Dokument-Nr. 179
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
München, 26. April 1924

Regest
Pacelli berichtet von der Fortsetzung der gegen den Münchener Erzbischof Kardinal Faulhaber und den Heiligen Stuhl gerichteten Kampagne der Münchener völkischen Presse. Er übersendet drei Artikel der Großdeutschen Zeitung, in denen der Heilige Stuhl zusammen mit den Juden als Feind Deutschlands dargestellt wird. Außerdem wird eine Feindseligkeit des Vatikans gegenüber den Mittelmächten während des Weltkriegs behauptet sowie Benedikt XV. der Wunsch einer Niederlage des lutherischen Deutschlands unterstellt. In einem Interview mit dem Korrespondenten der Chicago Daily News wiederholte General Ludendorff seine Angriffe. Eine konstruktive Diskussion mit den völkischen Kreisen, die eine neuheidnisch-germanische Religion etablieren möchten, hält der Nuntius für unmöglich. Zugleich sieht er die Notwendigkeit, die Auswirkungen einer solchen andauernden Kampagne unter den Katholiken gering zu halten. Er empfiehlt eine von verschiedenen Seiten an ihn herangetragene Beschleunigung deutscher Heiligsprechungsverfahren, näherhin von Petrus Canisius, Philipp Jeningen und Bruder Konrad von Parzham, um die Katholiken in ihrer Treue zum Heiligen Stuhl zu bestärken.
Betreff
Attacchi contro la S. Sede
Eminenza Reverendissima,
I giornali nazionalisti ( voelkisch ) di Monaco continuano la loro volgare e violenta campagna non solo contro questo benemerito Emo Sig.  Cardinale Arcivescovo, ma anche contro la S. Sede. Facendo seguito al mio rispettoso Rapporto N. 30252 del 10 corrente, compio il dovere di inviare qui acclusi all'Eminenza Vostra Reverendissima, - come esempi di tale agitazione, da cui pur troppo, per male inteso amore di patria, si lasciano traviare anche non pochi illusi cattolici, - due Numeri della Grossdeutsche Zeitung . Nell'uno (N. 67 del 19 corrente – Allegato I ), in un articolo dal titolo "Deutsche Ostern", la S. Sede viene accomunata cogli Ebrei come nemica della Germania. "Noi abbiamo cessato (vi si legge) di essere un popolo libero. Potenze non tedesche, l'Ebreo e Roma, hanno la parola nel Paese, calpestano il nostro diritto, trafficano sulla nostra sostanza, dopo che hanno contaminato il nostro onore e tolto la nostra difesa – con la bugia e l'inganno. Fino a quando tollereremo tutto ciò?" – Nell'altro Numero (71 del 25 corrente – Allegato II ) un primo articolo "Kurie und Weltkrieg", asserisce di nuovo
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essere stata la S. Sede durante la guerra mondiale ostile agli Imperi centrali, particolarmente in occasione dell'entrata in guerra dell'Italia contro l'Austria, mentre un secondo intitolato "Kaiser Karl als Werkzeug des Vatikans" afferma che il S. P.  Benedetto XV avrebbe desiderato la sconfitta della odiata Germania prussiana, nella cui caduta Egli vedeva la disfatta di Lutero. – Infine il Generale Ludendorff , in una intervista concessa al corrispondente del Chicago Daily, News , ha ripetuto i suoi noti attacchi contro il Vaticano e l'Emo Faulhaber ( Allegato III ).
Sebbene sia impossibile di persuadere questi esaltati, i quali in gran parte sono o dei protestanti fanatici o addirittura dei pagani, che fantasticano una religione germanica col dio Wotan e la Walhalla, sembra tuttavia necessario di rimediare, in quanto sia possibile, alle dannose conseguenze di detta persistente campagna, la quale potrebbe diminuire fra gli stessi cattolici la devozione e l'amore verso la S. Sede e l'Augusta Persona di Sua Santità. In vista di ciò, oltre alla pubblicazione cui si riferiva il succitato ossequioso Rapporto, mi è stata da varie parti rappresentata l'opportunità che vengano sollecitate le cause di beatificazione di Servi di Dio e di santificazione di Beati della Germania, fra i quali possono in modo speciale anno-
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verarsi il B.  Pietro Canisio , il Ven. P.  Filippo Jenningen 1 S. J., Apostolo del Ries (nato nel 1642 in Eichstaett, morto nel 1704 in Ellwangen), ed il Servo di Dio Conrado da Parzham, laico cappuccino portinaio in Altoetting ed ivi sepolto, la cui fama di santità è assai grande nella Baviera. Quantunque in simile materia debba senza dubbio prescindersi da ogni considerazione di nazionalità, pare tuttavia che la pronta soluzione di dette Cause riuscirebbe di viva soddisfazione per i cattolici della Germania e varrebbe a rafforzare il loro attaccamento verso la Sede Apostolica.
Chinato umilmente al bacio della sacra Porpora con sensi di profondissima venerazione ho l'onore di confermarmi
Dell'Eminenza Vostra Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Pacelli Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico
43r, Hds. rechts oberhalb des Datums von unbekannter Hand notiert, vermutlich vom Empfänger: "Rispondere che quanto alla causa del P. Canisio il S. Padre da più di un anno ha fatto raccomandazioni speciali alla S. C. dei Riti perchè accelerino le pratiche relative. Tuttavia nel caso presente sembrerebbe necessario che l'episcopato tedesco facesse una protesta colletiva e pubblica contro gli ingiustificati attacchi Santa2 alla S. Sede"
1Hds. von unbekannter Hand korrigiert, vermutlich von einem Nuntiaturangestellten.
2Hds. vom Schreiber gestrichen.
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 26. April 1924, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 179, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/179. Letzter Zugriff am: 28.03.2024.
Online seit 18.09.2015, letzte Änderung am 26.06.2019.