Dokument-Nr. 20973
Bertram, Adolf Johannes an Pacelli, Eugenio
Breslau, 13. August 1927

(Traduzione)
Eccellenza,
Ho l'onore di portare a cognizione di Vostra Eccellenza il risultato delle discussioni della Conferenza Episcopale di Fulda del 9 Agosto corr. intorno alle proposte per la nuova circoscrizione delle diocesi.
I.
L'Emo Signor Cardinale Arcivescovo di Colonia non ha potuto per causa di malattia intervenire alla Conferenza.
Dal Vicario Generale Mons. Vogt ebbi la seguente comunicazione, in data del 6 Agosto, la quale, a suo avviso, corrisponde alle intenzioni dell'Emo Arcivescovo.
"Per quanto io sappia, l'Emo Arcivescovo approva la erezione della diocesi di Aquisgrana, per la quale esistono già le principali condizioni (Chiesa Cattedrale e Capitolo). Essa potrebbe abbracciare
1. il distretto governativo (Prefettura) di Aquisgrana con 654.227 cattolici,
2. i circondari ossia città di Grevenbroich, Rheydt, München-Gladbach e Krefeld con circa 300.000 cattolici.
Invece non sembra attuabile, a causa della grande distanza, di unire ad Aquisgrana la parte della diocesi di Münster situata a sinistra del Reno".
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Anche il Revmo Mons. Vescovo di Münster solleverebbe eccezioni contro la unione di parti della diocesi di Münster alla eventuale nuova diocesi di Aquisgrana; approva però, quanto al resto, la suindicata circoscrizione della medesima.
Ignoro se occorra di ottenere anche il consenso personale espresso dell'Emo Arcivescovo di Colonia. Ero stato pregato, a causa della sua infermità, di non molestarlo con lavori della Conferenza Episcopale di Fulda. Forse l'Eccellenza Vostra avrà la bontà di interpellare il Vicario Generale Mons. Vogt, se egli creda necessario e consigliabile di domandare il detto consenso personale dell'Emo Arcivescovo. Finora, la Curia arcivescovile di Colonia ha cercato di risparmiare all'infermo Arcivescovo qualsiasi preoccupazione.
II.
Di gran lunga più importante che non quella di Aquisgrana apparisce la erezione di una nuova diocesi nella regione industriale Renano-Westfalica, con sede, per esempio, in Essen. Le discussioni preliminari svoltesi nel Ministero del Culto non sembrano tuttavia lasciar sperare che una simile diocesi possa ottenersi in occasione dell'attuale nuova circoscrizione. Perciò è inutile di intrattenersi in questo momento intorno a proposte concrete. Nondimeno i Vescovi sarebbero grati a V. E., se Ella insistesse energicamente su questa necessità, dichiarando che i Vescovi attendono dal Governo di Prussia un efficace e benevolo concorso alla fondazione di detta nuova diocesi, appena i tempi saranno divenuti più propizi alla esecuzione di tale piano. Finché essa sarà impossibile, l'Episcopato intende di riservarsi la costituzione di una particolare istituzione
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provvisoria in quel territorio, in forma di un Vicariato Generale o di una Delegazione vescovile od in altro simile modo.
III.
Mons. Vescovo di Münster ritiene opportuno che le parti della sua diocesi appartenenti alla Provincia renana, con 307.000 cattolici alla sinistra e 325.000 alla destra del Reno, vengano erette in una nuova diocesi propria.
La ragione è che in quella regione, con una vita industriale e culturale così sviluppata e con così intense agitazioni e lotte in tutta la vita pubblica, i beni religiosi e morali del popolo sono grandemente in pericolo. Stante però i sentimenti poco favorevoli al completamento delle istituzioni ecclesiastiche cattoliche, i quali predominano nel Ministero del Culto e nella maggioranza del Landtag, è difficile che simili desideri vengano soddisfatti. Gli organi dello Stato troppo poco riflettono che precisamente la Chiesa, la quale è il più forte baluardo contro le agitazioni sovversive tanto nella regione industriale renano westfalica, quanto in quella del Basso Reno, sarebbe un valido appoggio degli interessi dello Stato e di quanto esso intraprende per il benessere materiale, intellettuale e morale. I Vescovi vedono con straordinario dolore e rammarico quanto poco le Autorità competenti comprendano queste cose.
IV.
