Dokument-Nr. 3100
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
Berlin, 23. September 1925

Regest
In Fortsetzung seines Berichts vom 12. September zu den von den linken wie rechten Parteien ausgehenden Gefahren für die Kirche berichtet Pacelli über den Parteitag der Sozialdemokratischen Partei in Heidelberg sowie über die Brandenburgische Provinzialsynode der evangelischen Kirche. Auf dem Parteitag wurde beschlossen, dem Entwurf des Reichsschulgesetzes wegen der darin enthaltenen Befürwortung der Bekenntnisschule zu widersprechen und den Abschluss eines Reichskonkordats abzulehnen. Da auch die Zentrumspresse die Kluft zwischen der sozialistischen und der katholischen Lehre notierte, wird nach Meinung des Nuntius nun wenigstens für viele klar, dass es unüberbrückbare Divergenzen zwischen den beiden Lagern gibt. Der Brandenburgischen Provinzialsynode bescheinigt Pacelli eine noch feindlichere Haltung und verweist dafür auf die beigefügte Ausgabe der "Täglichen Rundschau". Der Nuntius zitiert auch eine Erklärung, welche die Synode nach der Rede des Berliner Predigers Doehring erließ, den Pacelli als fanatisch antikatholisch bezeichnet. Die Synode sprach sich mit harten Worten gegen den Abschluss eines Reichskonkordats aus und forderte, die notwendigen Vereinbarungen zwischen Kirche und Staat analog zum Württembergischen Kirchengesetz durch die staatliche Gesetzgebung zu regeln. Zudem erging der Aufruf an die brandenburgischen Protestanten, wachsam gegenüber jeder Form katholischer Infiltration in ihr Gebiet zu sein. Darüber hinaus warnte die Synode vor den negativen Folgen von Konkordatsabschlüssen mit Preußen oder dem Reich, die sie als Gefahr für das friedliche Zusammenleben zwischen Protestanten und Katholiken kennzeichnete.
Da es sich bei der "Täglichen Rundschau" um das offiziöse Organ des Auswärtigen Amts handelt, legte Pacelli bei ebendiesem Beschwerde gegen den Übergriff auf die Souveränität des Papstes und auf seinen diplomatischen Vertreter beim Reich ein. Dabei brachte der Nuntius seine Verwunderung darüber zum Ausdruck, dass ein offiziöses Regierungsorgan bezüglich des von Außenminister Stresemann forcierten Umzugs der Nuntiatur nach Berlin falsche Urteile fanatischer Protestanten verbreite. Er hofft, dass Stresemann die Beleidigung wird ausräumen können. Auf der Provinzialsynode gab Ex-Kanzler Michaelis ferner falsche Informationen zur Friedensinitiative Benedikts XV. von 1917. Deshalb veranlasste Pacelli auf Basis bereits publizierter Unterlagen und ohne Nennung der Nuntiatur eine Gegendarstellung in der "Katholischen Korrespondenz", die er beifügt.
Betreff
Attacchi contro un futuro Concordato col Reich e colla Prussia - Dichiarazioni dell'ex-Cancelliere Michaelis sull'azione pontificia per la pace nel 1917
Eminenza Reverendissima,
Nel mio ossequioso Rapporto N. 33567 in data del 12 corrente relativo al noto Memoriale sulla politica dei cattolici tedeschi ebbi occasione di accennare ai pericoli, che rappresentano per gl'interessi della Chiesa cattolica in Germania i partiti così di sinistra come di destra. Due avvenimenti della scorsa settimana, vale a dire il Congresso del partito socialista in Heidelberg ed il Sinodo provinciale protestante del Brandenburg, sono venuti a confermare quanto ivi rispettosamente esposi. Ed infatti il menzionato Congresso ha deliberato la più energica e fiera opposizione al nuovo progetto di legge scolastica per il Reich , perchè favorevole alla scuola confessionale, e si è dichiarato in pari tempo contrario al Concordato, rendendo così an
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cora una volta manifesto il profondo abisso, che separa le teorie socialiste dalla dottrina cattolica. Ciò è stato rilevato anche dalla stampa del Centro ed avrà, se non fosse altro, il vantaggio di rendere più chiare agli occhi di molti le insormontabili divergenze, che dividono i due campi. - Ma ancor più odioso, si può ben dire, è stato l'atteggiamento dell'anzidetto Sinodo, come l'Eminenza Vostra Reverendissima potrà rilevare dal qui accluso Nr. 411 del 18 corr. della Tägliche Rundschau (Allegato I). Il pastore protestante Doehring, noto per il suo fanatismo anticattolico, ha trattato espressamente la questione della conclusione di un Concordato colla S. Sede, che ha qualificato come "parte integrante della controriforma romana" e come "atto finale dell'accerchiamento della Germania con popoli dipendenti da Roma". Dopo la di lui relazione il Sinodo ha approvato all'unanimità la seguente deliberazione (cfr. Tägliche Rundschau Nr. 412 dello stesso giorno): "Il Sinodo provinciale della Marca del Brandenburgo si pronunzia risolutamente contro la conclusione di un Concordato colla Curia Romana, poiché vede in esso un peri-
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colo, per la conservazione dell'autorità e della sovranità dello Stato, un pregiudizio per la libertà dello sviluppo della cultura, specialmente della scuola, ed una minaccia per la pace confessionale. Esso chiede che un regolamento eventualmente necessario delle questioni da risolversi fra gli Stati e Roma si attui, sull'esempio del Württemberg, in via legislativa da parte dello Stato secondo le norme della Costituzione germanica e del Reich tedesco. Esso attende dalle Autorità ecclesiastiche che la tutela degli interessi della Chiesa evangelica non venga, sul modello della conclusione del Concordato bavarese, mescolata colle trattative fra Stati e Curia". E' stato inoltre risoluto, parimenti all'unanimità, di indirizzare un proclama (di cui l'Eminenza Vostra troverà il testo nel succitato Allegato I) alle comunità "evangeliche" [sic] della Marca del Brandenburgo, affine di "risvegliare la loro vigilanza contro il tentativo di penetrare nella terra evangelica della Marca, intrapreso da Roma, massime negli ultimi anni, con sempre maggior mancanza di riguardi". "Rendetevi pienamente conto (così continua il detto proclama) che, per
