Dokument-Nr. 18387
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
[Berlin], 13. Februar 1926

Regest
Pacelli versichert, dass er alles tat, was möglich war, um zum Gelingen des Papstfestes anlässlich des vierten Jahrestags seiner Krönung beizutragen. In seinen Augen war das Fest ein voller Erfolg und eine eindrucksvolle Manifestation der Treue zum Papst. Am Vortag des Festes fand eine große Versammlung der hervorragendsten Persönlichkeiten des Berliner Klerus und der katholischen Laien im großen Festsaal der Musikhochschule statt, der leider am 12.  Februar nicht frei war. Weihbischof Deitmer rief zu Beginn der Veranstaltung zum Gebet für den Papst auf. Pacelli forderte die Anwesenden in seiner Rede dazu auf, die Hingabe und Kindesliebe für den Papst zu bewahren. Abschließend hielt der Reichstagsabgeordnete Schreiber eine Rede zum Papsttum und der Befriedung der Völker. Der Nuntius legt die Ausgabe der Germania bei, die ausführlich über die Versammlung berichtete. Am 12. Februar feierte Pacelli ein Pontifikalamt in der mit Honoratioren und Gläubigen vollbesetzten Basilika St. Hedwig. Vor der Kirche warteten zahlreiche Gläubige, die den Nuntius sehen wollten, der in einer Prozession zur Residenz des Weihbischofs ging. Pacelli gab ein offizielles Mittagessen für verschiedene Mitglieder der Regierung und des diplomatischen Korps, an dem auch Reichspräsident Hindenburg teilnahm, der solche Einladungen für gewöhnlich ablehnt. Der Reichspräsident überreichte dem Nuntius bei diesem Anlass eine Medaille für Gasparri als Zeichen der Dankbarkeit für dessen Einsatz für die deutschen militärischen und zivilen Gefangenen während und nach dem Krieg. Der Medaille liegt ein sehr edler Brief Hindenburgs bei, den Pacelli durch den diplomatischen Kurier übermitteln lässt. Der Reichspräsident übergab eine Kopie der Medaille an Pacelli.
Betreff
Relazione sulla Festa del Papa
(con Allegato)
A degnamente commemorare il 4º anniversario della Incoronazione del Santo Padre Pio XI , glor. regn., a celebrare nel modo più conveniente la "Festa del Papa", ad accrescere nei cattolici di questa Capitale l'attaccamento alla S. Sede ed alla Augusta Persona del Vicario di Gesù Cristo, ho procurato, come era mio dovere, - dolce filiale dovere invero - di fare quanto fu possibile, affinché tutto avesse a riuscire in armonia con la fausta ricorrenza.
Mi è particolarmente grato il riferire all'E. V. R. come detta Festa ebbe, grazie a Dio ed alla cooperazione di buone volontà, un vero successo, come essa fu una nuova imponente manifestazione di fedeltà e di devozione al Papa, di quella devozione di cui i cattolici tedeschi hanno dato prova luminosa in modo speciale durante l'Anno Santo testé decorso, che li condusse in così gran numero ai piedi del comun Padre.
La sera, pertanto, dell'11 corr. mese, vigilia del giorno anniversario, nella vasta e magnifica Sala della
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Scuola Superiore di Musica, ebbe luogo una solenne adunanza in onore del Santo Padre, alla quale presero parte le più spiccate personalità del Clero e del laicato cattolico di Berlino. Detta assemblea dovette tenersi l'11, poiché per l'indomani la Sala medesima non sarebbe stata libera. Per quanto assai ampia, essa fu di molto insufficiente a contenere tutti quelli, che avrebbero bramato di intervenire, numerosissime essendo state le richieste di biglietti.
Rivolse il saluto augurale questo Rev.mo Mons. Vescovo Ausiliare, Dott. Deitmer, esponendo brevemente le ragioni della Festa, ed esortando i fedeli a pregare per il Papa, specialmente nell'anniversario della sua Incoronazione.
Presi quindi la parola, mettendo in luce le eccelse doti, che adornano l'Augusta Persona del Regnante Pontefice, la Sua opera instancabile per il bene delle anime e della società, ed incoraggiando i cattolici a rimanere a Lui sempre più stretti nel vincolo della devozione e dell'amore filiale, ed a conservare quel fervore di vita cristiana, che tanti tra di essi avevano avuto la sorte di ritemprare sulla
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Tomba degli Apostoli nei loro pellegrinaggi a Roma per l'Anno Santo.
