione non influenzata certo da qualche commento dubbioso. La stampa conservatrice e pangermanista non nasconde di essere disillusa, per quanto questa disillusione non sia nella misura che si sarebbe potuta supporre. Anche l'organo magno dei socialisti, il "Vorwärts", non può nascondere il suo disinganno e continua a vedere come unica via di salvazione quei fini di guerra socialisti, – rifiutati dal Cancelliere al pari della politica annessionistica, – che presenta ancora come l'unica base possibile per addivenire alla conclusione della pace.
La stampa conservatrice mostra, malgrado la sua scontentezza, una certa tendenza all'adattamento. È forse questo un riflesso delle disparità d'opinione rivelatasi in seno al partito. È noto, infatti, che leaders conservatori come Westarp e Heydebrand non approvano l'interpellanza conservativa al Reichstag. Non è senza interesse osservare come l'unica
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d'azione [sic], che si poteva osservare ininterrotta da qualche tempo nella tattica della stampa conservatrice e pangermanista, causi alla maggior parte di questi organi grandi difficoltà ed impicci, derivati tutti dal succo del discorso del Cancelliere. Come già nel dibattito al Reichstag persino un oratore di parte conservatrice si volse, in certo qual modo, in ritirata assicurando "non essere i conservatori gli uomini bramosi di conquiste che vengono descritti", – così in alcuni giornali conservatori vi si trova, di punto in bianco, l'accenno abbastanza ingenuo che "tutta quanta l'offensiva organizzata contro il Governo non avrebbe avuto altro scopo che quello di indurre il Cancelliere a dichiarare che la sua pace non sarebbe stata quella voluta dai socialisti". A ragione la liberale "Frankfurter Zeitung" dice che i conservatori avrebbero potuto avere questa sicurezza ad un prezzo assai minore. Essi stessi non avrebbero avuto bisogno di destare da molto tempo il sospetto essere il deputato Scheidemann – il leader del partito socialista – l'araldo del Cancelliere in quanto a scopi di guerra. La conservatrice "Kreuzzeitung" assicura essere stato lo scopo dell'interpellanza soltanto quello di indurre il Cancelliere a prendere decisa posizione contro una pace a base di rinunce; e che questo scopo è raggiunto essendosi il Cancelliere pronunciato contro una pace come la vorrebbe l'on. Scheidemann. Il giornale continua criticando il Cancelliere per essersi espresso troppo duramente contro il punto di vista pangermanista-conservatore, e contro l'oratore che motivò l'interpellanza. L'articolo conclude dicendo che, riandando il corso di tutta la seduta, nonché i discorsi e le risposte alle interpellanze, non v'è da parte
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dei conservatori motivo alcuno per essere scontenti "per quanto molte cose, naturalmente, rimangono incompiute nei rapporti nazionali". Similmente la pangermanista "Deutsche Tageszeitung" cerca di sterzare alla meglio; e, facendo l'ingenua domanda perché mai il Cancelliere non ha già detto da lungo tempo che nella questione dei fini di guerra egli era in completo accordo col Comando Supremo. Anche questo giornale trova molto strano che il Cancelliere abbia accentuato molto più la sua avversione contro i conservatori che non quella contro Scheidemann. Comunque, – osserva il giornale per confortarsi in questo discorso il Cancelliere si è opposto con maggiore energia al tentativo socialista di come non abbia fatto per lo passato. Press'a poco eguali argomenti svolge la pangermanista "Tägliche Rundschau", la quale riconosce avere il Cancelliere "ottenuto un successo oratorio, ma soltanto un mezzo successo politico". Anche quest'organo ascrive all'attivo della giornata "avere il Cancelliere rigettato l'agitazione socialista per una pace a base di rinunce", e vede nel fatto l'adempimento dello scopo a cui mirava l'interpellanza dei conservatori. Come nella "Kreuzzeitung", così anche nella "Täglichen Rundschau" vien salutato l'accordo esistente, in fatto di fini di guerra, fra il Governo ed il Supremo Comando, e dice essere ciò oltremodo "tranquillizzante". Anche il desiderio di pace colla Russia produce piena soddisfazione politica.