Si ritiene inopportuno che l'Oldenburg venga staccato dalla diocesi di Münster. La questione, se lo stato attuale debba mutarsi, qualora in futuro le Missioni della Germania settentrionale ricevessero una organizzazione ecclesiastica autonoma, rimane riservata all'avvenire.
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V.
In quanto alle Missioni della Germania settentrionale ed allo Schleswig-Holstein, la Conferenza accede al parere del Revmo Vescovo di Osnabrück che così si riassume:
1. È assai desiderabile che tutta la regione delle Missioni della Germania settentrionale venga costituita in una diocesi nuova, abbracciante
a. Brema, Amburgo, Lubecca, Mecklenburg-Schwerin, e Mecklenburg-Strehlitz, Schaumburg-Lippe e la parte prussiana di Lubecca (Vicariato Apostolico),
b. lo Schleswig-Holstein (Prefettura Apostolica).
Non è opportuno di staccare da questa circoscrizione lo Schleswig-Holstein, perché altrimenti la diocesi progettata sarebbe scissa in due.
2. Finché le Missioni della Germania settentrionale non formeranno una propria diocesi, lo Schleswig-Holstein deve restare unito ad esse, e per conseguenza ad Osnabrück, a causa delle molteplici interdipendenze tra queste regioni (istituzioni e relazioni ecclesiastiche comuni).
Tale è pure la opinione del Vescovo di Hildesheim.
VI.  Diocesi di Hildesheim.
1. Hildesheim non desidera la dismembrazione di parti del suo territorio attuale.
2. Hildesheim ha dichiarato a Mons. Vescovo di Fulda di esser pronto ad accogliere nell'ambito diocesano la parrocchia di Rinteln colle due curazie di Obernkirchen e Bad Nenndorf, a causa della posizione geografica.
3. Il fiume Weser, che forma il confine tra le diocesi di Hildesheim e di Osnabrück, taglia in due parrocchie città e paesi, i cui abitanti appartengono perciò a diverse diocesi. Sarebbe bene che in questi luoghi
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tutto il Comune venga attribuito a quella diocesi, nel cui territorio dimora la maggior parte dei cattolici del luogo.
VII.
Situazione diocesana di Francoforte sul Meno.
Sono note a V. E. le ragioni già altre volte esposte dal Revmo Vescovo di Limburg per la unione con la sua diocesi di quelle parti della città di Francoforte appartenenti a Fulda, come pure i motivi addotti in contrario da Mons. Vescovo di Fulda. Dalle dichiarazioni qui allegate dei due Revmi Ordinari allo scopo di trovare una via d'uscita risulta quanto segue:
1. Limburg crede che Fulda sarebbe sufficientemente indennizzata, se Paderborn gli cedesse il distretto del Commissariato di Heiligenstadt ed il decanato di Erfurt. (Ciò che pensa al riguardo il Vescovo di Paderborn si dirà al punto seguente).
2. Fulda è disposta a prendere da Paderborn questi territori; ritiene però che in tal modo il provento della tassa diocesana non aumenterebbe in misura da compensare le perdite, che le deriverebbero dalla cessione delle parti, sinora sue, della città di Francoforte. Perciò Fulda domanda a Limburg un ulteriore indennizzo finanziario, almeno per alcuni anni.
3. Per trovare una via d'uscita, Monsignor Vescovo di Limburg, nell'annessa dichiarazione in data del 10 Agosto, si è dichiarato pronto a versare per alcuni anni alla Curia Vescovile di Fulda un indennizo ricavato dai proventi della tassa diocesana riscossa nelle parti della città di Francoforte, che verrebbero attribuite alla diocesi di Limburg, qualora Fulda non percepisse una uguale tassa dai nuovi suaccennati territori. L'ammontare dell'idennizzo si dovrebbe fissare da una Commissione composta da un rappresentante di Fulda, da uno di Limburg e da uno di Paderborn,
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il quale avrebbe la presidenza.
La grande importanza della cura delle anime in Francoforte ed i vantaggi di una amministrazione ecclesiastica unica in questa importante città giustificano l'accettazione di questa via d'uscita.
VIII.
Diocesi di Paderborn.
Le difficoltà, che da parte del Governo e del Landtag si oppongono ad una nuova sistemazione diocesana veramente soddisfacente, impediscono, come nelle regioni del Reno e della Westfalia, così anche nei territori sassoni-turingi una sufficiente riorganizzazione. Ciò apparisce dall'accluso Esposto del Vescovo di Paderborn, il quale contempla tre modi possibili:
1. La migliore soluzione sarebbe la costituzione di una nuova diocesi con sede in Erfurt, abbracciante
a. il Commissariato di Heiligenstadt,
b. il Decanato di Erfurt,
c. tutto lo Stato di Anhalt.
