Dokument-Nr. 11751
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
München, 02. Oktober 1924

Regest
Pacelli teilt mit, dass der Rektor des Päpstlichen Orientalischen Instituts in Rom d'Herbigny anlässlich des Eucharistischen Weltkongresses in Amsterdam den Breslauer Fürstbischof Kardinal Bertram besuchte. D'Herbigny empfahl Bertram den Aachener Theologen Ludwig Berg als Seelsorger für die russischen Flüchtlinge im Deutschen Reich. Pacelli lässt Gasparri den von d'Herbigny für eine sechsmonatige Probezeit verfassten Plan zukommen, den dieser dem Nuntius bei seinem Berlinaufenthalt unterbreitet hatte; dazu gab der zuständige Kölner Erzbischof Kardinal Schulte trotz der pessimistischen Ansicht Bertrams seine Einwilligung. Der Nuntius erhielt jetzt einen Brief Bertrams, in dem dieser ihn darauf aufmerksam macht, dass Berg als Professor eine Beurlaubung vom Staatsdienst benötigt. Ferner gab der Breslauer Weihbischof mit Sitz in Berlin Deitmer dem Nuntius eine Information d'Herbignys weiter, nach der das Ordinariat und nicht der Heilige Stuhl die Kosten für einen deutschen Seelsorger übernehmen soll; Berg teilt aber mit, dass Bertram außer der besorgten Unterkunft bei den Grauen Schwestern von der heiligen Elisabeth in Berlin für ihn nichts mehr werde tun werden können. Finanziell wäre Berg ein Jahr lang abgesichert, da sein Gehalt vom Staat weiter bezahlt wird, erst dann wären Zuwendungen nötig. Frau von Oettingen informierte schließlich Pacelli über die Ankunft des katholischen Priesters des byzantinischen Ritus Abrikosov in Berlin, der mit Berg zusammenarbeiten könnte.
Betreff
Per la cura spirituale dei Russi profughi in Germania
Eminenza Reverendissima,
Come è senza dubbio già noto all'Eminenza Vostra Reverendissima, in una visita fatta nello scorso mese di Luglio, in occasione del Congresso Eucaristico di Amsterdam , dal Rev.mo Padre d'Herbigny S. J., Presidente del Pontificio Istituto Orientale, all'E.mo Sig.  Cardinale Bertram , questi propose come adatto per la cura spirituale dei Russi profughi in Germania il Rev. Sac.  Prof. Dr.  Berg di Aachen. Il sullodato Padre accettò la proposta e, venuto poi a Berlino alla fine dello stesso mese di Luglio, redasse un progetto di organizzazione, di cui l'Eminenza Vostra troverà qui unita copia (Allegato I); quindi, pur significandomi che l'attuazione del progetto medesimo spettava al menzionato Cardinale ed alla Delegazione vescovile di Berlino, m'interessò ad adoperarmi presso l'Emo Arcivescovo di Colonia, affinché consentisse a lasciar libero a tale scopo, almeno in via di esperimento, ad esempio per sei mesi, il sacerdote in discorso. Senza indugio eseguii questo incarico ed il Signor Cardinale Schulte mi rispose in data del 6 Agosto c. a., annuendo alla anzidetta domanda ed aggiungendo che il Sac.  Berg, a suo parere, "è ecclesiastico sicuro ed abile, il quale certamente, qualora non sia necessaria la conoscenza della lingua russa, potrà fare bene nella cura spirituale dei Russi". Per desiderio dello stesso Eminentissimo Schulte, il Berg è venuto a visitar-
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mi Sabato scorso 27 Settembre ed ha mostrato grande entusiasmo simile ufficio, sebbene l'E.mo Bertram (a quanto egli ha affermato) gli abbia detto che occorre considerare l'impresa con "pessimismo"). Da parte mia, nella supposizione del consenso della S. Sede a questa scelta, l'ho incoraggiato a dedicarsi con ardore ad un'opera che tanto sta a cuore al S. Padre.
Oggi mi è pervenuta dall'E.mo Sig. Cardinale Bertram l'acclusa lettera – G. K. 5479 – in data del 24 Settembre p. p. ( Allegato II ), nella quale egli, dopo aver ricordato la sua conversazione col Rev.mo P. d'Herbigny in Amsterdam e fatto gli elogi del Sac.  Berg, mi chiede d'informarmi presso la S. Sede se esso è persona grata. L'E.mo soggiunge che, essendo il detto sacerdote professore di religione, occorrerebbe poi trattare col Governo, affinché gli sia accordato un congedo di un anno col mantenimento dello stipendio, e conclude: "Sembrami dubbio che tutta l'intrapresa sia per arrecare grande utilità pratica; può nondimeno tentarsi".
Mi sia lecito di riferire in pari tempo che, secondo quanto mi significò il Rev.mo Vescovo Ausiliare di Berlino, Mons.  Deitmer , il più volte lodato P. d'Herbigny gli avrebbe dichiarato che la S. Sede pagherebbe bensì le spese per il sacerdote russo incaricato delle funzioni liturgiche, ma non per il tedesco, cui sarebbe affidata la cura spirituale, dovendo a questo provvedere la Curia vescovile. Ora il Berg mi ha detto che l'Emo Bertram ha trovato per lui un alloggio in quella Capitale presso le Graue Schwestern   nella Niederwallstrasse, aggiungendo tuttavia che non può fare di più.
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Egli spera di riuscire, almeno sul principio, a sopperire al resto col suaccennato stipendio, ma più tardi potrebbe forse vedersi nella necessità di implorare un aiuto.
Finalmente la Signora von Oettingen mi ha testé scritto di aver appreso da varie parti l'arrivo a Berlino del P.  Abrikossoff , il quale si proporrebbe di lavorare colà.
Nel supplicare pertanto l'Eminenza Vostra a volersi degnare di farmi conoscere quale risposta debba dare all'Emo Vescovo di Breslavia, m'inchino umilmente al bacio della Sacra Porpora e con sensi di profondissima venerazione ho l'onore di confermarmi
Dell'Eminenza Vostra Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Pacelli Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 02. Oktober 1924, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 11751, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/11751. Letzter Zugriff am: 29.03.2024.
Online seit 18.09.2015, letzte Änderung am 01.02.2022.