Dokument-Nr. 1029
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
München, 13. März 1919

Regest
Pacelli berichtet Gasparri über die politische, soziale und religiöse Lage in Württemberg. Die überwiegend protestantische Bevölkerung sei infolge des Krieges und der Verhältnisse der Nachkriegszeit sehr dezimiert worden. Die Ergebnisse der letzten Wahlen hätten eine Zunahme der Stimmen der linken Parteien gebracht. Er berichtet ausführlich über Wahlergebnisse und die Parteienlandschaft. Die wirtschaftliche Lage in Württemberg sei gut, die Politik sähe eine Sozialisierung der Industrie und eine Trennung von Kirche und Staat vor. Außerdem erörtert er Fragen der Industrie und Wirtschaftspolitik, Bodennutzung, Gewerkschaften, des Kircheneigentums, der Kircheninspektion in den Schulen und der Bekenntnisschule, deren Fortbestehen bedroht ist. Nicht von Veränderungen bedroht sei dagegen die theologische Fakultät in Tübingen. Sowohl die protestantische als auch die katholische Fakultät sollten fortbestehen. Abschließend bemängelt Pacelli die ungenügende Repräsentation der Katholiken in Württemberg.
Betreff
Situazione politica, sociale e religiosa nel Württemberg
Eminenza Reverendissima,
Nonostante le straordinarie difficoltà, che gli attuali sconvolgimenti creano ad ogni istante, mi studio, come di dovere, di seguire nel miglior modo possibile lo svolgersi degli avvenimenti, oltre che in Baviera, anche negli altri Stati della Germania, ed oggi ho l'onore di riferire all'Eminenza Vostra Reverendissima circa la situazione politica, sociale e religiosa del Württemberg.
La popolazione del Württemberg, secondo i risultati dell'ultimo censimento del 1º Dicembre 1910, conta 2.437.574 abitanti, fra i quali 1.671.183 appartengono alla confessione evangelica e 739.995 alla religione cattolica. La maggior parte della rimanente popolazione è costituita o da seguaci di altre sette protestanti (circa 12.800) o da israeliti (circa 12.000). – La guerra ha diminuito la popolazione maschile di oltre 70.000 anime, a cui debbono aggiungersi i decessi delle
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persone civili causati dal blocco.
Le elezioni per il Landtag [sic], avvenute il 12 Gennaio scorso, hanno dato i seguenti risultati: Numero degli elettori (uomini e donne sopra i venti anni) 1.446.580; numero dei votanti 1.316.068. I socialisti maggioritari hanno riportato 452.701 voti, il partito democratico tedesco 328.682, il Centro 273.194, l'unione dei partiti di destra 209.255, i socialisti indipendenti o radicali 40.631. Dei 150 seggi previsti nella Costituzione sono quindi toccati 52 ai socialisti maggioritari, 38 al partito democratico, 31 al Centro, 25 ai partiti di destra, 4 agli indipendenti. Fra gli eletti si trovano 13 donne, 3 delle quali appartenenti al Centro.
Come dovunque in Germania, così anche nel Württemberg le elezioni hanno portato un aumento delle sinistre. Gli antichi partiti son rimasti gli stessi, ad eccezione del partito nazionale liberale, il quale insieme all'antico partito popolare progressista si è unito ufficialmente al partito democratico tedesco. Tuttavia i membri di quel partito che inclinavano più verso destra si sono volti piuttosto al nuovo partito borghese württemberghese, che colla lega dei contadini e dei vignaiuoli rappresenta la destra medesima. Mentre poi i socialisti radicali tendono ad una repubblica comunista col sistema dei Consigli alla maniera russa e colla soppressione della proprie
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tà privata, il partito dei maggioritari invece si contenta della graduale socializzazione della grande industria capitalistica e si pone, come gli altri partiti, sulla base del Landtag, in seno al quale cura in prima linea gli interessi degli operai delle industrie stesse. Essendo esso il partito più forte per numero ed atteggiandosi a principale sostenitore delle "conquiste della rivoluzione", ha preteso ed ottenuto, sebbene non abbia che poco più di un terzo dei seggi nel Landtag, oltre alla carica di Ministro Presidente quattro altri posti di Ministro, mentre due ne sono stati assegnati al partito democratico tedesco ed uno al Centro. Il partito democratico tedesco rappresenta, come è noto, la borghesia liberale e procederà spesso nelle questioni di principio coi socialisti maggioritari, pur esercitando su di essi un'azione moderatrice. Il Centro dal canto suo mira, come finora, ad un equo accomodamento degli interessi di tutte le classi; nelle questioni economiche rappresenta un partito di mezzo fra i democratici e la destra, mentre in quelle concernenti la Chiesa e la Scuola non può sperare appoggio se non nella destra stessa, formata dai borghesi e dai contadini protestanti, i quali seguono ancora i principi cristiani.
Tutti i partiti si son posti sul terreno della Repubblica (freier Volksstaat), nè alcuno di essi, compresa la destra, mira attualmente al ristabilimento della Monarchia, giacchè
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questo nelle presenti circostanze non potrebbe conseguirsi senza scatenare la guerra civile.
La prima Camera o Camera dei Signori (Herrenhaus) non verrà più ricostituita secondo la sua antica composizione; il nuovo Landtag ordinario, che dovrà essere formato nel corrente anno in base alla nuova Costituzione, sarà una Camera puramente popolare eletta secondo il sistema proporzionale. Non è ancora deciso se accanto ad essa si avrà come contrappeso una rappresentanza delle professioni o mestieri; la questione verrà probabilmente risolta in forma ristretta colla istituzione di consiglieri, che rappresenteranno le professioni o mestieri medesimi presso i singoli Ministeri.
