Dokument-Nr. 15316
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
[München], 12. Februar 1924

Schreiber (Textgenese)
PacelliPacelli
Betreff
Comitato internazionale per la pace in Berlino
La mattina del 9 corrente venne a visitarmi il Signor Géza Lukácz, ungherese, munito di una lettera di presentazione firmata de al Sig. Dr. Radoslavoff, già Presidente del Consiglio dei Ministri in Bulgaria, e dal Sig. Dr. Carlo Emilio Stangeland, già Professore di Economia nazionale in Washington, per significarmi che erasi costituito in Berlino un Comitato internazionale di personaggi appartenenti a quasi tutti gli Stati (ad eccezione di quelli, tra i quali sono attualmente più vivi i contrasti, come Francia e Germania), come risulta dall'accluso Allegato. i cui nomi trovansi indicati nell'accluso "Invito". Detto Comitato, si proponeva di - aggiunse il menzionato Signore, - "si propone di promuovere una la vera pace fondata sulla giustizia e di studiare quindi a tal uopo a questo scopo in modo sereno ed oggettivo i vari trattati, conclusi alla fine che han posto termine al conflitto mondiale. La sera del
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16 corrente si terrà avrà luogo a tal fine nella nuova Aula della Università "Federico Guglielmo" di Berlino una manifestazione internazionale su "L'opera di pace di Parigi ed i bisogni e la triste situazione dei popoli", ed egli mi chiedeva a nome del Comitato medesimo d'implorare per tale mov iniziativa la approvazione o benedizione od approvazione del S. Padre, dal Quale già così spesso è venuta tanta luce e tanto calore alla traviata umanità.
Confesso che dei nomi dei Signori, che i quali costituiscono il Comitato, mi era a me ben ben, certamente ben noto soltanto il sunnominato Dr. Radoslavoff, il quale era Presidente del Consiglio dei Ministri, allorché la Bulgaria entrò in guerra nel lat al lato delle Potenze centrali. Non mi sembrò quindi prudente possibile di accondi accondiscendere alla domanda alquanto strana del Sig. Géza Lukácz, cui cortesemente risposi che senza dubbio il S. Padre favorisce ed incoraggia tutto ciò che quanto può condurre alla vera pace fra i popoli, ; gli feci tuttavia riflettere al tempo stesso
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non essere ma che non è in generale consuetudine della S. Sede di approvare o benedire Opere o Comitati, od opere, i quali od ini Opere, che non avessero i quali non abbiano già dato sicura prova di sé. Per Dopoché il detto Signore, dopo in seguito ad inutili rinnovate insistenze, si accorse che non poteva ottenere da me l'esaudimento della sua richiesta, finì col contentarsi del permesso, - che mi sembrò di non potergli rifiutare, - d'inviarmi una una relazione delle discussioni e risoluzioni dell'Adunanza, di cui avrei preso conoscenza, per trasmetterle a poi, eventualmente, alla S. Sede. Egli spera si lusinga che in tal modo potrà conseguire più tardi quanto il Comitato desidera.
Tanto ho creduto mio dovere di riferire all'E. V. R. per quelle istruzioni, che giudicasse di dovermi impartire al riguardo, mentre, chinato umilmente al bacio della S. Porpora, con sensi
112r, oben links hds. in blauer Farbe von unbekannter Hand vermerkt, vermutlich von einem Nuntiaturangestellten: "C".
1Ursprüngliche Protokollnummer "29743" hds. von unbekannter Hand, vermutlich von einem Nuntiaturangestellten, korrigiert.
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 12. Februar 1924, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 15316, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/15316. Letzter Zugriff am: 29.03.2024.
Online seit 18.09.2015.