Dokument-Nr. 10913
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
[München], 25. April 1922

Regest
Gasparri übersandte mit der Weisung vom 2. Januar 1922 die Apostolischen Breven Benedikts XV. zur Ernennung zur Komtur des Gregoriusordens für Louis Hagen, Peter Klöckner und Florian Klöckner sowie zur Komtur des Silvesterordens für Theodor Freiherr von Wilhelm wegen ihrer Beteiligung am Kauf des Nuntiaturgebäudes in Berlin. Der Breslauer Fürstbischof Kardinal Bertram und der Kölner Erzbischof Kardinal Schulte, die sich für die genannten eingesetzt hatten, hielten diese Auszeichnungen allerdings für nicht ausreichend und baten eindringlich um höhere. Die "Germania" berichtete in der Zwischenzeit durch eine bedauerliche Indiskretion über die bisherigen Auszeichnungen. Der Münsteraner Bischof Poggenburg teilte mit, dass die familiäre Situation Klöckners kirchlich irregulär sei, weshalb Pacelli das entsprechende Breve zurückhielt. Auch Hagen und Freiherr von Wilhelm wurden wegen ihres Privatlebens von der "Sozialistischen Republik" attackiert, weshalb Pacelli auch diese Breven noch nicht versandte, doch konnten die Vorwürfe mittlerweile entkräftet werden. Vom Kölner Dompropst Middendorf erfuhr Pacelli, dass Kardinal Schulte jetzt um den Titel des Großkreuzritters des Silvesterordens für Hagen und um den der Komtur des Gregoriusordens für Freiherr von Wilhelm bittet. Sollten an die anderen höhere Auszeichnungen vergeben werden, hält Pacelli es für gerecht, auch an Klöckner, an den er das Breve bereits übersandte, eine solche zu vergeben. Der Nuntius bittet darum, dass der Papst diese Auszeichnungen als Geschenk verleihen und dass die Veröffentlichung in den Acta Apostolicae Sedis nicht stattfinden möge.
Betreff
Sulle onorificenze per i Signori Ludovico Hagen, Pietro Klöckner, Floriano Klöckner e Barone Teodoro von Guilleaume
Con venerato Dispaccio N. B. =29901 in data del 2 Gennaio scorso l'E. V. R. si compiacque di trasmettermi i Brevi Apostolici, coi quali il S. Padre Benedetto XV di f. m. erasi degnato di concedere, in considerazione della loro benemerenza per assicurare una decorosa residenza al Rappresentante pontificio in Berlino, la Commenda dell'Ordine di S. Gregorio Magno ai Signori Ludovico Hagen, Pietro Klöckner e Floriano Klöckner, e quella dell'Ordine di S. Silvestro al Sig.  Barone Teodoro von Guilleaume. Tali onorificenze erano state da me implorate col rispettoso Rapporto N. 22516 del 5 Dicembre 1921 secondo le indicazioni fornitemi specialmente dal Rev.  P. Rauterkus S. J., il quale si era anch'egli interessato, dietro preghiera dell'Emo Sig. Card.  Bertram, alla residenza anzidetta.
Avendo tuttavia, il giorno 3 dello stesso mese di Gennaio, avuto l'onore d'intrattenermi in Berlino col sullodato Cardinale Bertram e col Signor Cardinale Arcivescovo di Colonia, ambedue gli Eminentissimi ebbero a dirmi essere le menzionate onorificenze
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di grado non sufficiente per i sunnominati Signori, e mi pregarono vivamente di domandare per il Sig. Hagen la Gran Croce dell'Ordine di S. Silvestro, per i Signori Pietro e Floriano Klöckner la Commenda di S. Gregorio con placca, e per il Sig. Barone von Guilleaume la Commenda di S. Gregorio. Che anzi con lettera in data 14 di quello stesso mese l'Emo Schulte rinnovava la richiesta della suddetta Gran Croce per il Sig. Hagen (il quale, com'egli affermava, possiede già "molte alte ed altissime decorazioni") e la Commenda dell'Ordine di S. Gregorio con placca per il Sig. Barone von Guilleaume, ambedue suoi diocesani e straordinariamente generosi verso le opere cattoliche (ad es., per il Duomo di Colonia, per l'Istituto filosofico, per i poveri, ecc.)
Mentre peraltro mi accingevo a sottomettere alla S. Sede tale desiderio, venni a conoscere che il giornale cattolico di Berlino Germania (N. 13) con deplorevole indiscrezione aveva dato pubblica notizia delle onorificenze in discorso. Inoltre Mons.  Vescovo di Münster, alla cui diocesi appartiene il Sig. Pietro Klöckner, mi comunicò essere pur troppo la situazione familiare di lui religiosamente irregolare; mi astenni quindi dal trasmettergli il relativo
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Breve, che ho trattenuto in questa Nunziatura.
D'altra parte, come ebbe a significarmi l'Emo Schulte con posteriore lettera del 18 Gennaio, anche il Sig. Hagen ed il Barone von Guilleaume erano stati oggetto di attacchi (il primo, ossia il Sig. Hagen, soprattutto nel giornale socialista "Sozialistische Republik") quanto alla loro vita privata; per il che mi vidi nella necessità di sospendere pure per essi non solo la nuova supplica per le suddette più elevate onorificenze, ma altresì l'invio dei Brevi già ricevuti. In seguito, però, lo stesso Eminentissimo mi rendeva noto, con Foglio del 5 Marzo scorso, essersi convinto, dopo accurata inchiesta, che i suaccennati attacchi erano stati ingiusti e che quindi potevano essere rimessi ai due menzionati Signori i Brevi medesimi; ed anzi più recentemente ho appreso per mezzo del Revmo Preposto del Capitolo metropolitano di Colonia Mons.  Middendorf (il quale si è pure occupato della cosa) come il Cardinale Schulte, – considerando che tutta la stampa cattolica ha parlato delle menzionate decorazioni e che i due Signori in discorso, lesi calunniosamente nel loro onore, non accetterebbero inferiori distinzioni, – è ora di avviso che potrebbe implorarsi per il Sig.  Ludovico (non Aloisius) Hagen la Gran Croce dell'Ordine di S. Silvestro e per il Sig.  Barone von Guilleaume la Commenda dell'Ordine di S. Gregorio.
Per ciò infine che concerne il
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Sig.  Floriano Klöckner, del quale Mons.  Vescovo di Paderborn, suo Ordinario, mi ha fatto vivi elogi, e contro cui niuna eccezione è stata mossa, egli ha già ricevuto con viva gloria e riconoscenza il Breve di nomina a Commendatore di S. Gregorio. Se tuttavia Sua Santità annuisse a concedere i sopraddetti Signori le nuove più alte distinzioni, sarebbe, a mio subordinato avviso, giusto che anche a lui fosse accordata la placca del medesimo Ordine di S. Gregorio. Il prelodato Mons. Vescovo mi ha già significato che saluterebbe con soddisfazione la concessione di tale ulteriore grazia al degno suo diocesano.
Nel riferire quanto sopra all'E. V., mi sia permesso di aggiungere che, qualora l'Augusto Pontefice si degnasse di accogliere favorevolmente le surriferite proposte, converrebbe che anche questa volta ciò avvenisse in forma graziosa, omettendone egualmente la pubblicazione negli Acta Apostolicae Sedis . Dovrebbe anzi procurarsi che nessuna ulteriore menzione ne venga fatta anche dalla stampa in Germania.
Dopo di ciò, chinato
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 25. April 1922, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 10913, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/10913. Letzter Zugriff am: 28.03.2024.
Online seit 31.07.2013, letzte Änderung am 25.04.2017.