Dokument-Nr. 2172
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
München, 01. Juni 1918

Regest
Pacelli übersendet die Abschrift der an ihn gerichteten Note des Reichskanzlers vom 29. Mai 1918, in der dieser von der erzielten Vereinbarung zwischen Deutschland und Italien über den Kriegsgefangenenaustausch berichtet. Die Reichsregierung sei sich bewusst, dass all diese humanitären Vereinbarungen ihren Ursprung im hochherzigen Appell des Papstes an die kriegführenden Mächte haben; hierfür und für das stets lebendige Interesse des Papstes an diesen Verhandlungen möchte sich Hertling bedanken.
Betreff
Sullo scambio dei prigionieri italiani e tedeschi
Eminenza Reverendissima,
Facendo seguito al mio rispettoso cifrato N. 191 in data di oggi, godo di poter trasmettere qui acclusa all'Eminenza Vostra Reverendissima copia di una Nota giuntami stamane, che Sua Eccellenza il Signor Cancelliere dell'Impero mi ha diretto in data del 29 Maggio scorso sullo scambio dei prigionieri italiani e tedeschi, in conformità del desiderio manifestato dall'Eminenza Vostra nel venerato telegramma N. 78. Al tempo stesso ho l'onore di trascrivere qui appresso, tradotta in italiano, la Nota in discorso:
"Berlino, 29 Maggio 1918.
A Vostra Eccellenza è certamente noto che sono testé terminate le trattative svoltesi in Berna sotto la direzione della Svizzera fra i Delegati germanici ed italiani sulle questioni concernenti i prigionieri; il loro risultato trovasi con-
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segnato in un progetto di convenzione circa i prigionieri di guerra e le persone civili, ora in corso di stampa. Ho già dato istruzioni affinché, appena finita la stampa medesima, ne siano inviati a Vostra Eccellenza alcuni esemplari per Sua opportuna notizia e per la ulteriore trasmissione alla Santa Sede.
La detta convenzione, che la Germania spera ottenga presto l'approvazione dei due Governi interessati, rappresenta un importante documento nella serie degli accordi fra gli Stati belligeranti, diretti a mitigare, per quanto è possibile, la sorte dei prigionieri di guerra. Il Governo Imperiale è perfettamente consapevole che tutti questi accordi hanno la loro origine dal magnanimo appello, ispirato ai più elevati sentimenti umanitari, che Sua Santità diresse a suo tempo alle Nazioni belligeranti a favore dei prigionieri invalidi e malati. In special modo però nella presente occasione il Governo Germanico deve a Sua Santità la più profonda gratitudine, perché la Sua nobile iniziativa ha per l'appunto contribuito in grado eminente alla riuscita dei negoziati germanico-italiani ed Egli ha fin dal principio accompagnato col più vivo interesse, di cui Vostra Eccellenza è stata così sagace interprete, il pensiero di una intesa coll'Italia circa le questioni dello scambio e del
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trattamento dei prigionieri. È per me un sincero bisogno in questa circostanza di esprimer ciò particolarmente anche a nome del Governo Germanico.
Gradisca Vostra Eccellenza l'assicurazione della mia più distinta considerazione, colla quale ho l'onore di essere
Suo Devotissimo – Hertling".
Nella fiducia che questo documento riuscirà di soddisfazione per il Santo Padre e per Vostra Eminenza, m'inchino umilmente al bacio della Sacra Porpora e con sensi di profondissima venerazione mi pregio confermarmi
Di Vostra Eminenza Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 01. Juni 1918, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 2172, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/2172. Letzter Zugriff am: 29.03.2024.
Online seit 17.06.2011, letzte Änderung am 29.09.2014.