Dokument-Nr. 16813
Pacelli, Eugenio
an Sbarretti, Donato Raffaele
[Berlin], 15. Februar 1925
Betreff
Sulle "Bestimmungsmensuren" in uso nelle Università della Germania



Prima di entrare nell'argomento, sarà forse conveniente di far precedere qualche notizia sulla natura ed i caratteri della "Bestimmungsmensur".
1º) Quanto al nome si dice "Bestimmungsmensur" ossia duella obbligatorio, perché in Germania tutti i membri delle corporazioni
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di studenti, ove essa è in uso, debbono compierne un certo
numero. Si battono in duello nella "Bestimmungsmensur" per lo più amici con amici. Sotto
questo rispetto la "Bestimmungsmensur" trovasi in opposizione al cosiddetto duello di "
contrahage " ("Kontrahagemensur" o "Schwere Mensur"), in cui l'offeso sfida
l'offensore per ottenere soddisfazione.2º) L'arma, che si adopera comunemente nella "Bestimmungsmensur" chiamasi "Schläger" o "Haurapier" (secondo la terminologia dei moralisti "parvus quidam culter") ed ha la forma di una spada diritta e sottile colla impugnatura circondata da un guardamano. La lama, il cui peso è molto minore di quello di una spada comune, è lunga 80-90 cm., larga 1 cm., - presenta nella sezione trasversale la forma di un cuneo, con superficie supe-
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riore larga 3 mm., - è quasi per tutta la
lunghezza ottusa ed ha soltanto verso la punta un corto taglio vivo. Gli accademici
impiegano quest'arma, secondo determinate regole, per dare colpi non di punta, ma di
taglio.In questi combattimenti per lo più non vi è pericolo di ferite gravi, essendo la parte inferiore del corpo, le braccia, le ascelle, il collo, spesso anche gli occhi, gli orecchi, il naso, il mento, la gola ben protetti per mezzo del cosiddetto "Pauckwichs". Così l'arma, sebbene per sé atta a ferire gravemente, tuttavia di fatto nelle circostanze concrete è inabile a produrre tale effetto. - D'altra parte, manca anche l'intenzione di uccidere o di ferire gravemente. Ciò a cui si mira è di sfregiare o di essere sfregiato e di educare i giovani al coraggio ed al sangue freddo. Se
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quindi
in qualche caso isolato (come di fatto è talvolta avvenuto) si hanno a deplorare gravi
ferite od anche la morte, ciò è per accidens. - Con questo nondimeno non si vuole affermare
che tutte assolutamente le "Bestimmungsmensuren" siano senza pericolo di grave ferita. Così,
per esempio, a quanto mi è stato riferito da alcuni, in talune corporazioni di studenti le
tempie non sarebbero protette se non dopo che sono state ferite una volta.Nel duello di "contrahage" invece il corpo rimane senza il "Pauckwichs", indifeso o in tutto o in parte, e quindi naturalmente la medesima arma può allora causare gravi ferite. Alcune volte poi si adoperano anche armi per sé stesse più pericolose.
3º) Quanto al numero degli studenti delle Università (e delle rimanenti alte scuole), che esercitano la "Mensur", può notarsi:
Le corporazioni degli studenti universi-
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tari in
Germania comprendono complessivamente forse un quinto di tutti coloro, che frequentano le
alte scuole, e si dividono inAssociazioni cattoliche: contrarie ad ogni genere di duello (esse contano attualmente 15.000 studenti e 30.000 antichi universitari).
Associazioni cristiane: in teoria interconfessionali; praticamente ne fanno parte quasi soltanto protestanti. Anch'esse respingono ogni duello.
Associazioni dette "Satisfaktionsverbindungen": non esercitano la "Bestimmungsmensur", ma esigono il vero e proprio duello di "contrahage", qualora se ne presenti il caso (vale a dire se lo studente sia offeso egli stesso o venga sfidato).
Associazioni duellanti ("Schlagende Verbindungen") nel senso stretto: esse impongono un obbligo assoluto riguardo alla "Bestimmungsmensur", condizionato (come sopra) rispetto al duello di "contrahage".
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Queste associazioni duellanti formano i due
terzi di tutte le corporazioni universitarie e quindi comprendono circa un settimo di tutti
gli studenti. - Gli studenti cattolici o non appartengono a nessuna simile corporazione
("Freie Studentenschaft") o sono iscritti alle associazioni cattoliche o alle associazioni
duellanti. In queste ultime essi sono bensì relativamente pochi, sebbene in realtà più
numerosi di quel che comunemente si creda, ed entrano a farne parte sia per antica
tradizione di alcune famiglie, sia anche perché lo ritengono necessario od utile per la loro
carriera.Ciò premesso, tutti i cattolici sono d'accordo sui tre seguenti punti:
1º) Tutti indistintamente i duelli, i quali importano pericolo di morte, di
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mutilazione o di grave ferita, - siano essi
"Bestimmungsmensuren" o duelli di "contrahage" - cadono sotto le pene del can. 2351
2º) Anche il duello, il quale importa per sé soltanto il pericolo di ferita leggiera, - quale è per lo più la "Bestimmungsmensur" - non è lecito. Ciò deriva a) dalla natura stessa di tale azione, la quale è contro il quinto comandamento, e b) principalmente dalla relazione della "Bestimmungsmensur" col duello grave. Lo studente, infatti, come si è già sopra accennato, entrando in un'associazione duellante, si obbliga alla "Bestimmungsmensur" assolutamente, al duello grave condizionatamente, di guisa che la prima è quasi una preparazione al secondo, come venne già rilevato nella " Disceptatio Synoptica