Pronunziò per ultimo il discorso di circostanza il Rev.mo Mons.  Dott. Schreiber, Deputato al Reichstag, il quale svolse l'importante tema: "Il Papato e la pacificazione dei popoli".
Negli intervalli la Cappella della Basilica di S. Edvige eseguì brani di scelta musica. Dopo i discorsi cantò il Kyrie , il Gloria , il Sanctus e l' Agnus Dei del Messner. Mi permetto di qui accludere il numero della "Germania", di ieri, il quale dà un'ampia relazione dell'adunanza, e riporta integralmente le parole da me pronunziate.
L'indomani, 12 febbraio, anniversario della Incoronazione di Sua Santità, celebrai nella suddetta Basilica di S. Edvige alle ore 10 un solenne Pontificale. Vi assistettero il prelodato Mons. Deitmer, il Vescovo di Tiraspol, Mons.  Kessler, vari membri dei Governi del Reich e della Prussia, il Corpo Diplomatico, quasi al completo, in uniforme, altri distinti personaggi, numeroso Clero e moltissimi fedeli. Intervennero altresì i rappresentanti delle Corporazioni degli studenti universitari cattolici nei loro pittoreschi e smaglianti costumi, e con i loro vessilli, come pure quelli delle Associazioni parrocchiali maschili
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e femminili egualmente con le loro bandiere. La chiesa era gremitissima. L'assistenza fu veramente raccolta e devota. Dopo la messa venne cantato il "Te Deum" di ringraziamento.
Numerosa folla, la quale non aveva potuto entrare, stazionò al di fuori, a stento trattenuta dalle guardie, ansiosa di vedere il Nunzio, di ricevere la sua benedizione e di assistere alla sfilata degli studenti e delle Associazioni, che facevano ala al Rappresentante Pontificio preceduto dal Clero, il quale lo accompagnò processionalmente fino alla residenza del Vescovo Ausiliare.
Per la ricorrenza della Festa del Papa ho creduto anche di dare un pranzo ufficiale, al quale invitai vari membri del Governo e del Corpo Diplomatico. Intervenne, in via del tutto eccezionale, il Sig. Presidente del Reich, solito a non accettare alcun invito; egli era accompagnato dal Segretario di Stato Sig. Meissner e dal figlio, Maggiore von Hindenburg. Vi presero altresì parte il Sig. Luther, Cancelliere del Reich, il Sig. Stresemann, Ministro degli Esteri, il Sig. Braun, Ministro Presidente di Prussia, il Sig. Stingl, Ministro delle Poste del Reich, il Sig. von Schubert, Segretario di Stato nel Ministero degli Esteri, il Sig. Becker, Ministro del Culto e della Pubblica Istruzione in Prussia, gli Ambasciatori d'Inghilterra, di Francia, di Spagna, i Ministri di Olanda, del Belgio, di Polonia e di Danimarca, il Sig. von Bergen, Ambasciatore di Germania presso la S. Sede, allora in Berlino, Mons. Deitmer, Vescovo Ausiliare di Berlino, il Conte von Zech ed il Sig. Köster del Ministero degli Esteri, i deputati al Reichstag Mons. Kaas ed Avv. Lammers.
In tale occasione il Sig. von Hindenburg mi ha consegnato per Vostra Eminenza una magnifica medaglia di bronzo, quale attestato di profonda gratitudine per quanto l'Eminenza Vostra si è degnata di fare a favore dei prigionieri tedeschi, militari e civili, durante e dopo la guerra. Detta medaglia è accompagnata
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da una nobilissima lettera del Presidente del Reich, che mi onoro di far giungere all'E. V. per mezzo del Corriere Diplomatico.
Il Sig. von Hindenburg si compiacque di consegnare anche a me con analoga lettera un esemplare della medaglia in parola.
Chinato
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 13. Februar 1926, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 18387, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/18387. Letzter Zugriff am: 28.03.2024.
Online seit 29.01.2018, letzte Änderung am 01.02.2022.