Dokument-Nr. 1055
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
München, 30. September 1920

Regest
Pacelli berichtet von dem am vorigen Tag stattgefundenen Abendessen bei dem Geschäftsträger der Preußischen Gesandtschaft in München, Graf von Zech-Burkersroda, an dem auch Reichskanzler Constantin Fehrenbach teilnahm, der mit ihm danach ein Gespräch zur Lage der Nation führte. Fehrenbach habe von einer langsamen Besserung trotz vieler Unwägbarkeiten, darunter die gefährliche Missachtung des Entwaffnungsgesetzes vom 7. August 1920 seitens der Radikalen und Kommunisten, gesprochen. Eine Stärkung der Regierung sei nur mit einem Koalitionseintritt der SPD vorstellbar, der aber erst nach der Sozialisierung des Bergbaus möglich werden könnte. Fehrenbach habe den vom Reichspräsidenten Ebert vorgeschlagenen Reichsarbeitsminister und Priester Heinrich Braun gelobt, und dies trotz der Bedenken gegen ihn von Kirchenseite, besonders von Seiten des Kölner Erzbischofs Schulte. Der Reichskanzler habe sich schließlich nach den Verhandlungen über das bayerische Konkordat erkundigt und Pacelli zu einem Berlin-Besuch im Oktober eingeladen.
Betreff
Colloquio col Cancelliere del Reich
Eminenza Reverendissima,
Iersera ho pranzato in casa del Signor Conte von Zech, Incaricato d'Affari di Prussia, col Signor Fehrenbach, Cancelliere del Reich, di passaggio per Monaco.
Dopo il pranzo, mi sono intrattenuto alquanto in colloquio con lui. Circa la situazione generale della Germania il Sig. Fehrenbach vede in essa alcuni sintomi consolanti: l'ordine si viene a poco ristabilendo dopo gli sconvolgimenti, che hanno così profondamente turbato la Nazione; nel popolo torna lentamente, ma progressivamente, l'amore al lavoro. D'altra parte, però, altri elementi rendono assai oscuro l'avvenire: la disastrosa situazione finanziaria; il crescente rincaro della vita, che mette le classi medie (non gli operai, i quali percepiscono alti salari) in una condizione
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sempre più penosa; la mancanza di carbone; la disoccupazione; la questione gravissima del disarmo, resa tanto più pericolosa dalla circostanza che la imposta consegna delle armi si effettua su larga scala da parte soltanto della borghesia, mentre i radicali ed i comunisti si rifiutano di compierla e conservano o nascondono le loro armi, onde valersene per i loro piani rivoluzionari, allorchè gli uomini d'ordine saranno rimasti disarmati e senza difesa. – L'attuale Governo, il quale, come è già noto all'Eminenza Vostra Reverendissima (cfr. Rapporti NN. 17150 e 17653 rispettivamente in data del 26 Giugno e del 18 Agosto p. p.), ha attualmente una base assai ristretta, spera che i socialisti maggioritari si risolveranno alla fine ad entrare nuovamente nella coalizione; il che, a parere del Cancelliere, avverrà assai probabilmente, quando dovrà attuarsi la "socializzazione" delle miniere, che essi non possono lasciare compiere contro o senza di loro. – Il Sig. Fehrenbach mi ha fatto elogi dell'attuale Ministro del lavoro, sacerdote Dr.  Brauns di München-Gladbach [sic], che lo stesso Presidente del Reich, il socialista Ebert, propose a quell'ufficio a causa della sua eccezionale competenza nella materia, insistendo, a tal fine, nonostante le difficoltà opposte dai Superiori ecclesiastici(1). Il
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Brauns ha acquistato ora nel Gabinetto tanta autorità, che, qualora coll'entrata dei socialisti maggioritari nel Governo dovesse cedersi a questi il Ministero del lavoro, lo si pregherebbe di restare come Ministro senza portafoglio.
Il Sig. Cancelliere mi ha chiesto poi con molto interesse informazioni circa le trattative per il Concordato bavarese, ed io l'ho messo al corrente sull'andamento delle medesime, esponendogli lo stato delle varie questioni e le difficoltà, che presenta la loro soluzione. Avendogli a tale proposito espresso altresì il mio rincrescimento per il tempo notevole, che detti negoziati richiedono, e l'assicurazione che da parte mia nulla trascuro, affinchè essi procedano con sollecitudine, il Sig. Fehrenbach in termini assai cortesi e lusinghieri mi ha risposto che, malgrado ciò, in vista della grande importanza del Concordato medesimo, egli desidera vivamente che io lo conduca a termine, aggiungendo peraltro (senza, tuttavia, insistere menomamente sulla cosa) che, qualora ciò sia possibile, riuscirebbe gradito, se, ad esempio verso la fine del mese di Ottobre od in altra epoca, facessi (come già nello scorso Giugno) una breve visita a Berlino1 per poter prendere di nuovo personale contatto col Governo e cogli uomini politici di quella Capitale. Dal can-
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to mio l'ho assicurato che, come di dovere, non avrei mancato di riferire quanto sopra all'Eminenza Vostra.
Dopo di ciò, chinato umilmente al bacio della Sacra Porpora, con sensi di profondissima venerazione ho l'onore di confermarmi
Di Vostra Eminenza Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Pacelli Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico
(1)Mons. Arcivescovo di Colonia mi diede a suo tempo comunicazione dei telegrammi da lui scambiati al riguardo nello scorso Giugno col Governo di Berlino, e nei quali egli manifestò ripetutamente la sua contrarietà alla nomina suddetta, lasciando però infine, in seguito alle rinnovate e pressanti insistenze del Cancelliere, al medesimo sacerdote Brauns la decisione al riguardo.
1Am Rand hds. Anstreichung.
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 30. September 1920, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 1055, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/1055. Letzter Zugriff am: 29.03.2024.
Online seit 14.01.2013, letzte Änderung am 01.02.2022.