Dokument-Nr. 208
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
München, 24. August 1917

Regest
Viktor Naumann hatte eine lange Unterredung mit dem Kronprinzen Friedrich Wilhelm und teilte Pacelli seinen Eindruck anlässlich eines Besuchs beim bayerischen Kronprinzen Rupprecht mit. Entgegen der Legende ist Friedrich Wilhelm inzwischen für einen baldigen Verständigungsfrieden und setzt das Interesse der Dynastie gegenüber dem der Nation hinten an. Er bedauert, dass der Kaiser nicht stärker die Demokratisierung Preußens betreibe; die Zukunft des Reichs sieht er als Bundesstaat mit einem starken Kanzler, in dem die Militärs sich nicht in rein politische Angelegenheiten mischen. Er vertritt auch keine antikatholischen Positionen mehr, sieht die katholische Kirche als Mutter der evangelischen Kirche und hofft auf eine Wiedervereinigung. Nach Naumann habe vor allem Graf Schulenburg zu diesem Sinneswandel beigetragen.
Betreff
Intorno al Principe ereditario di Germania
Eminenza Reverendissima,
Il Signor Dr.  Vittorio Naumann, già noto a Vostra Eminenza Reverendissima, il quale è stato ultimamente al Quartiere del Principe ereditario di Germania, ove ha potuto lungamente conversare con S. A. I. ed ha avuto così occasione di poter scandagliare il pensiero del giovane Principe, in una visita testé fattami, mi ha manifestato le sue impressioni sull'Erede al trono dell'Impero, che io credo mio dovere di riferire brevemente a Vostra Eminenza.
Il mio interlocutore aveva già appreso dal Kronprinz bavarese, Principe Rupprecht, del quale era stato ospite per una settimana, che il Principe ereditario di Germania era tutt'altro da quello che lo presentava la leggenda. Infatti il Signor Naumann dice di aver potuto constatare che, in realtà, il Kronprinz di Germania gli ha prodotto un'impressione, che ha superato anche quanto gli aveva annunziato il Principe Rupprecht. I tre anni di guerra hanno profondamente modificato il carattere del Principe
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e, quale è oggi, può sperarsi da lui ogni bene.
Il Kronprinz tedesco, pure apprezzando la favorevole situazione della Germania, riconosce che nell'interesse dell'Europa, la pace è necessaria prima dell'inverno. Non gli dispiacerebbe anche una pace di accomodamento, pure che cessi questa mostruosa guerra. Il Principe è di avviso che se anche le Monarchie fossero esposte a pericolo, nessun danno è maggiore che la continuazione dell'immane conflitto, il quale distrugge le forze vitali del popolo tedesco e di tutti i popoli. L'interesse dinastico è per lui inferiore all'interesse nazionale.
Il Principe ha anche riconosciuto che la democratizzazione in Prussia fa progressi ed ha deplorato che il Kaiser non abbia prevenuto in ciò il Reichstag, ma si sia fatto trascinare da esso.
Per ciò che riguarda l'Impero, il Principe sta per lo Statuto della Confederazione e crede che la salvezza dell'Impero medesimo possa trovarsi solo in una Germania federativa. Egli ha parlato con molto rispetto della Baviera e col massimo affetto del Re e del Principe Ereditario. Trova che la Baviera deve essere trattata anche meglio per l'avvenire. Il Kronprinz ha anche opi-
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nioni molto giuste circa i rapporti con l'Austria e nonostante la fierezza che nutre per il suo popolo e pel suo esercito, si è del tutto allontanato dai pangermanisti.
Il Principe non dissimula i suoi sentimenti riguardo al Padre, come all'attuale Cancelliere ed al Gran Quartiere Generale.
È ardente desiderio del Kronprinz che l'Impero sia realmente governato da un Cancelliere energico insieme con un Consiglio federale, e che le Autorità militari sieno consultate per ciò che riguarda la politica solamente quando essa non è separabile dalle questioni militari.
Se prima si potevano attribuire al Principe inclinazioni anticattoliche, oggi esse non si notano più in lui. Il mio interlocutore crede che a ciò abbia contribuito l'influenza del Conte von Schulenberg, Generale dello Stato maggiore del Principe. Il prelodato Conte un giorno, in una grande riunione, ebbe a dire al Naumann queste precise 1 parole: "Ho sempre sostenuto che la nostra Chiesa non è che la figlia della Chiesa Cattolica. Questa guerra mi ha insegnato di più. Stando al fronte abbiamo, io ed i miei sol
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dati, frequentato spesso il servizio divino cattolico e mai abbiamo pensato che esso sia cattolico ma pensavamo che era comune. Io nutro la speranza che forse una volta la madre e la figlia si riuniranno; ma se ciò non potrà avvenire, spero che la figlia onori la madre e sia dalla madre guardata con amore, anche se un poco addolorato"
Dopo di ciò, chinato al bacio della S. Porpora con profondissima venerazione ho l'onore di rassegnarmi
dell'Eminenza Vostra Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico
1Hds. gestrichen von Pacelli.
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 24. August 1917, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 208, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/208. Letzter Zugriff am: 28.03.2024.
Online seit 24.03.2010, letzte Änderung am 29.09.2014.