Dokument-Nr. 10035
Pacelli, Eugenio an Bergen, Carl-Ludwig Diego von
München, 18. August 1917

Confidenziale.
[Kopie]
Ricevo ora dall'Emo Signor Cardinale Segretario di Stato una lettera confidenziale del 10 agosto, il cui contenuto credo opportuno comunicare riservatamente a V. E. e per il suo cortese tramite al Governo Imperiale.
Sua Eminenza comincia coll'espormi le ragioni, che hanno indotto la Santa Sede ad inviare ai Capi degli Stati belligeranti la sua Lettera ufficiale, prima di aver ricevuto dal Governo Imperiale la risposta definitiva alle note proposte di pace da me presentate confidenzialmente a Berlino nello scorso mese di Luglio. Tali ragioni sono principalmente le seguenti:
1°) La Santa Sede giudicò opportuno che la proposta giungesse a Londra mentre i Rappresentanti delle Potenze principali dell'Intesa erano riuniti in Conferenza; in questo modo essi avrebbero potuto aver subito uno scambio d'idee in proposito e dare una risposta entro più breve tempo. Disgraziatamente la Conferenza si chiuse più presto di quel che si pensava; ma il Cardinale spera che i punti della proposta, telegrafati dal Ministro d'Inghilterra, abbiano trovato ancora a Londra i Rappresentanti suddetti. 2°) Il documento Pontificio doveva essere emanato, come risulta dalla parole stesse e dalla data del medesimo, in occasione dell'aprirsi del quarto anno di guerra; quindi un più
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lungo ritardo nell'invio di esso sarebbe stato inopportuno ed incomprensibile. 3°) La Santa Sede desiderava prevenire l'azione del partito socialista, ed anche ciò rendeva urgente la pubblicazione del documento in discorso. 4°) Finalmente, essendo stato esso emanato prima che la Santa Sede conoscesse l'anzidetta risposta definitiva del Governo Imperiale, tanto la Santa Sede quanto la Germania possono smentire qualsiasi previo accordo. Sua Eminenza, invero, prevedeva (ed i fatti hanno provato la fondatezza di tale previsione) che, sebbene il documento Pontificio dica espressamente il contrario, tuttavia alcuni giornali dell'Intesa avrebbero insinuato che la proposta della Santa Sede era fatta dietro suggestione della Germania (nel che avrebbero preteso additare un segno di debolezza da parte degli Imperi Centrali). Ora invece tanto il Governo Imperiale quanto la Santa Sede possono ciò smentire categoricamente e secondo tutta verità.
Passa poi Sua Eminenza nella medesima lettera a mostrare come sia del più grande interesse per la Germania di dare alla proposta Pontificia una risposta soddisfacente, nei termini comunicatiLe e già nella mia lettera del 15 corrente. È evidente, infatti, che la parte, la quale respingesse la proposta avrà la responsabilità della continuazione della guerra nell'opinione pubblica mondiale. Se la Germania non aderisse all'Appello Pontificio, tutti direbbero che l'offerta di pace fatta l'anno scorso
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da Sua Maestà l'Imperatore e le manifestazioni recenti del Reichstag sono state una pura finzione ed un inganno. Se invece la Germania vi aderisce e l'Intesa lo respinge, l'opinione pubblica mondiale dirà il contrario; e nei popoli dell'Intesa, specialmente in alcuni, si susciterà un malcontento tale da provocare gravi ed immediate conseguenze.
Sua Eminenza conclude affermando che la Santa Sede col suo Atto ha creduto di compiere un suo imprescindibile dovere, e che nei suoi ripetuti sforzi per la pace non ha altro in mira che la riconciliazione duratura dei popoli e la salvezza dell'Europa dalla rovina.
Io son sicuro che, coerentemente alle manifestazioni del Governo Imperiale contenute nel Pro-memoria consegnatomi da V. E. domenica scorsa, la risposta del Governo medesimo non potrà non essere conforme ai voti di Sua Santità. Tuttavia, nell'interesse della grande causa che ne è l'oggetto, mi permetto pregare l'Eccellenza Vostra di ottenere da S. E. il Signor Cancelliere dell'Impero che tale risposta mi venga confidenzialmente comunicata prima che essa sia definitivamente trasmessa alla S. Sede, affinché io possa eventualmente esporre a nome della Santa Sede medesima quelle osservazioni che sembrassero del caso. A tale scopo io sarei anche pronto, secondo le esplicite istruzioni ricevute da Sua Eminenza, a recarmi, se fosse utile, a Berlino
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in qualsiasi momento.
In attesa pertanto di Sue cortesi comunicazioni e nella fiducia che il Signore benedica i comuni sforzi per questa grande opera di pace, colgo ecc.
1Protokollnummer rekonstruiert aus Protokollbuch.
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Bergen, Carl-Ludwig Diego von vom 18. August 1917, Anlage, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 10035, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/10035. Letzter Zugriff am: 20.04.2024.
Online seit 24.03.2010.