Dokument-Nr. 20152
Pacelli, Eugenio an Rossum, Willem Marinus van
Berlin, 30. März 1928

Regest
Pacelli teilt dem Präfekten der Kongregation für die Glaubensverbreitung van Rossum mit, dass er den Apostolischen Vikar von Korea, der ihn auf der Durchreise besuchte, auf die Frage der Seelsorge an den chinesischen Studierenden in Deutschland ansprach. Sauer versicherte dem Nuntius, das Thema zuerst mit dem Erzabt von St. Ottilien Weber und anschließend mit van Rossum in Rom besprechen und dann Pacelli über die Ergebnisse informieren zu wollen. Da der Nuntius jedoch keine Informationen erhielt, fragte er bei Sauer nach, dessen Antwort, die scheinbar auch im Namen Webers verfasst ist, Pacelli beilegt. Der Apostolische Vikar legt darin dar, dass nach seinen Informationen mehr japanische und chinesische Studierende an deutschen Universitäten und Fachhochschulen studieren als in der vom Caritasverband mitgeteilten Statistik ausgewiesen werden. Denn darin werden lediglich die regulär eingeschriebenen Studierenden gezählt. Tatsächlich gibt es aber zahlreiche ältere japanische und chinesische Studierende, zumeist im Berufsleben stehende Männer, die von der Regierung oder von wichtigen wissenschaftlichen und industriellen Instituten nach Europa geschickt werden, um ihre Studien zu vervollkommnen oder die deutschen Lehrmethoden kennenzulernen. Alleine an der Universität Heidelberg gibt es zwölf solcher Personen. Nach Auffassung Sauers sollte sich die Seelsorge gerade an diese Personengruppe wenden. Er hält es für notwendig, ein Haus der Studierenden in einer möglichst katholischen Stadt wie München zu errichten. Er führte bereits entsprechende Gespräche mit dem Münchener Präsidenten des Ludwig-Missionsvereins Neuhäusler, der vorschlug, dass ein solches Haus oder ein Club, dem auch deutsche katholische Studierende beitreten könnten, mit Unterstützung der Benediktiner von St. Ottilien unter der Leitung des Münchener Missionswissenschaftler Aufhauser stehen sollte. Der Steyeler Missionar Gentrup, der sich derzeit in Berlin aufhält und den Pacelli vertraulich befragte, äußerte sich sehr wohlwollend über Aufhauser. Dieser reiste nach dem Krieg nach Fernost, interessierte sich für die Mission und holte japanische und chinesische Studierende nach München. Pacelli rät, nähere Informationen über ihn beim Münchener Nuntius Vassallo di Torregrossa und beim Münchener Erzbischof Kardinal Faulhaber einzuholen. Der Nuntius übermittelt abschließend den Rat Sauers, für Berlin einen Versuch mit den Jesuiten und den Steyeler Missionaren zu starten. An den anderen Universitäten sollen sich die Studierendenseelsorger auch um die japanischen und chinesischen Studierenden kümmern. Sauer schlägt weiterhin vor, die Angelegenheit im Rahmen seiner nun anstehenden Romreise mit van Rossum zu besprechen.
Betreff
Sull'assistenza spirituale degli studenti chinesi e giapponesi in Germania
Eminenza Reverendissima
Dopo che ebbi l'onore di inviare all'Eminenza Vostra Reverendissima il rispettoso Rapporto N. 38777 in data del 20 Gennaio u.s., sull'assistenza spirituale degli studenti chinesi, passò per Berlino e venne a farmi visita il Revmo Mons.  Bonifacio Sauer O.S.B., Vescovo tit. di Appiaria, Vicario Apostolico di Wonsan nella Corea.
Non mancai di interessarlo a tale importante argomento ed egli mi promise cortesemente che, dopo di essersi intrattenuto sulla questione col Revmo  Arciabate di S. Ottilia ed anche - avendo l'intenzione di recarsi presto a Roma - con Vostra Eminenza, mi avrebbe partecipato l'esito dei suoi colloqui in proposito.
Non ricevendo però alcuna notizia al riguardo, mi permisi di scrivere nuovamente al sullodato Arciabate, pregandolo di significarmi se frattanto fosse stato preparato qualche concreto progetto per la summenzionata assistenza spirituale.
