Dokument-Nr. 3112
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
Berlin, 08. Februar 1927

Regest
Pacelli berichtet, dass die DVP-nahe Presse das Einverständnis kommentierte, das die Zentrumspartei im Nachgang der Regierungskrise vom Dezember 1926 zu einer Koalition mit den bürgerlichen Parteien gab. Sie führte es auf vermeintliche Vereinbarungen zurück, die das Zentrum mit der DNVP hinsichtlich des mit dem Deutschen Reich abzuschließenden Konkordats und der Schulfrage abgeschlossen habe und hinter denen letztlich der Heilige Stuhl stehe. Wiewohl die Zentrumspartei diese Behauptung sofort vehement dementierte, verbreitete sich das Gerücht rasend schnell in der Presse der Opposition. Die dadurch entbrannte Pressekampagne zeigte in den Augen des Nuntius, wie erhitzt die Gemüter im Reich in Bezug auf das Konkordat seien. Er selbst beschwerte sich über die Anschuldigungen gegen den Heiligen Stuhl bei der preußischen Regierung und insbesondere bei Außenminister Stresemann, dem Vorsitzenden der DVP. Daraufhin veröffentlichte die Reichsregierung eine Erklärung, in der darauf verwiesen wurde, dass die Gerüchte über geheime Vereinbarungen zwischen dem Vatikan und der Regierung sowohl von kirchlicher Seite als auch in einer Rede des Zentrumsabgeordneten von Guérard im Reichstag dementiert wurden. Ferner wurde darin negiert, dass anlässlich der Bildung der neuen Reichsregierung zwischen dieser und dem Heiligen Stuhl Verhandlungen über den Abschluss eines Reichskonkordats stattgefunden hätten. Zwar sei die Neuregelung der Beziehungen zwischen Kirche und Staat schon in den früheren Regierungen Thema gewesen, gegenwärtig prüften die zuständigen Ressorts jedoch nur einschlägige staatsrechtliche und kirchenpolitischen Fragen, ohne dass es zu Verhandlungen gekommen sei.
Betreff
Dichiarazione del Governo del Reich intorno al Concordato
Eminenza Reverendissima,
Come l'Eminenza Vostra Reverendissima avrà senza dubbio rilevato dalla pubblica stampa, - in occasione della recente crisi governativa, in cui il Centro, sinora sempre inclinato piuttosto verso i partiti di sinistra, ha finito coll'accettare una coalizione colla destra, vari giornali del partito popolare tedesco (Deutsche Volkspartei), soprattutto la "Kölnische Zeitung", la "Magdeburgische Zeitung", la "Tägliche Rundschau", affermarono che tale mutamento di attitudine dovevasi ad accordi, conclusi fra l'anzidetto partito del Centro ed i tedesco-nazionali circa il Concordato e la questione scolastica, sotto la influenza di alti personaggi ecclesiastici e della stessa S. Sede. Malgrado che il Centro smentisse subito ripetutamente e nel modo più energico così infondata notizia, gli organi della Deutsche Volkspartei ribadirono quella
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asserzione, la quale venne naturalmente raccolta e diffusa con grande scalpore dalla stampa di opposizione, democratica e socialista. Ne seguì un'aspra campagna, la quale ha dimostrato ancora una volta come il solo nome di Concordato ecciti in Germania gli animi e quante gravi difficoltà presentino quindi i negoziati su questa materia. Da parte mia non mancai di muovere contro quelle false accuse, le quali volevano far credere che la S. Sede si immischiasse in questioni di politica interna dei partiti, assai forti rimostranze, sia presso il Governo prussiano in occasione di una seduta per le trattative concordatarie, come specialmente presso il Ministro degli Esteri, Dr.  Stresemann , capo egli stesso del partito popolare tedesco.
In seguito a ciò il Governo del Reich ha diramato il seguente comunicato ufficiale (cfr. il testo tedesco nell' Allegato );
"Alle voci tuttora diffuse nel pubblico di segreti accordi col Vaticano in occasione della formazione dell'ultimo Gabinetto è stata già opposta una energica smenti-
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ta sia da parte ecclesiastica come anche per mezzo del discorso del Capo del Centro, Sig.  von Guérard , nella seduta del Reichstag del 4 Febbraio.
Il Governo del Reich crede necessario di osservare in proposito quanto segue:
Non si sono avute tra il Governo del Reich e la S. Sede trattative per la conclusione di un Concordato col Reich in occasione della costituzione del nuovo Ministero. Tale questione non è stata in alcun modo neppure toccata in nessun momento dei colloqui per la formazione del Governo. Del resto, circa i preparativi per un Concordato compiuti in passato si possono fare le seguenti comunicazioni:
Il problema di un'intesa con le Autorità ecclesiastiche sopra i molteplici reciproci rapporti tra Stato e Chiesa, in quanti [sic] essi rientrano nella competenza del Reich, è stato seriamente esaminato, fin dalla pubblicazione della nuova Costituzione germanica, da quasi da [sic] tutti i Gabinetti del Reich. Un precedente Ministero presieduto dal Cancelliere Dr.  Marx decise nell'Ottobre 1924 di riprendere i necessari lavori preparatori per un Concor-
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dato col Reich. Senonché anche il Cancelliere Dr. Luther diede sempre importanza alla conclusione di un tale Concordato. Occorre inoltre ricordare le dichiarazioni che furono scambiate il 30 Giugno 1920 tra il defunto Presidente del Reich Sig.  Ebert ed il Nunzio Pontificio accreditato presso il Reich. Nel rimettere le sue lettere credenziali, il Nunzio affermò allora essere sua missione in Berlino di regolare ex novo con le competenti Autorità le relazioni tra Chiesa e Stato in Germania, in modo corrispondente alla nuova situazione ed ai bisogni odierni. A ciò il Presidente del Reich, Sig. Ebert, rispose che egli pensava di assolvere col Nunzio il compito di dare un nuovo assetto ai rapporti tra Chiesa e Stato in Germania, aggiungendo che ciò doveva avvenire in base alla Costituzione della Repubblica, la quale garantisce la più completa libertà di coscienza.
Su questa base i competenti Uffici sono da tempo occupati nell'esame delle relative questioni giuridico-statali e politico-ecclesiastiche, senza che però - come è già stato osservato in principio - siasi finora addive-
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nuto a qualsiasi 1 trattative di sorta con la Santa Sede".
Chinato umilmente al bacio della Sacra Porpora, con sensi di profondissima venerazione ho l'onore di confermarmi
Di Vostra Eminenza Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Pacelli Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico
1Masch. gestrichen.
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 08. Februar 1927, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 3112, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/3112. Letzter Zugriff am: 29.03.2024.
Online seit 25.02.2019, letzte Änderung am 20.01.2020.