2. Nel caso che tale progetto risultasse impossibile, si propone che tutta la provincia di Sassonia coi territori limitrofi di Anhalt e della Turingia vengano attribuiti alla diocesi di Fulda - cosa però difficilmente fattibile, se si paragonino le organizzazioni e le risorse personali e materiali di Paderborn con quella di Fulda.
3. Finalmente, nel caso della inattuabilità di queste soluzioni, e se urgenti necessità del sacro ministero lo richiedessero, vi sarebbe la terza via, cioè la cessione soltanto del Commissariato di Heiligenstadt e del Decanato di Erfurt alla diocesi di Fulda.
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Come in tutti i cambiamenti di circoscrizione, così anche in questo caso molti sacerdoti a malincuore si staccheranno da Paderborn. È quindi fondato il desiderio di Mons. Vescovo di Paderborn di avere una esposizione dettagliata delle ragioni di sacro ministero e di amministrazione, che richiedono un tale cambiamento, bramando qualunque Vescovo di poter giustificare il suo consenso dinnanzi ai contemporanei ed ai posteri. Le ragioni sono state in parte già discusse nella Conferenza Episcopale.
IX.
Progetto di una Provincia ecclesiastica nella Germania centrale.
La sera dell'8 Agosto, cioè immediatamente prima dell'inizio delle sedute della Conferenza dei Vescovi, giunse il Voto del Capitolo cattedrale di Paderborn relativo alla costituzione di una Provincia ecclesiastica nella Germania centrale colle Sedi suffraganee di Osnabrück, Hildesheim e Fulda.
Monsignor Arcivescovo di Friburgo, nella rimostranza qui allegata, muove serie obbiezioni contro il distacco della diocesi di Fulda dalla Provincia del Reno Superiore.
I tre Ordinari delle diocesi designate a suffraganee di Paderborn, cioè Hildesheim, Osnabrück e Fulda, pregano di poter innanzi tutto deliberare in proposito con i loro Capitoli. La Conferenza dei Vescovi appoggia tale desiderio, senza peraltro disconoscere il peso delle ragioni addotte dal Capitolo di Paderborn.
I tre Vescovi, dopo aver udito i rispettivi Capitoli, entro un mese comunicheranno a V. E. il loro parere in proposito.
X.  Breslavia
1. La unione dei territori prussiani delle Arc<h>idiocesi1 di Olmütz e di
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Praga colla diocesi di Breslavia non potrà essere presa in esame, se non quando sarà risolta la questione ad essa strettamente congiunta del distacco dalla diocesi di Breslavia di quelle sue parti, che si trovano in Cecoslovacchia, il che alla sua volta non sarà possibile, finché non verrà decisa la sorte dei beni di tutta la diocesi di Breslavia situati nella Slesia cecoslovacca.
L'intimo nesso di dette questioni, le quali secondo una disposizione della S. Sede non possono esser risolte che "junctim", costringe a mantenere per ora lo stato attuale.
2. Non posso ritenere attualmente come ancora giustificata la opposizione del mio Predecessore alla creazione di una diocesi di Berlino. La considerazione del prestigio, che deriva a Breslavia dal fatto che da essa dipende la capitale del Reich col Brandenburgo e la Pomerania, sebbene non come parte della diocesi, ma in amministrazione, deve cedere dinnanzi ai vantaggi, che dalla erezione di una nuova diocesi ritrarrebbe la cura delle anime in un territorio così esteso e che dal 1821 è affidato alla diocesi di Breslavia soltanto in amministrazione. Infatti,
a. un territorio con 550.000 cattolici dispersi nella Diaspora ed in una vasta metropoli assorbisce pienamente le forze di un solo Vescovo.
b. L'autorità e tutta la posizione di un Ordinario indipendente sarebbe molto maggiore, sia presso il Clero ed il popolo, che presso le Autorità civili.
c. Il Vescovo di Breslavia con la sua diocesi sempre vasta e popolosa è già così carico di affari, che gli rimangono in sovrabbondanza lavoro e pensieri, se si vuole dedicare con attenzione e premura, tempo e forza sufficiente alle singole parocchie [sic] ed a tutti i compiti del suo ufficio.