186v
Ora, il 24 corrente mi è pervenuta dal Revmo Mons. Sauer la qui acclusa risposta, direttami, come suppongo, a nome altresì dell'Arciabate di S. Ottilia, e che compio il dovere di rimettere all'Eminenza Vostra.
In essa, come Vostra Eminenza potrà rilevare, egli osserva innanzi tutto che da informazioni assunte in circoli di professori di Università ha potuto accertare che il numero degli studenti giapponesi - e verisimilmente anche chinesi -, che frequentano le Università e le alte scuole tecniche tedesche, è in realtà superiore a quello che appare nella statistica comunicata dal Caritasverband. Nella medesima figurano soltanto gli studenti giapponesi e chinesi regolarmente iscritti. Ma oltre ad essi vi sono in molte Università non pochi giapponesi più anziani, per la maggior parte uomini, che ricoprono già uffici e cariche nella loro patria e sono inviati in Europa dal loro Governo o da importanti Istituti scientifici o industriali, allo scopo di perfezionarsi nei loro studi o di imparare a conoscere più da vicino i metodi di formazione e di insegnamento tedeschi. Nella sola Università di Heidelberg, ad es., essi non sono attualmente meno di dodici. Questa categoria di persone dovrebbe essere oggetto precipuo della assistenza religiosa da organizzarsi.
Mons. Sauer stima necessario che venga creata in Germa-
187r
nia una specie di "Casa degli studenti" per quelli dell'Asia Orientale, possibilmente in una città cattolica. Egli ha pensato innanzi tutto a Monaco, e si è già abboccato in proposito in proposito col Revmo Mons.  Neuhäusler, direttore nazionale per la Baviera dell'Opera della Propagazione della Fede. Una simile Casa, od anche un club degli studenti orientali, che fosse frequentato anche da studenti cattolici, potrebbe, a suo avviso, dare buoni risultati ed avere probabilmente per effetto di attirare a Monaco un maggior numero di studenti giapponesi e chinesi. Egli riterrebbe poi opportuno che ne fosse affidata la direzione ad un professore di Università, e proporrebbe come particolarmente atto il Rev.  Prof. Dr. Aufhauser di Monaco, che egli crede si dedicherebbe certamente a quest'opera con abnegazione e potrebbe essere coadiuvato dai RR. Padri Benedettini del Collegio di S. Ottilia.
Il R. P.  Grentrup, S.V.D., - il quale risiede attualmente in Berlino e conosce il sullodato Professore -, fatto da me riservatamente interpellare in proposito, si è espresso sul di lui conto in termini molto favorevoli.
Il Rev. Aufhauser, professore della scienza delle Missioni nella facoltà teologica della Università di Monaco, è, secondo le informazioni date dal menzionato Padre, ecclesiastico di ottimi sentimenti. Dopo la guerra ha intrapreso viaggi nell'estre-
187v
mo Oriente, interessandosi vivamente delle Missioni e di quanto ad esse si riferisce, ed ha radunato sovente presso di sé nella suddetta città di Monaco studenti chinesi e giapponesi.
Più ampie informazioni sul menzionato Rev. prof. Aufhauser potrebbero eventualmente chiedersi a S.E. Mons.  Nunzio di Monaco od a quell'Arcivescovo, Emo  Cardinale von Faulhaber.
Per Berlino Mons. Sauer consiglierebbe di fare un tentativo coi RR. PP. Gesuiti o coi RR. PP. Missionari di Steyl. Per le altre Università, egli reputa che gli ecclesiastici, già incaricati dell'assistenza spirituale degli studenti che le frequentano, potrebbero occuparsi pure dei chinesi e dei giapponesi. Egli si propone, del resto, di trattare la cosa coll'Eminenza Vostra nel suo ormai imminente viaggio a Roma.
Chinato umilmente al bacio della Sacra Porpora, con sensi di profondissima venerazione ho l'onore di confermarmi
Di Vostra Eminenza Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Pacelli Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico
187v, rechts unterhalb des Textkörpers hds., vermutlich vom Empfänger, notiert: "Ad acta Ringraziato Mgr. Pacelli a voce".
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Rossum, Willem Marinus van vom 30. März 1928, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 20152, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/20152. Letzter Zugriff am: 16.04.2024.
Online seit 20.01.2020, letzte Änderung am 01.02.2022.