Accanto a questi giornali conservatori-pangermanisti, i quali almeno esternamente, rivelano un certo cambiamento di tattica, non mancano naturalmente quelli, che pel loro modo di ragionare e di sentire puramente pangermanista, si irretiscono
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nella solita via e si dichiarano, quindi, scontenti del discorso del Cancelliere. A tali voci appartiene la "Deutsche Zeitung", che dichiara "avere il Cancelliere dato pietre invece di pane; avere, come la montagna, partorito, dopo tanti sforzi, un topolino; dimostrato come avessero ancora ragione i pessimisti che non si aspettavano nulla da lui anche sotto la più grave pressione dell'ora in quanto a sicurezza d'intenti, coscienza della propria forza e inflessibile volontà". Vi si aggiungano, inoltre, le "Berliner Neueste Nachrichten" che rivelano tutta la loro scontentezza e dichiarano avere il Cancelliere tentato di allontanare la tempesta pronunciando forti parole tanto a destra quanto a sinistra, parole che mancano però di chiarezza. Fa parte degli scontenti il "Berliner Lokal-Anzeiger", di solito così fedele al Governo, il quale ha fatto, in quest'ultimo scorcio di tempo insieme a tutti gli altri giornali che si stampano nella casa editrice Scherl, un'evoluzione troppo riveditoia verso il campo dei pangermanisti. Il "Berliner Lokal-Anzeiger" rimprovera al Cancelliere di non possedere una forza soggiogante sull'anima del popolo tedesco, e che sdegna di seguire con cura le oscillazioni e le agitazioni di quest'anima. Il "Berliner Lokal-Anzeiger" ha fatto sua la tattica dei pangermanisti che tendono ad identificare i loro desideri con quelli del popolo tedesco.
Queste voci sorte dal campo dei pangermanisti, sempre pronti alle pressioni di ogni genere pur di ottenere il loro intento, lasciano presumere che ancora i loro organi presentemente conciliativi e sterzanti non staranno molto a riprendere l'antica via. Questa supposizione viene rinforzata anche dalle esperienze fatte in casi simili colla stampa pangermanista. Alla stam-
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pa dell'altro partito estremo, ossia quella socialista, si unisce completamente il "Berliner Tageblatt". Questo giornale desiderava che il Cancelliere esponesse un programma di rinunce, e si lamenta che il suo discorso non abbia, per mancanza di chiarezza, promosso il pensiero della pace. "Il discorso del Cancelliere" – prosegue il giornale – "nel quale trovansi molte verità e molte altre mancano, non farà lungo cammino in questo mondo di miserie". Comunque, ammette che anche un discorso chiaro e dettagliato in ogni sua parte non avrebbe avuto il potere di produrre oggi un mutamento.
Le più ampie approvazioni, invece, come abbiamo già detto, il discorso del Cancelliere le trova nella stragrande maggioranza dei partiti di mezzo. Fra gli organi del Centro, il commento della "Germania" di Berlino merita speciale rilievo. Secondo la "Germania" il significato del discorso deve ricercarsi in prima linea nella fermezza e nella volontà politica che traspare in ogni parola del Cancelliere: l'uomo di Stato sa cosa vuole, sa obbiettivamente a che cosa tende la sua politica, e sa ancora qual sia la via tattica da seguire per non mancare all'intento anelato. Il giornale dice di comprendere pienamente come la situazione generale odierna imponga il più severo ritegno; qualifica come una lieta e concreta testimonianza per la maturità politica del popolo germanico l'essersi formato nel Reichstag un compatto aggruppamento di partiti, pronto ad apprezzare i motivi del Governo e ad accontentarsi della grande linea direttiva, in quanto a scopi di guerra, altra volta esposta da Bethmann Hollweg. Rileva, come un sintomo specialmente notevole e confortante, lo scostamento deciso del Cancelliere dai partiti estremi; per-
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ché questo scostamento crea una linea mediana ragionevole che rende possibile, pur mantenendosi qualsiasi libertà d'azione, un differenziamento fra i vari caratteri e gradi di inimicizia nelle Potenze dell'Intesa. Questo differenziamento vien riconosciuto come già iniziato dal cancelliere in quel suo mettere a fronte la immutata brama di guerra e di conquista della potenze occidentali cogli avvenimenti in Russia e conseguente dichiarazione di quel nuovo Governo consistente nella rinuncia a qualsiasi conquista. Vien considerata come una cosa naturale, che il popolo tedesco desideri di entrare colla Russia in un rapporto pacifico durevole, quando anche colà si sappia fare strada il medesimo desiderio. In quanto al risultato totale del dibattimento sugli scopi di guerra si rileva che è riuscito al Cancelliere di togliere terreno a quelle esagerazioni di destra e di sinistra che una stampa troppo unilaterale aveva saputo creare. I due partiti interpellanti – conchiude la "Germania" – hanno saputo produrre ancora una volta del buono diametralmente opposto ai loro desideri, e, cioè, determinare la fiducia della maggioranza del popolo verso il Governo. – Secondo l'altro organo dirigente del Centro, la "Kölnische Volkszeitung", la parte più importante del discorso è la dichiarazione sul più completo accordo colle Potenze alleate e la più completa uniformità di intenti riguardo agli scopi di guerra fra il Governo e il Comando Supremo. In questo, il giornale, vede la migliore garanzia per una pace, la quale – come disse il Cancelliere – creerà l'Impero germanico forte, indipendente e non minacciato come una rocca della pace e del lavoro.
