Dokument-Nr. 306
Schioppa, Lorenzo an Gasparri, Pietro
München, 11. Dezember 1918

Regest
Wie Schioppa bereits am 4. November 1918 berichtete, hatte die Bayerische Volkspartei unter den Protestanten viele Anhänger, was von den Führern der Partei nicht nur mit Sympathie gesehen, sondern regelrecht gewollt wird. Georg Heim, Sekretär, Gründer und Seele der Partei, hat eine Erklärung veröffentlicht, in der er für eine christlich demokratische Partei für alle Konfessionen und alle soziale Ränge eintritt, auch wenn die alten Vorurteile und die Erinnerungen an die konfessionellen Kämpfe praktische Lösungen nicht leicht machen. Der "Bayerische Kurier" hat einen pompös mit "Katholik und Protestant Hand in Hand im ganzen Land" überschriebenen Artikel veröffentlicht, der eine Rede Bestelmeyers bei einer Parteiversammlung in Passau wiedergibt und der für ein Zusammengehen von Katholiken und Protestanten zum Erhalt der lebendigen Quelle der christlichen Kultur in der Gegenwart eintritt. Schioppa ist sich aber nicht sicher, ob eine solche politische Zusammenarbeit der Konfessionen wirklich einen Vorteil mit sich bringt, da die Protestanten in Bayern im Vergleich zu den Katholiken eine vernachlässigbare Minderheit seien und so von ihren preußischen Glaubensbrüdern abhängig blieben. Zudem sei es nicht sicher, ob bei der drohenden Beraubung des kirchlichen Besitzes die protestantischen Pastoren die Katholiken nicht alleine lassen würden. Der voraussehbare neue Kulturkampf werde sich hauptsächlich gegen die katholische Kirche richten, sodass nicht anzunehmen sein wird, dass die Protestanten sich in eine fremde Angelegenheit einmischen werden, die etwa der Berliner Evangelische Bund immer bekämpft hat. Diese Gedanken bezeichnete auch Faulhaber als nicht zu verachten, der auch glaubte, dass man bei der Fusion mit den Protestanten und besonders mit der Publizität, die man dieser zukommen hat lassen, zu weit gegangen sei. Dennoch ist er mit der neuen BVP, besonders mit der Arbeit von deren Führern Heim und Schlittenbauer, zufrieden. Besonders Heim lobte er, der in seinen Händen den Widerstand gegen die Revolution halte, während von den Häuptern der alten Zentrumspartei keiner in der Lage sei, den gegenwärtigen notwendigen Kampf aufzunehmen. Georg Heim gilt, so Schioppa, als einer der fähigsten Organisatoren in Bayern. Bislang war er im wirtschaftlich-sozialen Bereich tätig und hat eine große Zahl von sozialen Bauernvereinen gegründet; als Landtags- und Reichstagsabgeordneter ist er nicht nur ohne Rücksicht für die wirtschaftlichen, sondern auch die religiösen und katholischen Interessen eingetreten. Er gilt als sehr guter praktizierender Katholik, dessen innere Einstellung und äußere Aktivität dem Katholizismus von Nutzen sind. Faulhaber insistierte neuerdings darauf, dass Pacelli sich unter den gegenwärtigen unsicheren Umständen fern von München aufhalte. Der Erzbischof berichtete Schioppa auch, dass Ministerpräsident Eisner bei ihm inzwischen einen analogen Versuch der Anerkennung wie bei Pacelli, worüber am 20. November Bericht erstattet wurde, unternommen hatte, er aber dieselbe Haltung wie Pacelli einnahm.
Betreff
Cattolici e protestanti nella Bayerischen Volkspartei
Eminenza Reverendissima,
Come ho avuto l'onore di accennare a Vostra Eminenza Reverendissima col mio rispettoso Rapporto N. 11124 del 4 corrente, molti Protestanti hanno aderito alla Bayerischen Volkspartei . Quest'adesione non solamente è stata accolta con simpatia dai capi del partito summenzionato, ma è stata in tutti modi incoraggiata, e, direi quasi, voluta.
Il Dr. Giorgio Heim, Segretario e meglio fondatore ed anima della Bayerischen Volkspartei, ha pubblicato in proposito una dichiarazione, in cui, fra le altre cose, dice: "Noi abbisogniamo di un partito cristiano democratico che schieri tutte le confessioni cristiane e tutti i ranghi sociali in una vasta linea di battaglia, che vada a destra e a sinistra…
È perfettamente uguale si [sic] essi siano cattolici o protestanti… Gli antichi pregiudizii, ed i ricordi delle passate lotte specialmente confessionali non permettono di venire facilmente a pratiche risoluzioni".
