Dokument-Nr. 19518
Bergen, Carl-Ludwig Diego von an Gasparri, Pietro
Rom, 22. Februar 1928

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Signor Cardinale Segretario di Stato
Per incarico del Governo di Prussia ho l'onore di richiamare l'attenzione di Vostra Eminenza sull'impressione che la conclusione del "modus vivendi" tra la Sede Apostolica e la Repubblica Cecoslovacca ha prodotto sul detto Governo.
Il Governo di Prussia vedrebbe con soddisfazione che le difficoltà esistenti tra la Sede Apostolica e la Cecoslovacchia, trovantesi <(le quali si trova [sic])>1 con la Prussia in stretti rapporti politico-ecclesiastici, venissero eliminate. Ma d'altra parte non può lasciar passare inosservato che lo Stato prussiano viene ad essere troppo da vicino toccato da alcuni punti importanti dell'accordo concluso.
Secondo la Bolla "De salute animarum" (al. XXXIII, XXXVII) da un lato si ha che la diocesi prussiana di Breslavia si estende nel territorio dello Stato austriaco, mentre dall'altro le Arcidiocesi di Praga e di Olmütz vengono in parte ad esser comprese nel territorio dello Stato prussiano: dalla medesima Bolla poi (al. XLIII) i beni della Sede episcopale di Breslavia situati nel predetto territorio straniero, sono stati garantiti a questa diocesi per l'avvenire.
La validità giuridica dell'accordo tra la
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Prussia e la Sede Apostolica, che costituisce la base delle predette disposizioni della Bolla "De salute", non è – secondo il concetto del Governo Prussiano – affatto scossa dalla circostanza che al posto dell'Austria sia subentrata la Cecoslovacchia, né il fatto, già da lunghi anni esistente, della non-coincidenza dei confini delle Diocesi di Breslavia, di Praga e di Olmütz, con quelli dei rispettivi stati è venuto con ciò in alcun modo alterato. E neanche ha potuto derivarne per il nuovo stato alcun diritto difronte alla Sede Apostolica di pretendere l'adattamento dei confini diocesani a quelli statali. Esiste per contro, ora come prima, il diritto contrattuale al favore dello Stato Prussiano, nel senso che nulla possa essere cambiato a suo riguardo senza il di lui consenso.
Conformemente a quanto sopra, il Governo prussiano nulla ha tralasciato in questi ultimi anni per insistere sul mantenimento della situazione contrattuale, tanto riguardo alla circoscrizione che alla dotazione. In particolare – nelle trattative condotte in Roma per tali questioni di confini prussiano-cecoslovacchi – fu posto in evidenza l'interesse che lo stesso Governo ha al mantenimento dello status quo, e venne data importanza decisiva alla partecipazione del Governo di Prussia nel caso di un eventuale nuovo regolamento in materia. Ed anche nelle trattative condotte con Monsignor Nunzio Apostolico per la conclusione di una nuova convenzione tra la Prussia e la Sede Apostolica, la questione venne ripetutamente toccata
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nello stesso senso.
Nonostante tale atteggiamento della Prussia, mantenuto da essa sino a quest'ultimo tempo, la Sede Apostolica, nel "modus vivendi" concluso con la Repubblica Cecoslovacca, è addivenuta a concordare il principio fondamentale che nessuna parte della Cecoslovacchia debba esser soggetta a un Ordinario straniero, e nessuna diocesi cecoslovacca debba estendersi oltre i confini dello Stato, e si è dichiarata pronta a convenire col Governo cecoslovacco un accordo per una nuova circoscrizione dei confini delle diocesi e per la loro dotazione. In conseguenza di che non solo verranno ad essere sciolte in via di massima dai loro legami diocesani con la Prussia quelle parti della diocesi di Breslavia che si trovano sul territorio cecoslovacco, ma dovranno altresì sciogliersi le parti delle arcidiocesi di Praga e di Olmütz che si trovano sul territorio prussiano, dalle loro rispettive diocesi a cui sino adesso hanno appartenuto: e in pari tempo, per effetto della presa in considerazione di un accordo per la dotazione delle diocesi, pare, diventi anche oggetto di discussione il patrimonio di Breslavia contrattualmente stabilito.
Il Governo di Prussia pertanto non può a meno di notare che, a suo parere, il "modus vivendi" concluso dalla Sede Apostolica con la Cecoslovacchia non tiene conto dei diritti per trattato spettanti alla Prussia.
Ora come prima, il Governo prussiano attribuisce la massima importanza a che in tali questioni, che esso riconosce difficili per tutti gli interessati, si giunga con la
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Sede Apostolica ad un'intesa possibilmente capace di contemperare armonicamente gli interessi statali e quelli ecclesiastici, e a tutt'oggi esso è animato dalla speranza che tale intesa, facilitata altresì dal complesso dei rapporti politici intercedenti tra la Germania e la Cecoslovacchia confinante, possa raggiungersi sulla base del mantenimento dello stato presente.
Qualora peraltro fosse ciò assolutamente impossibile, esso ad ogni modo nutre fiducia, che riesca alla Sede Apostolica, in conformità degli stessi principii sulla proprietà ecclesiastica da essa sempre difesi, e in corrispondenza agli stessi lodevoli sforzi da essa finora compiuti, di assicurare definitivamente alla Sede Vescovile di Breslavia l'originario suo patrimonio dotale, che si trova nella Cecoslovacchia, e che ad essa spetta in modo giuridicamente ineccepibile. Le misure che la Sede Apostolica appropriatamente vorrà prendere a tale scopo, contribuirebbero sicuramente in alto grado a mantenere inalterato, tra la Sede Apostolica e il Governo prussiano, il buon accordo cui quest'ultimo, ora come prima, attribuisce la massima importanza.
Gradisca, Signor Cardinale Segretario di Stato, l'espressione della mia più alta considerazione.
fto. von Bergen.
217r, links oberhalb des Textkörpers hds. vermutlich vom Verfasser notiert: "A 169".
1Hds. vermutlich von Pizzardo eingefügt.
Empfohlene Zitierweise
Bergen, Carl-Ludwig Diego von an Gasparri, Pietro vom 22. Februar 1928, Anlage, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 19518, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/19518. Letzter Zugriff am: 25.04.2024.
Online seit 20.01.2020.