Mentre alcuni giornali nazional-liberali – come le
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"Berliner Neuesten [sic] Nachrichten" e il "Deutsche Kurier" che portano questa denominazione di partito come un'etichetta ma hanno orientato il loro contegno politico verso destra, non mancano di critiche al discorso del Cancelliere, l'organo direttivo dei nazional-liberali. la "Kölnische Zeitung", si fa portavoce delle ragioni che hanno indotto il partito ad aderire alla dichiarazione dei partiti di mezzo del Reichstag. La "Kölnische Zeitung", con parole più bonarie che acri, critica la dissonanza che si tentò di creare nell'unità del popolo germanico colle due interpellanze, e specialmente gli sforzi dei circoli conservatori di mettersi in mostra quali monopolizzatori di patriottismo. Alla polemica degli ultimi giorni ha mancato la premessa che tutti i partiti volevano, comunque, il bene del popolo tedesco colla medesima ardente volontà, se anche con mezzi diversi. Proseguendo, il giornale, dà al discorso del Cancelliere il significato di un ammonimento del quale deve sperarsi che sia compreso. Il rigetto di una dichiarazione programmatica sui fini di guerra da parte del Cancelliere è reputato dal giornale naturalissimo; e prosegue dicendo essere più che naturale che la conclusione fortunata della guerra sia l'unica linea di condotta per la politica tedesca e che questa si attenga al medesimo concetto in base al quale fu fatta la nota offerta di pace del 12 dicembre. Notevolissimo è, per il giornale, il contegno diverso che il Cancelliere tiene verso i nemici dell'est e verso quelli dell'ovest. La "Kölnische Zeitung" condivide l'opinione del Cancelliere, essere oltremodo difficile una pace in base ad un accordo coll'Inghilterra e colla Francia finche l'intento bellico di queste due nazioni sarà quello del-
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l'annientamento e dello smembramento delle Potenze Centrali. L'accenno alla Russia vien considerato dal giornale come il punto culminante e il nocciolo di tutto quanto il discorso del Cancelliere nei riguardi politici. Alla fine del suo commento la "Kölnische Zeitung" fa notare che la parola del Cancelliere non è a servizio di questo o di quel partito, ma a servizio di tutto il popolo germanico. Conclude esprimendo la speranza che la nazione si stringa nuovamente attorno al Governo colla nota compattezza e continui il suo lavoro tenace per il bene della patria. La dichiarazione collettiva dei partiti di mezzo servirà, allora, come di ponte, perché i due partiti estremi di destra e di sinistra possano incontrarsi.
Anche la "Berliner Börsenzeitung", organo dei liberali nazionali, esprime la persuasione che la memorabile seduta del Reichstag abbia avuto un risultato che la grande maggioranza del popolo germanico deve salutare con gioia. Infatti, il Cancelliere, malgrado la sua riservatezza, è stato assai più chiaro che per lo passato in quanto ai suoi fini di guerra, e se anche il giornale non si dà alla speranza che ne abbia a sbocciare ben presto la pace, tuttavia ritiene che le parole di Bethmann Hollweg abbiano a fare l'impressione voluta nell'estero nemico e specialmente in Russia. Nel discorso del Cancelliere il giornale legge parole esplicite sui conservatori; colla dichiarazione, poi, essere d'accordo le opinioni del Governo con quelle del Supremo Comando, ha contribuito – prosegue la "Börsenzeitung" – a metter termine, a questo "avvelenamento delle acque". Il linguaggio del Cancelliere è stato questa volta tanto chiaro quanto lo permettevano le circostanze dominanti; sol-
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tanto i maligni possono dubitarlo.