Tutti i privilegi della nobiltà sono soppressi. In modo speciale coll'abolizione della prima Camera è cessata la forte influenza, che l'aristocrazia esercitava sulla cosa pubblica.
Dal punto di vista sociale, la situazione nel Württemberg è in generale alquanto migliore di quel che non lo sia in media nella Germania. Una metà della popolazione dimorava nel 1907 in comuni aventi meno di duemila abitanti; in seguito la popolazione si è un poco spostata a danno dell'agricoltura
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ed a vantaggio dell'industria. Per ciò che concerne le varie professioni o mestieri, in quello stesso anno 1907 la popolazione si divideva in guisa che il 38 % era dedito all'agricoltura (coltivazione dei campi, allevamento del bestiame), il 40 % alle industrie, il 10 % al commercio.
La maggioranza dei partiti, compreso il Centro, è favorevole alla socializzazione delle industrie, che si sviluppano in monopolio privato, e quindi particolarmente di quelle che hanno per scopo lo sfruttamento delle forze naturali (acque, elettricità) e dei tesori naturali, delle miniere (nel Württemberg specialmente di sale), delle sorgenti d'acqua minerale, ecc.
Il diritto fidecommissario è abrogato; i beni della nobiltà sono per l'avvenire liberamente trasmissibili per eredità ed alienabili. Nel Württemberg era finora di fidecommesso il 2,7 % della superficie coltivata. Dell'intiera superficie apparteneva a fidecommessi il 6 %, giacchè solamente il 29 % dei possedimenti fidecommisarî [sic] era coltivato; la più gran parte (il 71 %) consisteva in boschi.
Mentre la grande proprietà agraria dovrà essere in parte divisa a favore dei piccoli agricoltori, i possessi forestali invece non saranno per ora toccati.
Nel Württemberg, protestante (come si è già notato)
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per oltre 2/3, è naturale che i liberi sindacati socialisti ( freie Gewerkschaften ) prevalgano di gran lunga sui sindacati cristiani ( christliche Gewerkschaften ). Al principio del corrente anno le associazioni operaie cattoliche ( katholische Arbeitervereine ) ascendevano a 197 con 13.069 soci attivi, fra le quali 49 femminili con 3.934 membri. Non vi sono speciali associazioni cattoliche dei contadini (katholische Bauernvereine), ma bensì dovunque gruppi locali del Volksverein für das katholische Deutschland .
Secondo le maggiori probabilità, la separazione dello Stato dalla Chiesa sarà attuata nel Württemberg non alla maniera francese, ma a quella svizzero-americana. La soppressione della proprietà ecclesiastica, già prevista nell'antica Costituzione, verrà effettuata mediante il pagamento di una rendita in danaro alle due Chiese cattolica ed evangelica. Queste saranno riconosciute come corporazioni di diritto pubblico con facoltà d'imporre tasse ai loro membri. Gli edifici ecclesiastici, le case parrocchiali, ecc., passeranno in proprietà delle Chiese, le quali tuttavia dovranno probabilmente assumere anche le spese di costruzione e di manutenzione.
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La ispezione ecclesiastica sulle scuole è già stata soppressa nel Württemberg fin dal 1909. Nella miglior ipotesi rimarrà l'istruzione religiosa come materia obbligatoria: essa viene impartita dalla Chiesa, ma lo Stato pretende su di essa un diritto di sorveglianza. È dubbio se la scuola confessionale potrà esser conservata nel Württemberg. Trovasi in progetto la scuola popolare unica per i primi quattro anni, che tutti i fanciulli dovranno frequentare.
Il Centro sosterrà la libertà dell'insegnamento privato; nel che troverà sicuro appoggio soltanto nella destra, essendo dubbio l'atteggiamento del partito democratico.
La facoltà teologica non è minacciata. Il Gran Senato dell'Università di Friburgo<Tubinga>1 si e già apertamente pronunziato a favore del mantenimento delle due facoltà (cattolica e protestante).
Per ciò che riguarda gli Ordini e le Congregazioni religiose, rimane per ora in vigore la legislazione esistente. Or son poche settimane, sono state permesse dal Governo, in base a regolare proposte dal Vescovo, le prime tre fondazioni di Ordini maschili nel Württemberg. Colla separazione dello Stato dalla Chiesa le Congregazioni religiose guadagneranno probabilmente in libertà. In ogni caso il socialismo non creerà loro
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impedimenti maggiori di quel che non facesse il vecchio spirito liberale württemberghese.
I cattolici, già dal tempo dell'antico regime, non sono sufficientemente rappresentati nei Ministeri e negli alti posti dell'amministrazione e dell'insegnamento; nè, vista la diminuita influenza del Centro in seguito all'esito delle elezioni ed alla situazione attuale, si può sperare presentemente a questo riguardo un notevole miglioramento.
Dopo di ciò, chinato umilmente al bacio della Sacra Porpora, con sensi di profondissima venerazione ho l'onore di confermarmi
Di Vostra Eminenza Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico
1Hds. gestrichen und eingefügt von Pacelli.
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 13. März 1919, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 1029, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/1029. Letzter Zugriff am: 28.03.2024.
Online seit 04.06.2012, letzte Änderung am 01.09.2016.