Dokument-Nr. 2217
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
München, 10. Mai 1918

Regest
Unterstaatssekretär von dem Bussche ließ Pacelli eine Abschrift des am 26. April 1918 in Bern geschlossenen Abkommens zwischen der deutschen und der französischen Regierung über die Behandlung von Kriegsgefangenen zukommen. Im Begleitschreiben hebt von dem Bussche auch den Beitrag des Heiligen Stuhls am Zustandekommen des Abkommens, das am 15. Mai in Kraft treten soll, hervor.
Betreff
Sull'accordo fra la Germania e la Francia circa i prigionieri di guerra
Eminenza Reverendissima,
Sua Eccellenza il Signor Barone von dem Bussche, Sottosegretario di Stato per gli Affari Esteri di Berlino, si è compiaciuto d'inviarmi copia dell'accordo recentemente concluso a Berna fra i rappresentanti del Governo Imperiale Germanico e quelli della Repubblica Francese relativamente ai prigionieri di guerra. Tale invio ha egli voluto accompagnare con una cortesissima lettera a me diretta in data del 7 corrente, che sono lieto di trasmettere qui acclusa all'Eminenza Vostra Reverendissima, giacché in essa non si manca di riconoscere come i felici risultati ottenuti nelle trattative di Berna debbonsi in non piccola parte attribuire gli instancabili sforzi della Santa Sede per mitigare i mali della guerra. Ho pertanto l'onore di trascrivere qui appresso, tradotta in italiano, la lettera
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medesima:
"Eccellenza. – Conoscendo il vivo interesse che Vostra Eccellenza prende a tutti gli sforzi diretti a migliorare la sorte dei prigionieri di guerra e dei civili internati nei paesi belligeranti, non avrei potuto mancare di comunicarLe confidenzialmente, mediante l'invio delle unite stampe, il risultato dell'accordo conchiuso in Berna lo scorso mese fra rappresentanti dei Governi Germanico e Francese, circa le questioni concernenti i prigionieri medesimi, e di pregarLa a volerlo egualmente portare anche a conoscenza della Santa Sede. Se detto accordo avrà, come io spero, l'approvazione dei due Governi, non solo numerosi prigionieri tedeschi e francesi avranno la possibilità di ottenere il rimpatrio od almeno l'ospitalizzazione in Svizzera, ma potranno altresì tornare ai loro focolari domestici gl'internati civili di ambedue le Nazioni, sui quali, come persone private non partecipanti alla guerra, ha più gravemente pesato la detenzione per degli anni nei campi di concentrazione.
Il Governo Germanico non disconosce che questo risultato così altamente soddisfacente delle trattative, il quale rappresenterà una importante pietra miliare sulla via degli sforzi per mitigare possibilmente i dolori della guerra,
51r
deve farsi risalire, non in piccola parte, anche alle incessanti cure della Santa Sede e dei suoi organi, perché sia dato ascolto, come si conviene, alla voce dei nobili sentimenti umanitari.
Gradisca Vostra Eccellenza l'assicurazione della mia più alta considerazione, colla quale ho l'onore di essere – Suo Devotissimo – Bussche".
Debbo infine aggiungere che, secondo una informazione apparsa sulla stampa di oggi, i due Governi in discorso hanno approvato l'accordo suddetto, il quale entrerà in vigore il 15 corrente; dopo di che ne verrà pubblicato il testo.
Chinato umilmente al bacio della Sacra Porpora, con sensi di profondissima venerazione mi pregio confermarmi
Di Vostra Eminenza Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 10. Mai 1918, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 2217, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/2217. Letzter Zugriff am: 28.03.2024.
Online seit 17.06.2011, letzte Änderung am 29.09.2014.