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"Haec effera certamina ... viam
ad gravira duella cum periculo occisionis et mutilationis sternunt" (
Acta S. Sedis

3º) L'ingresso di studenti cattolici nelle associazioni duellanti non solo non è lecito, come apparisce dalle suesposte considerazioni, ma è anche gravemente nocivo, in quanto che, dominando in esse l'indifferentismo religioso ed il libertinaggio, coloro, i quali entrano a farne parte, secondo che prova la esperienza, perdono quasi sempre la fede ed i buoni costumi.
Ma qui sorge il quesito proposto dall'Emo Sig. Cardinale Bertram a nome dei Vescovi della Germania, se cioè anche la "Bestimmungsmensur", che si fa con pericolo soltanto di ferita leggiera, sia, in quanto tale, un vero duello nel senso del can. 2351 e per conseguenza cada sotto le pene ivi comminate. A questa domanda rispondono diversamente due opposte sentenze.
La prima sentenza risponde affermativamente in base al seguente argomento:
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La S. Congregazione del Concilio nelle
risoluzioni del 9 Agosto 1890 (Acta S. Sedis, vol. 23
pagg. 234-243) e del 10 Febbraio 1923

Contro tale ragionamento così invece argomenta la seconda ed opposta sentenza:
Secondo la risoluzione della S. Con-
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gregazione del Concilio del 9 Agosto 1890,
perché si abbia un vero duello non è necessario che esso sia fatto per ira o vendetta, né
che importi pericolo di morte o di mutilazione, ma, qualunque possa essere la intenzione dei
duellanti, basta che vi sia pericolo di ferita. Tutto dunque dipende dalla questione se al
concetto di vero duello sia essenziale il pericolo di ferita grave o se invece sia
sufficiente soltanto quello di ferita leggiera.Ora la maggior parte dei più rinomati Canonisti e Moralisti, anche dopo la più volte citata risoluzione del 1890, richiedono per il vero duello che nel caso concreto vi sia pericolo di ferita grave (cfr., fra gli altri, Ballerini















66r
Theol. Mor. (12 ed.), I






D'altra parte, - proseguono i sostenitori di questa seconda sentenza, - non si può supporre che la S. Congregazione del Concilio abbia voluto riprovare la dottrina comune di tutti questi Autori. Si deve dunque ammettere che la medesima S. Congregazione sia partita dal presupposto trattarsi di duelli con pericolo di ferita grave. - Tale supposizione sembra, del resto, confermata dalle parole stesse della "Disceptatio Synoptica" (l. c. pag. 238). In essa infatti si adotta espressamente la definizione del duello data dal P. Lehmkuhl: "Duellum
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dicitur pugna singularis, ex condicto, armis ad occidendum
sive graviter vulnerandum aptis", e si aggiunge: "Ceterum haec definitio in re est
communis inter auctores ... iamvero cuncta huius definitionis elementa in casu, de
quo agimus, verificantur. Licet enim non adsit periculum occisionis nec proprie dictae
mutilationis, adest tamen certum vulneris periculum: quod sufficere videtur ut duellum
proprie dictum haec scholariorum pugna censeatur". Queste parole, - sempre a giudizio
dei difensori della seconda sentenza, - messe in rapporto colla surriferita definizione
del duello, non sembrano lasciare alcun dubbio che la S. Congregazione del Concilio
abbia presupposto il pericolo di ferita grave e non abbia quindi neppur toccato la
questione della ferita leggiera.D'altra parte, la risoluzione della S. Congregazione del Concilio del 10 Febbraio 1923 afferma soltanto "nihil per Codicem iuris canonici

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Per questi motivi i fautori della seconda sentenza
ritengono che le "Bestimmungsmensuren" con pericolo di ferita soltanto leggiera non possono,
in quanto tali, dirsi sottoposte alle pene del can. 2351 senza una interpretazione
estensiva della legge penale, la quale però contraddirebbe alla disposizione del canone 2219 §§ 1 e 3
Da ciò, che si è sopra riferito, parmi subordinatamente potersi concludere quanto appresso:
1º) Circa la questione, se anche quelle "Bestimmungmsmensuren", le quali escludono per sé ogni pericolo di grave ferita, siano veri duelli, disputano i Cattolici in Germania e la
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sentenza negativa non sembra priva di ogni
probabilità.2º) Ammesso questo dubium iuris, sarebbero dubbie, e quindi praticamente nulle, anche le pene sancite nei canoni 2351 e 1240



3º) Ciò però non esclude, anzi parrebbe, a mio modesto avviso, opportuno che la S. Sede, almeno per i gravi motivi estrinseci suaccennati, proibisca positivamente e chiaramente anche le anzidette "Bestimmungsmensuren" con pericolo di ferita soltanto leggiera, decretando che cadono esse pure sotto le pene suindicate.
Chinato
(I)↑"... Si non sit periculum nisi levis vulneris, non
erit censendum huius modi duellum (veniale, quaternus duellum) prohibitum sub
excommunicatione, quae requirit culpam gravem."