Dokument-Nr. 282
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
, 01. Oktober 1926

Regest
Pacelli berichtet über seine Sondierungen bezüglich der Besetzung des bischöflichen Stuhls in Rottenburg. Er fragte diesbezüglich beim Breslauer Kardinal Bertram, beim Freiburger Erzbischof Fritz, beim Rektor des Konvikts in Tübingen Stauber sowie bei den drei Jesuitenpatres Stiegele, Bleienstein und Köppel nach. Unaufgefordert erhielt er eine Stellungnahme des Tübinger Theologieprofessors Schilling sowie einige anonyme Zuschriften. Der Nuntius ist der Auffassung, dass die erste durch den Heiligen Stuhl durchgeführte Bischofsernennung auf einen Kleriker aus Württemberg fallen sollte. Er stellt die beiden aussichtsreichsten Kandidaten vor: den Weihbischof in Rottenburg Sproll und den Breslauer Philosophieprofessor Baur. Sowohl Bertram als auch Fritz halten beide Kandidaten für hervorragend, wobei der Breslauer Kardinal Bauer bevorzugt und der Freiburger Erzbischof Sproll. Pacelli schlägt vor, dass er einem württembergischen Minister, der nach Berlin kommen wird und bei dem es sich vermutlich um Innenminister Bolz handelt, die Gründe für die Vorgehensweise des Heiligen Stuhls entschlossen erläutert. Er bittet um Weisung.
Betreff
Sulla provvista della Sede vescovile di Rottenburg
Eminenza Reverendissima,
Come mi feci già un dovere di riferire all'Eminenza Vostra Reverendissima nei miei ossequiosi Rapporti NN.  35673 e 35970 rispettivamente in data del 26 Luglio e del 31 Agosto c. a., mi sono adoperato a raccogliere le opportune informazioni per la scelta di uno o più candidati idonei, da proporre alla S. Sede per la vacante Sede vescovile di Rottenburg. Ho interrogato a tale proposito sub secreto S. Officii l'Emo Sig.  Cardinale Bertram, Vescovo di Breslavia (ove dimora attualmente il Rev.  Prof. Baur, di cui parlerò in appresso), il Metropolitano, Revmo Mons. Arcivescovo di Friburgo, il Rettore del Convitto di Tübingen, Mons.  Giorgio Stauber, indicatomi come ottimo conoscitore del clero di quella diocesi, RR. PP.  Stiegele, Bleienstein e Köppel, della Compagnia di Gesù. Non richiesto, mi ha scritto pure sull'argomento il Rev.  Otto Schilling, Professore nella facoltà teologica di Tübingen, gìà a me
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favorevolmente noto per varie sue pubblicazioni; né sono mancate, secondo il consueto, alcune lettere anonime su vari sacerdoti, ritenuti quali probabili candidati.
Ciò premesso, mi sia lecito di rilevare innanzi tutto come, data la difficoltà, che presenta questa prima nomina vescovile, da compiersi, soppressa la elezione capitolare, direttamente e liberamente dalla S. Sede, occorre, a mio umile avviso, che essa cada sopra un ecclesiastico, contro il quale né il Governo né il Capitolo possano avere fondate obbiezioni; conviene perciò anche, se non m'inganno, che esso appartenga al clero del Württemberg. Pur troppo non si trova, che io sappia, fra di esso un candidato, il quale abbia fatto i suoi studi filosofici e teologici in Roma. Tenendo conto delle suddette informazioni, due, almeno finora, sembrano, tutto considerato, essere i nomi, che potrebbero venir presi in considerazione dalla S. Sede.
1.) Mons.  Giovanni Battista Sproll , nato in Schweinhausen il 2 Ottobre 1870, Dottore in filosofia ed in teologia, eletto nel 1915 Vescovo titolare di Almira e deputato Ausiliare del compianto Mons.  von Keppler, attualmente Vicario capitolare della vacante diocesi
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di Rottenburg. Egli viene lodato per la sua intelligenza, per la prontezza ed abilità nel disbrigo degli affari, per la sua straordinaria attività, facilitatagli dalla sua perfetta sanità fisica; è additato altresì come Prelato semplice e modesto, senza timore né rispetto umano; egli esige dal clero il conscienzioso adempimento dei propri obblighi e sa trattare con rigore sacerdoti renitenti e dimentichi dei loro doveri, il che naturalmente non gli procura sempre simpatie. Si è reso specialmente benemerito nella lotta per la scuola cattolica; è stato per vari anni deputato del Centro nel Landtag Württembergese  [sic], e grazie ai suoi studi ed ai suoi lavori nella Curia vescovile di Rottenburg ha acquistato una vasta conoscenza della legislazione ecclesiastica nel Württemberg e grande pratica nell'amministrazione diocesana. Secondo che mi asserì il Revmo Decano Mons.  Kottmann, venuto a visitarmi in Berlino il 4 Agosto p. p., il Capitolo cattedrale, il quale elesse lo Sproll all'unanimità Vicario capitolare, porterebbe egualmente su di lui i suoi voti, qualora fosse ad esso lasciata la scelta del nuovo Vescovo. Ciò che sembra faccia difetto al Prelato in discorso è la di-
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stinzione delle maniere e la finezza del tatto; l'antica Casa regnante del Württemberg e la nobiltà, forse anche a causa dei legami dello Sproll col Centro Württembergese a tendenze democratiche (di cui fu esponente l'Erzberger), sono a quanto mi <si>1 assicura, a lui contrarie. Dubito anche che egli, educato alla scuola di Tübingen, abbia una piena coscienza del bisogno di riforme negli studi filosofici e teologici del clero ed una chiara ed esatta visione del modo di effettuarle.