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Non senza dolore Breslavia si separa da Berlino e dal territorio della Delegazione, pensando ai sacrifici, che la diocesi medesima durante un secolo ha fatto per esso con tanta predilezione. Nondimeno il desiderio dell'Ufficio della Delegazione e del popolo di ottenere l'autonomia corrisponde al corso naturale delle cose. Tenendo conto di tutte queste considerazioni, man mano ho conferito maggiori facoltà al Delegato: la libera nomina dei cappellani e dei curati, la permanenza nella Delegazione dei novelli sacerdoti oriundi della medesima, la spontanea domanda fatta alla S. Sede che il Delegato venisse elevato alla dignità di Vescovo Ausiliare, la sempre maggior autonomia gradualmente concessa al distretto della Delegazione in fatto di finanze, l'istituzione di uno speciale Commissariato Vescovile per la Pomerania annesso alla Delegazione, ecc.
Quindi conseguentemente dovrà ora accordarsi la piena indipendenza. Al qual proposito riprovo e deploro vivamente che lo Stato muova eccezioni contro le denominazioni di diocesi, Vescovato, Vescovo, e che si debba ricorrere a quella di Praelatura Nullius o simile. Non è questo un semplice difetto esteriore, ma la negazione di un diritto del tutto fondato. A nome della Conferenza Episcopale di Fulda muovo contro di ciò formale protesta.
3. La designazione di Breslavia a Sede arcivescovile è cosa opportuna, sia in considerazione di tutto lo sviluppo storico di questa diocesi, sia perché, dopo tanti avvenimenti dolorosi e dopo le perdite che hanno prodotta nel popolo cattolico profonda amarezza, essa offre a questo una certa soddisfazione, quantunque per l'attuale Ordinario, perché membro del Sacro Collegio, non importi alcuna elevazione di rango.
XI.
Parte prussiana dell'Arcidiocesi di Praga.
Il Vicario Generale Mons. Dittert ha già esposto i motivi per la conser-
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vazione dello stato attuale ed ancora oggi li mantiene.
XII.
Parte prussiana dell'Archidiocesi di Olmütz.
Del medesimo avviso è il Vicario Generale Mons. Nathan, il quale nella lettera allegata reca nuove ragioni.
XIII.
Diocesi di Warmia.
Si consente alla incorporazione della Amministrazione Apostolica della Pomesania a questa diocesi.
Qualora si costituisse una provincia ecclesiastica della Germania orientale, si preferirebbe una unione nella forma del canone 285. La relativa dichiarazione del Revmo Vescovo in data del 6 Agosto si trova fra gli allegati.
XIV.
Amministrazione Apostolica di Schneidemühl.
Dalla annessa dichiarazione si vede quali accrescimenti territoriali il Revmo Amministratore Apostolico desideri, onde ottenere la continuità del suo territorio costituito ora da separati frammenti. Già in altra occasione mi sono dichiarato pronto ad accedere ai suoi desideri; non vorrei però decidere nulla, finché il Ministero del Culto non desista dalla sua apposizione. Se il Governo prussiano non muta il suo atteggiamento, non si può accettare alcuna proposta. Da parte mia non ho difficoltà rilevanti.
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Il sopra esposto riguarda le più importanti questioni della nuova circoscrizione. Rimarranno alcune altre rettificazioni di confini di poco conto, le quali però non intralciano le trattative, perché non toccano
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interessi dello Stato. A proposito di queste rettificazioni minori è da notare quanto appresso:
1. La proposta di attribuire il circondario di Wetzlar alle diocesi di Limburg o di Fulda viene respinta dai Revmi Vescovi delle medesime.
2. La Curia Arcivescovile di Colonia in questi ultimi giorni ha proposto alcune rettificazioni di confini; però ancora se ne deve trattare coi Vescovi interessati. Ne scriverò prossimamente.
Coll'augurio che queste discussioni della Conferenza Episcopale di Fulda possano giovare alla soluzione delle relative importanti questioni, mi confermo coi sensi di profonda venerazione
dell'Eccellenza Vostra
devmo
(firmato) A. Card. Bertram
1Hds. vermutlich von Centoz eingefügt.
Empfohlene Zitierweise
Bertram, Adolf Johannes an Pacelli, Eugenio vom 13. August 1927, Anlage, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 20973, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/20973. Letzter Zugriff am: 24.04.2024.
Online seit 20.01.2020.