Dokument-Nr. 14472
Pacelli, Eugenio an [Pizzardo, Giuseppe]
München, 25. Januar 1924

Regest
Pacelli informiert Pizzardo über die Bitte des Sekretärs des bulgarischen Generalkonsulats in Dresden Martin um ein Empfehlungsschreiben für den Generalkonsul Kaufmann für eine Papstaudienz. Da die Zeit nicht ausreicht, um Informationen beim zuständigen Bischof einzuholen, und da der Sekretär auf die Empfehlung insistierte, schien es dem Nuntius unmöglich, diese für eine solche Amtsperson zu verweigern. Pizzardo soll die Empfehlung jedoch ignorieren und sich für Informationen an den deutschen Botschafter beim Heiligen Stuhl von Bergen wenden.
Ferner berichtet Pacelli von einem Schreiben seines Bruders Francesco, der die Frage von Kardinalstaatssekretär Gasparri nach der angemessenen Höhe für das Nuntiusgehalt weiterleitete. In Antwort darauf verweist der Nuntius auf sein Schreiben an Pizzardo, überlässt die Entscheidung aber letztlich dem Heiligen Stuhl und betont, dass ihm jede Mittelerhöhung helfen würde. Zudem schlägt er vor, 5.000 Lire von den ursprünglich dem Würzburger Caritas-Kinderheim "Marienruhe" zugedachten 40.000 Lire der Zisterzienserinnenabtei Waldsassen zukommen zu lassen. Pacelli schließt mit einem Hinweis auf sein bereits mehrfach referiertes großes finanzielles Defizit bei den Nuntiaturausgaben.
[Kein Betreff]
Carissimo Monsignore
Quesa 1Questa mattina alle 10 e un quarto si è a me presentato il Segretario del Consolato Generale di Bulgaria in Dresda (Sassonia) e mi ha chiesto per il Console Generale Sig.  Kaufmann una raccomandazione all'Emo Card.  Gasparri per avere una breve udienza dal S. Padre. Il detto Console, accompagnato dal Segretario, si reca, se ho ben compreso, in Egitto, e durante il viaggio si fermerà in Roma due o tre giorni, du nella quale occasione vorrebbe avere l'Udienza Pontificia. Il Segretario (cattolico egli stesso, ha [sic] quanto ha affermato) mi ha detto che il Console, di nazionalità tedesca, non è cattolico, ma che, essendo persona assai ricca, ha beneficato [sic] molto anche le opere cattoliche. Egli aveva g già una raccomandazione del Ministero degli Esteri di Sassonia per l'Ambasciata tedesca presso la S. Sede, allo scopo di ottenere detta Udienza. Non conoscendo affatto né il Console né il Segretario, avrei voluto prendere tempo, onde domandare per ogni buon fine informazioni, ad es. al Vescovo; ma non è stato possibile, perché mi ha detto che ripartivano subito2 in automobile a mezzogiorno3. Ho provato anche a dire che, avendo il Sig. Console già la raccomandazione per l'Ambasciata, la mia diveniva superflua; ma egli, non sio perché, ha insistito nel chiedere anche la mia. Trattandosi di un Console generale, e quindi di un personaggio ufficiale, non mi è sembrato di poter rifiutare la raccomandazione richiesta, sebbene mi sia sembrata una pretesa un po'strana di chiedere una raccomandazione a me che non conosco affatto nè il Console nè il Segretario; ma mi affretto a mandarLe questa lettera per espresso4 (nella speranza che arrivi in tempo), perché Ella sappia della cosa e per pregarLa di non tener alcun conto della mia raccomandazione in quanto tale. Forse l'Ambasciatore Bergen è possibile che lo conosca e possa dare informazioni. Se vi fosse stato tempo, avrei scritto subito al Vescovo; ma era inutile, perché prima che questi alla sua volta prendesse informazioni e me le comunicasse, il sig. Kaufmann sarebbe certamente già ripartito da Roma.
Mio fratello mi ha scritto da parte dell'Emo Superiore per dir-
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mi che questi attende che dica il fabbisogno per ciò che riguarda lo stipendio. Io ho già risposto a Lei, esponendo chiaramente le cifre, ma concluendo che, finché starò in Monaco e soprattutto sinché non avrò personaggio personale ufficiale, mi rimetto completamente a quello che vorrà fare la S. Sede. Ogni aumento, anche piccolo relativamente, mi sarà sempre almeno di qualche sollievo.
Il telegramma, con cui mi si comunicava di non inviare più le lire 40.000 al Kinderheim Marienruhe, mi è giunto in tempo, perché, trattandosi di somma assai elevata, attendevo una occasione <sicura> per inviala inviarla a destinazione. Una parte, ad es. Lire 5.000, si potrebbe destinare per la erigenda chiesa nel Monastero di Waldsassen. Infatti, tra le molte domande inviatemi da costesta Segreteria recentemente, senza istruzioni né danaro, ve ne era una indirizzata dalla Priora di detto Monastero all'Abate Procuratore dei Ciro Cisterciensi in Roma per avere un sussidio del S. Padre al detto Scopo [sic]. Mi è stato impossibile di mandare una simile domanda all'Ordinario, come faccio, in seguito all'accordo preso con Lei dall'Emo Bertram in Roma, per le altre istanze di piccoli sussidi5, ai quali gli Ordinari provvedono colle somme loro inviate dal S. Padre. Qui, trattandosi della costruzione di una chiesa, era necessaria una somma alquanto notevole, e perciò propongo di inviare Lire 5.000 detraendole dalle 40.000 anzidette.
Sono sempre in grosso deficit per le spese di Ufficio, come già Le ho scritto ripetutamente...
In fretta con inalterabile affetto
Sempre Suo
+ Eugenio P.
1Hds. vermutlich von Pacelli gestrichen. Alle Streichungen und Einfügungen in diesem Dokument wurden hds. von Pacelli vorgenommen.
2"subito" hds. vermutlich von Pacelli unterstrichen.
3"a mezzogiorno" hds. vermutlich von Pacelli unterstrichen.
4"per espresso" hds. vermutlich von Pacelli unterstrichen.
5"Il telegramma...sussidi" hds. in blauer Farbe, von unbekannter Hand, vermutlich vom Empfänger, angestrichen.
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an [Pizzardo, Giuseppe] vom 25. Januar 1924, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 14472, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/14472. Letzter Zugriff am: 28.03.2024.
Online seit 18.09.2015, letzte Änderung am 20.01.2020.