Dokument-Nr. 18609
Lauri, Lorenzo an Gasparri, Pietro
Warschau, 30. November 1925

(con inserto)
Eminentissimo Principe,
Col ven. Dispaccio n. 47363 del 19 corrente, Vostra Eminenza Reverendissima si degnava incaricarmi di adoperarmi affinché, al momento opportuno, potesse avere un buon e sollecito regolamento la questione concernente la comunità della parrocchia di Lache, la quale sinora ha dovuto sostenere tutte le rilevanti spese di riparazione della loro chiesa, essendo i beni, sui quali è fondato il patronato di detta chiesa, passati nel 1920 in possesso del governo polacco.
Benché in ossequio ai ven. comandi di Vostra Eminenza non rinunzi al proposito di fare quello che mi sarà possibile sulla questione in parola, allorquando mi si presenterà opportuna occasione, debbo però significare a Vostra Eminenza che temo fortemente non dover riuscire a niente, poiché trovo poco o niente disposte le Autorità civili all'adempimento dei propri doveri e le Autorità ecclesiastiche a prestarmi l'aiuto necessario allo scopo.
E la ragione è semplicissima e in pari tempo molto spe-
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ciosa e tale che impedirà assai alle suddette autorità civile e ecclesiastiche di rimuoversi dal loro preconcetto e dal loro atteggiamento.
Detta ragione appare chiara dalla risposta, che qui accludo <in copia>1, di Mons. Lukomski, Ausiliare di Posnania ad una mia lettera sulla questione in parola, e si fonda in questo che anche il Governo di Germania che è in possesso di beni ecclesiastici da lui indemaniati, ed altri <signori>2 tedeschi non hanno soddisfatto e non soddisfano agli oneri che essi hanno verso alcune chiese parrocchiali polacche, come patroni delle medesime.
Il governo polacco, come si afferma nell'accluso documento, è pronto a dare alla parrocchia di Lache ciò che egli deve come possessore dei beni, sui quali grava una parte degli oneri di patronato, ma quando vedrà che anche i tedeschi daranno alle chiese patronali situate in territorio polacco ciò che alle medesime devono per la stessa obbligazione: ritiene in una parola che non hanno diritto i tedeschi di lamentarsi e di esigere dagli altri l'adempimento di quegli obblighi che anch'essi hanno e non adempiano: paghino i tedeschi, sembra dire il governo polacco, prima di lamentarsi di non essere pagati.
Lo so che il governo polacco non dovrebbe assumere tale contegno con la parrocchia di Lache, anche se il governo tedesco e alcuni signori di Germania non paghino alle chiese polacche quello che essi devono come possessori di beni su cui gravano gli oneri di patronato, ma tale concetto morale è ben difficile in pratica che sia com
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preso o voluto essere compreso da chi ha interesse di non comprendere; tanto più che nel caso concreto si tratta del governo polacco, il quale crederà di aver mille ragioni di non essere censurato e importunato per non avere soddisfatto e per non soddisfare alle sue obbligazioni verso una chiesa cattolica tedesca, quando il governo ed alcuni signori di Germania non hanno soddisfatto e non soddisfano alle obbligazioni che essi hanno verso chiese cattoliche polacche.
E dalla su citata risposta di Mons. Lukomski sembra tralucere che un tal modo di vedere le cose sia anche della stessa Autorità ecclesiastica, da cui pertanto, come sopra ho accennato, non vi sarà molto da sperare in un efficace aiuto nel regolamento della questione in parola.
Questa questione è sotto certi rapporti come l'altra suscitata da Mons. Bludau Amministratore Apostolico di una parte della diocesi di Culma, il quale domandava che alcuni parroci di questa diocesi di Culma venissero obbligati dal Vescovo Mons. Rosentreter a pagare a parroci dell'Amministrazione Apostolica certe contribuzioni periodiche per ragione di certe fondazioni di così dette "curazie", mentre poi, come affermò e sostenne Mons. Rosentr<e>ter3, parroci dell'Amministrazione Apostolica avevano gli stessi obblighi verso parroci della Diocesi di Culma, che essi non avevano adempito e non adempivano. (v. Rapp. del 9 ottobre 1924, n. 97).
Mi sembra quindi, se vero è l'esposto di Mons. Lukomski, che miglior partito per arrivare a qualcosa di concreto sia
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che ambe le parti, tedesca e polacca, trovino sul serio la maniera d'intendersi sull'adempimento dei "mutui" loro obblighi, altrimenti avverrà che i tedeschi non pagheranno perché non pagano i polacchi e questi non pagheranno perché non pagano quelli. E da tale circolo vizioso che soffriranno saranno le povere comunità delle chiese patronali, su cui non una parte (come sembra toccare "50%" alla parrocchia di Lache) ma tutto l'onere delle necessarie e rilevanti riparazioni.
Tanto era mio dovere portare a conoscenza di Vostra Eminenza, alla quale ho l'onore di rinnovare i sensi di profondo ossequio e inchinato al bacio della S. Porpora raffermarmi
di Vostra Eminenza Reverendissima
Umo Obblmo Dmo Servo
+ Lorenzo Lauri
Arc. di Efeso Nunzio Apl.
Diesem Bericht liegt ein SchreibenŁukomskis an Lauri vom 21. November 1925 als Anlage bei; 11r, oben mittig hds. von Borgongini-Duca notiert: "(da restituirsi gentilmente alla Segreteria di Stato)".
1Hds. vermutlich von Lauri eingefügt.
2Masch. eingefügt.
3Hds. vermutlich von Lauri korrigiert.
Empfohlene Zitierweise
Lauri, Lorenzo an Gasparri, Pietro vom 30. November 1925, Anlage, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 18609, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/18609. Letzter Zugriff am: 28.03.2024.
Online seit 29.01.2018, letzte Änderung am 10.09.2018.