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Il Bayerischer Kurier poi in un articolo pomposamente intitolato: "Cattolico e Protestante mano a mano in tutto il paese (Katholik und Protestant Hand in Hand im ganzen Land), riporta un discorso tenuto dal Dr. Bestelmayer in un'Assemblea della Bayerischen Volkspartei in Passavia, discorso intonato alla stessa nota della fusione dei cattolici coi protestanti nel campo politico e che conclude:
"Il Cattolico ed il Protestante attingono il più intimo ed il più buono dalla loro confessione. Ambedue si uniscono affinché la sorgente vitale della cultura cristiana non si dissecchi a causa delle convulsioni dell'attuale rinnovamento".
Se questa fusione di cattolici e protestanti nel campo politico possa arrecare veramente un vantaggio non saprei dire con sicurezza. I protestanti in Baviera rappresentano una minoranza trascurabile di fronte ai cattolici, e dipendono dalla numerosa comunità di Prussia. Secondariamente, a mio umile parere, non si può essere del tutto sicuri che di fronte alla eventuale minaccia della spogliazione dei beni ecclesiastici, i Pastori protestanti non inchinino piuttosto a considerarsi e farsi considerare come semplici professionisti e quindi a lasciare soli i cattolici nella lotta su questo punto. Infine se verrà, come tutto lascia prevedere, un Kulturkampf, in seconda edizione peggiorata, esso sarà principalmente diretto
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contro la Chiesa cattolica. Ora, è presumibile che i protestanti in questo caso si incaglino in una lotta per una causa non propria e contro la quale invece ha sempre combattuto l' Evangelische Bund di Berlino?
Monsignor Arcivescovo di Monaco, a cui ho esposto questi miei pensieri, li ha trovati non dispregevoli, dichiarandomi nel tempo stesso che crede anche egli essersi andato troppo oltre nella riferita fusione di cattolici e protestanti e specialmente nella pubblicità che ad essa si è data; quantunque egli sia soddisfatto della Bayerischen Volkspartei e specialmente dell'opera del Dr. Heim e del Dr. Schlittenbauer, che sono i capi del nuovo Partito e che raccolgono intorno a sé molta ammirazione e simpatia. Monsignor de Faulhaber mi diceva che è contento che il Dr. Heim abbia preso nelle sue mani la direzione del movimento politico contro la Rivoluzione, giacché degli antichi Capi del Centro bavarese, abituati per molti anni all'esercizio pacifico del loro mandato politico, nessuno sarebbe stato capace di intraprendere e portare a termine con successo una lotta, quale è quella che si deve sostenere nelle difficilissime attuali circostanze.
Il Signor Giorgio Heim Dott. di economia pubblica, direttore del Zentral Genossenschaft a Regensburg, è ritenuto uno dei migliori organizzatori della Baviera. Finora egli ha spiegata la sua attività nella organizzazione economico-sociale. Egli è fondatore e direttore di un gran numero di Unioni Socia-
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li. Già come maestro di scuola aveva organizzata l'Associazione di tutti i poveri contadini del Fichtelgebirge. Come direttore dell'Associazione Centrale Economica dei contadini, da lui fondata in Ratisbona, ha potuto avere un movimento annuo di parecchi centinaia di milioni. Dal 1897 al 1912 era membro della Camera dei Deputati, nonché del Reichstag, dove ha sempre tutelato calorosamente e senza riguardi non solo gli interessi economici, ma anche quelli religiosi e cattolici. Egli è autore di varie interessanti pubblicazioni di indole economico-sociale, frutto anche dei suoi numerosi viaggi all'estero, ed è ritenuto ottimo cattolico praticante, per cui la sua interna convinzione e la sua attività esterna non potrà non essere che di giovamento al Cattolicismo.
Nel concludere questo umile Rapporto, credo mio dovere riferire a Vostra Eminenza che Mons. Arcivescovo di Monaco ha insistito nuovamente sulla convenienza che Monsignor Nunzio, date le attuali gravissime ed incerte circostanze, si tenga lontano dalla Baviera. Inoltre egli mi ha raccontato che da parte del Ministro Presidente Eisner è stato tentato presso di lui un passo più o meno analogo a quello che fu fatto presso Monsignor Nunzio, e di cui fu riferito a Vostra Eminenza col Rapporto N. 10941 del 20 Nov. p. p., ma che egli, Mons. de Faulhaber ha preso lo stesso atteggiamento di Monsignor Nunzio.
Inchinato umilmente al bacio della Sacra Porpora, con sensi di profondissima venerazione mi pregio confermarmi
di Vostra Eminenza Reverendissima
Obblmo devmo umilmo servo
Lorenzo Schioppa
Uditore
Empfohlene Zitierweise
Schioppa, Lorenzo an Gasparri, Pietro vom 11. Dezember 1918, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 306, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/306. Letzter Zugriff am: 29.03.2024.
Online seit 02.03.2011, letzte Änderung am 18.09.2015.