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citare soltanto un esempio, anche le molte Suore, che vedete ora nelle nostre strade, per quanto esse qua e là prestino opera di soccorso, tuttavia non sono in ultima analisi che l'avanguardia, con cui il Papa vi vuol togliere la vostra fede evangelica. Giacchè appunto in questo momento, in cui egli prepara intieri eserciti di monache per offrirvi i loro servigi, si sta adoperando con ogni zelo mediante il suo Incaricato politico, il Nunzio stabilitosi in Berlino, per venire a capo di un cosiddetto Concordato, preferibilmente col Reich, ma almeno colla Prussia. Lo scopo è di guadagnare una influenza molto più diretta, che non avesse sinora a sua disposizione, sull'atteggiamento spirituale della Nazione tedesca. - Con ciò i contrasti confessionali nella patria tedesca vengono inaspriti in modo ingiustificabile e la pacifica convivenza dei membri cattolici ed evangelici del popolo tedesco è resa estremamente più difficile. ... In nessun modo la causa della Chiesa Evangelica deve essere mescolata coi provvedimenti legislativi, che la Chiesa cattolica richiederà per assicurare i propri interessi nelle imminenti trattative col Reich o collo Stato
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(prussiano). Noi evangelici, se seriamente lo vogliamo, siamo abbastanza forti per tutelare il buon diritto della nostra Chiesa, a cui tanto deve il nostro popolo e la nostra cultura".
È da notare che la Tägliche Rundschau passa nel pubblico1 come organo ufficioso del Sig. Ministro degli Esteri, Dr. Stresemann, sebbene non sia probabile che questi abbia avuto previa notizia della surriferita pubblicazione. Ho tuttavia stimato necessario di muovere nel Ministero degli Esteri lamento per l'oltraggio fatto alla Sovrana Persona del Santo Padre ed alla Sua Rappresentanza diplomatica presso il Reich e presso il Governo prussiano, ed ho espresso la mia sorpresa che giornali appartenenti a partiti governativi, quale è la sunnominata Tägliche Rundschau, divulghino falsi giudizi di fanatici protestanti contro il definitivo trasferimento del Nunzio a Berlino, per il quale invece lo stesso Dr. Stresemann ha insistito già così fortemente, ed anzi in modo che oltrepassava talvolta anche i limiti del ragionevole. Mi si è lasciato sperare che il Ministero medesimo troverà qualche via per riparare a così ingiù-
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sta offesa.
Ad ogni modo, ho creduto mio dovere di riferire quanto sopra all'Eminenza Vostra, perchè è un chiaro sintomo dell'asprezza dei sentimenti anticattolici ed antiromani dominanti attualmente nella Prussia.
Al summenzionato Sinodo provinciale, come l'Eminenza Vostra rileverà parimenti dall'Allegato I, ha preso parte anche il Sig.  Dr. Michaelis, già Cancelliere dell'Impero nell'estate del 1917, il quale ha creduto di difendersi contro le accuse ripetutamente mossegli, massime - e, a dire il vero, non senza talune esagerazioni - dal noto pubblicista cattolico Sig.  von Lama, di essere, cioè, egli colpevole del mancato successo dell'azione pontificia per la pace in quell'anno. Vostra Eminenza ricorderà infatti senza dubbio come, in esecuzione delle istruzioni impartitemi col venerato Dispaccio N. 40956 del 24 Settembre 1917, cui era accluso il telegramma del Governo britannico consegnato all'Eminenza Vostra dal Sig.  Ministro d'Inghilterra, di-
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ressi al sunnominato Cancelliere una Nota in data del 30 di quello stesso mese per chiedere una dichiarazione ufficiale e precisa intorno al Belgio. La risposta del Dr. Michaelis in data 24 del seguente mese di Settembre fu, come è risaputo, in realtà del tutto equivoca ed insufficiente. Ora invece, - sempre secondo la relazione della Tägliche Rundschau, riprodotta poi da molti giornali, - l'ex-Cancelliere ha affermato che "la cosiddetta offerta di pace dell'Inghilterra fu semplicemente una lettera di un benevolo e ragguardevole uomo privato di Londra". A tale fantastica affermazione del Dr. Michaelis, cui l'anzidetto giornale attribuiva una "importanza storica mondiale", mi è parso necessario di far opporre sulla stampa cattolica per mezzo della Katholische Korrespondenz , senza che la Nunziatura apparisse in nessun modo e in base soltanto ai documenti già pubblicati, una rettifica, che mi permetto di inviare egualmente qui compiegata all'Eminenza Vostra (Allegato II).
Dopo di ciò, chinato umilmente al bacio della Sacra Porpora, con sensi di profondissima venerazione ho l'onore di confermarmi
Di Vostra Eminenza Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Pacelli Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico
1"in qualche modo" hds. von Pacelli hinzugefügt.
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 23. September 1925, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 3100, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/3100. Letzter Zugriff am: 28.03.2024.
Online seit 24.06.2016, letzte Änderung am 20.01.2020.