Dokument-Nr. 14559
Pizzardo, Giuseppe an Pacelli, Eugenio
Vatikan, 10. Januar 1924

Regest
Pizzardo erhielt den Auftrag, Pacelli vertraulich einige Erläuterungen zur Weisung vom 9. Januar zu geben, damit diese nicht als schroff erscheint. Bei allem Verständnis für die notleidende deutsche Bevölkerung wie für die ebenso unangenehme wie heikle Lage, in welcher der Nuntius arbeiten muss, war der Papst erschüttert über die von Pacelli weitergeleitete, respektlose Denkschrift des Präsidenten des Rheinischen Bauernvereins von Loé-Bergerhausen, zumal auch in anderen Schreiben sowie im Protokoll des Treffens zwischen dem Verband der Katholischen Arbeitervereine und dem Apostolischen Sondergesandten im Rheinland und im Saargebiet Testa ein ähnlicher schroffer Ton verwandt und Unwahrheiten verbreitet wurden. Da der Papst alles Menschenmögliche für die deutsche Bevölkerung getan hat, soll die zuvor genannte Weisung dokumentieren, dass der erregte Gemütszustand für die Unbeherrschtheiten verantwortlich ist und nicht ein fehlendes Interesse des Heiligen Stuhls. Pizzardo schließt mit dem Hinweis auf den inzwischen wohl erfolgten Besuch des Leiters der päpstlichen Hilfsmission für Russland Walsh, der Pacelli Geld und Grüße übermitteln sollte.
[Kein Betreff]
(Ad N. 29485)
Cara e venerata Eccellenza
Sebbene l'accluso Dispaccio 25737 non provenga dalla mia Sezione sono stato incaricato di darLe alcune spiegazioni confidenziali anche per evitare che Le suoni duramente. Qui si comprende certamente la penosissima situazione e lo stato d'animo del povero popolo tedesco immiserito ed affamato. Si com-
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prende pure la penosissma e delicatissima situazione del Nunzio che si trova a contatto di tante miserie e di tanta eccitazione degli animi. Tuttavia il S. Padre non poté non essere penosamente impressionato dal tocco di quell'esposto tanto più che ne sono giunti altri irrveramente1 irriverenti e perché anche la relazione del colloquio dei Capi delle Associazioni Operaie Cattoliche con Mgr.  Testa era redatta (dagli autorizzati) in
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termini assai aspri ed era piena di molte invenzioni e falsità diffuse in Germania. E siccome Sua Santità sa di fare e d'aver fatto quanto umanamente poteva per cotesto povero popolo, vorrebbe che rimanesse anche in cotesto Archivio un segno che è l'eccitazione degli animi che spiega quelle intemperanze, non la mancanza di interessamento da parte della S. Sede, la quale sebbene piena
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di paterna indulgenza è obbligata a fare le sue rimostranze.
Spero che a quest'ora sarà giunto sano e salvo il P. Walsh e Le avrà portato i miei caldi saluti e rinnovati auguri. Egli porta pure un milione ed altre somme minori.
Le bacio il S. anello e godo confermarmi col più rispettoso ossequio
di V. S. Rma
D.mo Servo
G. Pizzardo
139r, am oberen Seitenrand hds. von Pacelli notiert: "Lettera di S. E. R.ma Mons. Pizzardo, Sostituto della Segreteria di Stato di Sua Santità".
1Hds. von Pizzardo gestrichen.
Empfohlene Zitierweise
Pizzardo, Giuseppe an Pacelli, Eugenio vom 10. Januar 1924, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 14559, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/14559. Letzter Zugriff am: 19.03.2024.
Online seit 18.09.2015, letzte Änderung am 06.05.2019.