2.) Il Rev. Sac. Prof. Ludovico Baur, nato il 9 Aprile 1871 a Friedrichshafen, Dottore in filosofia e teologia. Per lunghi anni ha insegnato filosofia scolastica, prima nella Università di Tübingen, e poi in quella di Breslavia, ove trovasi attualmente. Egli è (cosa non comune in Germania) tomista e, allorché io era in Monaco, ho sentito a tale riguardo lodarlo dal Revmo Mons.  Prof. Grabmann. Ciò sarebbe, se non erro, di grande importanza, giacché, dato il prestigio che a lui deriva dall'essere stato Professore universitario, è da sperare che potrebbe più agevolmente attuare in quel <nel>la2 Facoltà teologica <di Tübingen>3 le suaccennate riforme. Sembra che egli non goda troppo l'affezione degli scolari, i quali
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trovano le sue lezioni difficili a comprendersi; ma ciò potrebbe spiegarsi anche colle deficienze dei programmi dell'insegnamento filosofico e colla conseguente inadeguata preparazione degli studenti medesimi. Il Baur è stato altresì deputato al Landtag Württembergese, ed è oratore valente ed elevato. Durante la discussione dinanzi al Parlamento della "legge sulle chiese", circa la quale ebbi a suo tempo occasione di riferire dettagliatamente all'Eminenza Vostra, il Baur venne a visitarmi in Monaco, ed ebbi di lui e della sua devozione alla S. Sede buona impressione. Il P. Bleienstein ed il Revmo Mons. Stauber, pur facendo ampi elogi del candidato in discorso, osservano nondimeno essere egli eccitabile ed impulsivo, talvolta anzi veemente e non dignitoso; il secondo aggiunge tuttavia che in pubblico sa dominarsi in modo ammirevole. Sembra anche, a quanto scrive il medesimo P. Bleienstein, che egli abbia nella diocesi, come persona privata e come uomo politico, molti nemici. – Il menzionato Sac. Prof. Schilling mi ha riferito un incidente, che dice di aver appreso da un ecclesiastico pienamente degno di fede, ma del quale non ho potuto avere conferma da alcun altro, il che farebbe credere che esso, anche se vero, sia conosciuto soltanto da pochissimi. Egli narra, cioè, che
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il sunnominato Decano del Capitolo cattedrale, Dr. Kottmann, suole frequentare osterie e far uso di bevande alcooliche. Uno o due anni or sono, una sera, in cui questi a tarda ora si trovava in un tal locale in Tübingen, due ecclesiastici, fra i quali il Baur, gli avrebbero fatto lo scherzo di accompagnarlo solennemente con candele accese al cesso, così nell'andata come nel ritorno; del che avrebbero preso grave scandalo i padroni della locanda. – In una lettera anonima il Baur viene qualificato come ambizioso.
Tanto l'Emo Bertram quanto il Revmo Arcivescovo di Friburgo ritengono ambedue i candidati come ottimi, colla differenza tuttavia che, mentre il sullodato Signor Cardinale, secondo quanto mi ha scritto in data del 25 Agosto, porrebbe "primo loco Baur, secundo loco Sproll", invece Mons. Fritz (lettera dell'11 Settembre) stima "avere quest'ultimo sopra l'altro il vantaggio che ha acquistato, come Vicario generale e Vescovo ausiliare, una lunga esperienza nell'amministrazione diocesana, conosce molto bene il clero e le condizioni della diocesi e gode la fiducia di vasti circoli." Il medesimo Mons. Arcivescovo aggiunge
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che, a suo avviso, entrambi sarebbero persone grate al Governo.
Qualora, malgrado le imperfezioni sopra notate, il Santo Padre giudicasse di poter fissare la Sua sovrana scelta sopra l'uno o l'altro degli ecclesiastici in questione, mi proporrei di cogliere l'occasione della venuta a Berlino di qualche Ministro del Württemberg, appartenente al partito del Centro, per spiegargli con fermezza i motivi del modo di procedere della S. Sede, affine di chiarire così in precedenza la situazione di fronte al Governo e prevenire il pericolo dei danni temuti dal Capitolo, come risulta dalla istanza indirizzata a Sua Santità in data del 20 Agosto c. a. (cfr. Dispaccio N. 1983/26 del 26 d. m.).
In attesa pertanto delle venerate istruzioni dell'Eminenza Vostra, m'inchino umilmente al bacio della Sacra Porpora e con sensi di profondissima venerazione ho l'onore di confermarmi
Di Vostra Eminenza Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Pacelli Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico
1Hds. von Pacelli eingefügt.
2Hds. von Pacelli gestrichen und eingefügt.
3Hds. von Pacelli eingefügt.
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 01. Oktober 1926, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 282, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/282. Letzter Zugriff am: 28.03.2024.
Online seit 29.01.2018, letzte Änderung am 01.02.2022.