Dokument-Nr. 18234
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
[Berlin], 11. Oktober 1925

Schreiber (Textgenese)
PacelliPacelli
Betreff
Polemiche intorno all'azione pontificia per la pace nel 1917
Come è certam ben senza ben noto all'E. V. R., il Sig. Federico von Lama, pubblicista cattolico, - sia in numerosissimi articoli di giornali, che come in una a un'ampia pub volume [una] più un'ampia opera, la quale esce esce in fascicoli, dal titolo Papst und Kurie in ihrer Politik nach dem Weltkriege (1) -, si è occupato dell'azione pontificia per la pace nel 1917, e riferendosi al telegramma del Governo inglese al Sig. Min Conte de Salis, Ministro della Granbretagna in Roma presso la S. Sede (Dispaccio N. dell'E. V. N. 40956 del 24 Agosto 1917), alla conseguente mia Nota al Cancelliere dell'Impero Sig. Michaelis del 30 di quello stesso mese ed alla risposta di questo in data del 24 Settembre, s. a., ha accusato il sunnominato Cancelliere di avere, per odio avversione confessionale contro Roma, impedito la l'ulteriore svolgimento del passo dell'Inghilterra per la pace
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cui anche il Governo francese si era associato. Alle affermazioni, sotto [var] vari punti di vista, a mio umile avviso, esagerate ed inesatte -, del Sig. von Lama ha risposto rispose il Sig. Michaelis in occasione del nella seduta del Sinodo provinciale protestante del Brandenburgo del 18 Settembre p. p., asserendo, da parte sua, , con evidente falsità, (secondo la relazione, (finora da essolui non rettificata), della Tägliche Rundschau, (come ebbi già a riferire nel rispettoso Rapporto N. 33653 del 23 di quello stesso mese), che con evidente falsità con evidente falsità, che confutata già dalla stampa cattolica, che "la cosiddetta offerta di pace dell'Inghilterra fu semplicemente una lettera di un benevolo e ragguardevole uomo privato di Londra". L'anzidetta Tägliche Rundschau profittò [di] poi di questa pretesa dichiarazione, tale   affermazione, asserzione, delle dichiarazioni dell'ex-Cancelliere, cui pretese di attribuire una "importanza storica mondiale", per attaccare il von Lama quale "istigatore senza scrupoli", "mentitore" e "falsario"ificatore", in seguito a che questi ha sporto contro il giornale stesso pubblica querela. Essendo io venuto a conoscenza di ciò e sapendo temendo che alla S. Sede
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riuscirebbe spiacevole sgradevole se la l'anzidetta questione fosse di nuovo oggetto di clamorosi dibattiti, dinanzi al tribunale, ho procurato di far suggerire da terza persona al Sig. von Lama di ritirare la sua querela, ma egli ha dichiarato risposto che, di fronte a siffatti simili così gravi ingiurie, non accettare qu potrebbe farlo che indurvisi soltanto "se la Nunziatura lo autorizzasse a dichiarare pubblicamente essere desiderio della S. Sede che quell'argomento non venga discusso discusso nuovamente e dinanzi al tribunale". Da parte mia non mi A mio subordinato avviso, una siffatta dichiarazione non sarebbe scevra dal pericolo di far supporre o che la S. Sede, abbia alcunché da temere la cui azione (la cui opera è stata invece in ogni senso nobilissima e correttissima) abbia alcunché da temere, dalla pubblica conoscenza verità dei fatti della verità   storicia , o che Essa faccia causa comune sia unita abbia causa comune col summenzionato pubblicista. Ad ogni modo ho ritenuto necessario di riferire subito all'E. V. con preghiera di f volersi degnare di far pervenire a questa Nunziatura le Sue superiori istruzioni al riguardo.
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Siccome, poi, qualora la inopportuna polemica avesse ancor seguito, vi sarebbe pericolo ben probabile che si reclamasseerebbe di nuovo la pubblicazione - con tanta difficoltà sinora impedita, come pure ben sa l'E. V. - dei documenti sottoposti già alla Commissione parlamentare d'inchiesta, ho [richia]richiamato già ieri oggi stesso l'attenzione del Sig. Dr Mayer, relatore nel Ministero per degli Esteri per le questioni concernenti la S. Sede, che un eventuale eventuale su tale possibilità, rilevando come un eventuale processo giudiziario in seguito alla querela del von Lama non potrebbe mai, secondo gli usi diplomatici, [esser] fornire pretesto per a siffatta pubblicazione, ma dovrebbe essere basato basarsi unicamente sugli atti già conosciuti, e che il processo medesimo dovrebbe eventualmente avere esso anzi, se le circostanze lo richied consigliassero, avdovrebbe   da svolgersi a porte chiuse.
Chinato
(1)Il Sig. von Lama avrebbe voluto sottoporre il suo scritto manoscritto al previo all'esame della Segreteria di Stato, ma questa per ovvie ragioni di prudenza del [dubi] non accolse tale domanda.
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 11. Oktober 1925, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 18234, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/18234. Letzter Zugriff am: 29.03.2024.
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