Se passiamo ai giornali liberali, vediamo in prima linea la "Vossische Zeitung" che dice avere il Cancelliere soddisfatto qualsiasi giustificata attesa. Questo fatto è tanto più notevole in quanto che la "Vossische Zeitung" e generalmente, in fatto di politica estera, fortemente orientata verso destra. La "Vossische Zeitung" è della stessa opinione del Cancelliere che non sia utile alla Germania dare in pasto ai nemici i nostri fini di guerra fin nei loro particolari. Il discorso stesso in risposta alle due interpellanze vien chiamato un grande e vero discorso politico. Specialmente le parole che Bethmann Hollweg ha detto sulla Russia vengono rilevate come ottime. Il giornale spera che le parole del Cancelliere vengano chiaramente intese in tutta la Russia. Il popolo russo deve sapere che dietro le parole del Cancelliere vi e compatta la stragrande maggioranza del popolo germanico. Il giornale chiama le parole rivolte alla Russia "il principio dell'orientamento delle Potenze Centrali verso l'est". La "Vossische Zeitung" rileva anche il significato della giornata per la persona del Cancelliere. Essendosi egli dichiarato per una decisa soluzione di un problema politico, parlando della Russia, ha fatto nuovi accoliti alla sua politica di pace. La "Vossische Zeitung" termina dicendo che il 15 maggio il Cancelliere dell'Impero è stato un vero capo della politica del paese.
Il grande organo democratico della Germania meridionale, la "Frankfurter Zeitung", comincia rilevando le grandi difficoltà di parlare dei nessi di politica bellica e sugli scopi di guerra. Dice che il compito è stato specialmente spinoso
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questa volta, data la lotta violenta e a tutta oltranza che una coalizione di vari elementi conduce per varie ragioni contro il Cancelliere; dato il malumore prodotto nella maggioranza del partito socialista, e dal procedere punto riguardoso dei circoli pangermanisti-reazionari. Malgrado tutte queste difficoltà – continua il giornale – è riuscito anche questa volta al Cancelliere di trovare nel Reichstag una maggioranza favorevole ad una linea di mezzo fra le pretese annessionistiche e quelle degli avversari contrari a qualsiasi ampiamento di territorio e indennità di guerra. Un contegno diverso tenuto dal Cancelliere sarebbe stato, secondo la "Frankfurter Zeitung", assolutamente impossibile alle circostanze vigenti. Il giornale lascia aperta la questione se la feroce opposizione contro il Cancelliere si calmerà o no dopo la sua dichiarazione. Frattanto Bethmann Hollweg ha avuto uno splendido voto di fiducia dalla maggioranza del parlamento, che lo terrà bene in sella per un tempo indeterminato. A ragione la "Frankfurter Zeitung" osserva che, alla fin dei conti, è il Reichstag che deve interpretare giustamente la volontà del popolo tedesco e non sono niente affatto gli organi della stampa, i quali, invece che portavoci del popolo, sono portavoci dei singoli partiti. La "Frankfurter Zeitung" ritiene in generale che, al momento, sia ben più importante l'unità interna, scopo della dichiarazione del Cancelliere, che non i negoziati diplomatici col nemico. In un secondo articolo editoriale, il medesimo giornale rileva l'importanza del fatto che alla fine del terzo anno di guerra Reichstag e Governo abbiano manifestato di nuovo il loro completo accordo nelle questioni più importanti; mentre nei paesi
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dell'Intesa sono stati sbalzati, ormai da lungo tempo, i Governi che entrarono in guerra e che questa guerra mostrarono ai loro popoli necessaria e piena di buona riuscita. Tutto ciò dimostra quanto potente sia la forza di vita del popolo tedesco malgrado i contrasti interni e la lotta dura ed impara. Il giornale spera che il Cancelliere, in possesso della fiducia dell'Imperatore, del Supremo Comando e della maggioranza del Reichstag, possa attingere di questa fiducia la forza per procedere nella via che egli ritiene la più giusta per il bene della patria. Loda le parole rivolte alla Russia e dice che, se anche i Governi delle Potenze occidentali continueranno a proclamare intenti di conquista, – astrazion fatta dalla considerazione che secondo tutte le esperienze psicologiche