Dokument-Nr. 18432
Pacelli, Eugenio an De Lai, Gaetano
[Berlin], 03. April 1926

Regest
Pacelli teilt dem Sekretär der Konsistorialkongregation De Lai mit, dass er dem Berliner Pfarrer Sonnenschein dessen Zufriedenheit mit seinem Einsatz für die italienischen Migranten in Berlin sowie dessen Wunsch übermittelte, sich weiterhin mit Eifer für deren Seelsorge einzusetzen. Sonnenschein bat den Nuntius darum, seinen Dank für die Anerkennung auszusprechen und zu versichern, dass er sich der Aufgabe auch weiterhin mit der größtmöglichen Sorgfalt widmen wird. Sonnenschein schlägt zur Verbesserung der Seelsorge vor, dass ein eifriger italienischer Priester jährlich für möglichst drei Monate nach Berlin kommen möge. Dieser könnte für etwa eineinhalb Monate um Ostern in der Hauptstadt bleiben, um die Gläubigen unter anderem zur Einhaltung der Osterpflicht zu veranlassen. Außerdem bittet Sonnenschein um eine finanzielle Unterstützung für die Seelsorge an den Italienern. Der Pfarrer versichert, weiterhin über die Ergebnisse seiner Arbeit, mögliche Schwierigkeiten und Bedürfnisse zu informieren. Abschließend teilt Pacelli den Namen des Missionars vom heiligen Karl Borromäus mit, der sich beim Berliner Weihbischof Deitmer in weltlicher Kleidung vorgestellt und seine Unterstützung bei der Seelsorge der Italiener angeboten hatte: Pater Arese Alfonso aus Monza.
Betreff
Circa l'assistenza spirituale degli Italiani in Berlino
Mi è pervenuto regolarmente il venerato Dispaccio dell'E. V. R. N. 93/26, in data del 17 Marzo u. s., relativo all'assistenza spirituale degli italiani in Berlino.
Essendo il Rev. Sac. Dott. Carlo Sonnenschein stato per alcuni giorni assente da questa Capitale, ora solamente ho potuto partecipargli "il compiacimento ed una particolare benedizione" di V. E. e significargli in pari tempo essere desiderio dell'E. V. che egli "continui ad occuparsi con zelo e abnegazione dell'assistenza spirituale e sociale degli italiani residenti in Berlino".
Il sullodato sac. Sonnenschein, il quale che [sic] gradì molto tale attestato di paterna bontà di V. E., mi ha pregato di trasmettere all'E. V. i sensi della sua viva gratitudine insieme all'assicurazione che egli intende coll'aiuto di Dio di dedicarsi, in avvenire ancora, con la maggior sollecitudine possibile, al bene dei nostri emigrati.
Egli, avendo meglio ponderato la situazione, mi ha detto altresì come, al fine di curare ancor più efficacemente l'assistenza in parola, stimerebbe opportuno che un sacerdote italiano zelante e
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serio fosse destinato a visitare gli emigrati qui residenti, una volta almeno all'anno, e si trattenesse possibilmente tre mesi. Egli sarebbe del parere che venisse ad esempio un mese e mezzo prima di Pasqua per disporre convenientemente i fedeli all'adempimento dei loro doveri religiosi, per preparare i fanciulli alla prima Comunione ed alla Cresima, per aiutarlo a regolare le unioni puramente civili o con protestanti, che sono purtroppo in numero notevole, e fare in tal modo un'opera veramente proficua, i cui frutti siano duraturi.
Ha aggiunto poi che per le varie opere sociali e di beneficenza a favore degli italiani egli è obbligato a spendere annualmente somme non irrilevanti, e perciò sarebbe assai riconoscente, se cotesta S. Congregazione potesse venirgli alquanto in aiuto. Egli non mancherà poi di informare l'E. V. dei risultati della sua missione a pro' degli emigrati stessi, delle eventuali difficoltà e dei bisogni della medesima.
Ho potuto avere il nome del missionario della Società di S. Carlo, che si presentato a questo Rev.mo Mons.  Vescovo Ausiliare e Delegato Vescovile con colletto e cravatta all'uso secolare: egli è il Rev. P. Arese Alfonso di Monza.
Chinato...
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an De Lai, Gaetano vom 03. April 1926, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 18432, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/18432. Letzter Zugriff am: 18.04.2024.
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