lo splendido risultato della guerra subacquea dovrà promuovere il desiderio di pace nei popoli dell'Intesa, – le parole del Cancelliere rivolte alla Russia verrebbero a rivestire tutto il loro valore anche per le Potenze occidentali quando la ferma volontà di pace di quei popoli riuscisse a mettersi sotto i piedi i piani di conquista dei relativi Governi. L'accordo rilevato dal Cancelliere dei suoi fini di guerra con quelli del Supremo Comando, vien interpretato dalla "Frankfurter Zeitung" nel senso che i supremi consiglieri dell'Imperatore si sono concordati su un programma realizzabilissimo data l'ottima situazione militare. Le dichiarazioni fatte dal Cancelliere fecero ritenere trattarsi di idee ben ponderate, collegate insieme e ispirate da una onesta volontà. – La "Liberale Korrespondenz" costata che il Cancelliere, sorretto dalla maggioranza del Reichstag, ha riportato una completa vittoria sui suoi oppositori del
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partito conservatore. E la "Freisinnige Zeitung" opina avere le interpellanze mostrato che soltanto i radicali hanno un interesse ad un impegno prematuro del Governo tedesco in quanto a determinati fini di guerra.
Se ora passiamo in rassegna l'eco prodotto dal discorso del Cancelliere nella stampa dei vari partiti, veniamo a vedere come abbiamo accennato brevemente al principio, che gli organi dei partiti del Centro hanno dimostrato di avere un pieno intendimento per i motivi che hanno indotto il Cancelliere a tacere nella questione dei fini di guerra. Unanimemente vengono salutate le parole del Cancelliere alla Russia, e approvata la decisione di non legarsi le mani dinanzi alle Potenze occidentali né con un programma di rinunce né con un programma di annessioni. Questi organi si rallegrano inoltre per la formazione di un blocco della maggioranza a favore del Cancelliere, blocco che dicono corrispondente alla situazione attuale. Che i giornali conservatori e pangermanisti dubitassero della compattezza del blocco era da prevedersi, come pure le espressioni di questo o di quel giornale liberale nazionale che dimostrano di non approvare completamente il passaggio della frazione nazional-liberale del Reichstag al blocco della maggioranza. L'essenziale è che la frazione liberale nazionale come tale si sia dichiarata, per ragioni tattiche ed obbiettive, per l'appoggio della politica e della direttiva proposta dal cancelliere nella questione dei fini di guerra. Anche negli altri partiti di mezzo vi sono singoli parlamentari che nella stessa questione derogano dalla linea di mezzo. Ma ciò nulla toglie all'unità del blocco dei partiti di mezzo, la cui manifestazione approva
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la politica del Cancelliere in qualsiasi punto. Gli ottimisti credono che il blocco, essendo formato dai partiti di mezzo, sia adattato a guadagnar terreno sia a destra che a sinistra. Noi riteniamo, però, che sia bene arduo guadagnar terreno anche a destra. Comunque, è importante che soltanto il blocco sia quello che decide oggi la politica di guerra e di pace.
La stampa degli alleati, specialmente quella austriaca, vede nel discorso del Cancelliere un nuovo passo logico nello sviluppo di quelle fila allacciate il 12 dicembre 1916 coll'offerta di pace delle Potenze Centrali; soprattutto vi scorge la prova evidentissima che fra la Germania e le sue alleate vi è la più completa uniformità di intenti e di vedute politiche. La stampa neutrale mostra di comprendere la necessità del ritegno del Cancelliere allo stato di cose attuale e saluta le sue parole riguardo alla Russia. In quanto alla stampa nemica non possiamo dire altro, per ora, e giudicando dalle escandescenze pergiunteci, che domina in essa la solita babilonia di concetti, la solita perplessità, e, quel che è peggio, l'abituale insinuazione maligna a base della più sfacciata contorsione dei fatti.
Empfohlene Zitierweise
[Erzberger, Matthias], L'eco nella stampa tedesca del discorso del Cancelliere sulla questione dei fini di guerra vom 21. Mai 1917, Anlage, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 10017, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/10017. Letzter Zugriff am: 28.03.2024.
Online seit 24.03.2010.