Dokument-Nr. 3296
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
München, 31. Juli 1924

Regest
Pacelli thematisiert die Vakanz des Würzburger Bischofssitzes. Er führt aus, dass er vor der Besetzung die Approbation des Bayernkonkordats durch den Landtag abwarten wollte. Diese wurde jedoch auf Oktober verschoben, weil die Verhandlungen zwischen der bayerischen Regierung und der evangelischen Kirche, deren Vereinbarung zusammen mit dem Konkordat im Landtag diskutiert werden soll, noch nicht abgeschlossen sind. Da der Nuntius von verschiedenen Seiten um eine zügige Besetzung des Würzburger Bischofssitzes gebeten wurde, sprach er das Thema in einer Unterredung mit dem bayerischen Kultusminister Matt an. Matt zeigte sich bereit, unter der Bedingung eines Mitspracherechts der Regierung für diese Besetzung eine Sonderregelung mit dem Heiligen Stuhl zu treffen. Als Kandidaten schlug er den Eichstätter Theologieprofessor Ehrenfried vor. Angesichts dieses Stands sieht Pacelli drei Möglichkeiten für die Besetzung, die er Gasparri zur Entscheidung stellt: 1) Den Konkordatsabschluss abwarten, sodass das dort verankerte Verfahren Anwendung findet. Durch die Kandidatenlisten würde dieses Verfahren den Verdacht einer Beeinflussung durch Kabinettsmitglieder oder Privatpersonen gar nicht erst aufkommen lassen. Es hätte aber den Nachteil, dass sich die Besetzung noch lange hinziehen könnte. 2) Das im Konkordat verankerte Verfahren vor dem Konkordatsabschluss unter Zustimmung der Regierung anwenden, wobei der Nuntius davon ausgeht, dafür die Regierungszustimmung zu erhalten. 3) Eine direkte Ernennung des Bischofs durch den Heiligen Stuhl, die eine umgehende Besetzung ermöglichen und jede Spekulation über Kandidaten vermeiden würde.
Pacellis Ansicht nach sind mit Blick auf die Auswahl des künftigen Bischofs zwei Punkte zu berücksichtigen: 1) In der wichtigen, großen und aufgrund weiter Diasporagebiete schwer zu verwaltenden Diözese Würzburg ist aufgrund des Gesundheitzustands von Bischof Schloer in den letzten zehn bis zwölf Jahren der Respekt vor dem Bischof unter den Klerikern gesunken, und haben sich die Ordinariatsangestellte an eigenmächtiges Entscheiden gewöhnt. Benötigt wird deshalb ein umsichtiger Hirte, der die Disziplin innerhalb des Klerus widerherstellt und die Missbräuche abschafft. 2) Einige Professoren der Theologischen Fakultät der Universität Würzburg, wie etwa Merkle und Hehn, sind umstritten und ihre Lehre wurde beanstandet. Der neue Bischof soll daher die wahren, lehramtlich anerkannten philosophisch-theologischen Lehrmethoden gut kennen und wissenschaftliches Ansehen genießen, um die nötigen Umgestaltungen in der Fakultät durchsetzen zu können. Unter dem Hinweis, dass viele einen bistumsfremden Kandidaten bevorzugen, schlägt Pacelli den auch vom Kultusminister favorisierten Professor Ehrenfried und den Abt von Scheyern, Landersdorfer, als Kandidaten vor und bietet Informationen zu deren Person. Der vom Nuntius vertraulich befragte Münchener Erzbischof Faulhaber hält Ehrenfried für den geeigneteren Kandidaten. Sollte die Wahl des Papstes auf diesen fallen, gibt Pacelli zu bedenken, ob dann eine Erklärung an den Kultusminister ergehen sollte, welche die Auswahl Ehrenfrieds mit seiner Eignung begründet, um selbst den Anschein einer Präsentation durch die bayerische Regierung zu vermeiden. Mit Blick auf den zweiten Kandidaten Landersdorfer hebt der Nuntius hervor, dass er wissenschaftlich angesehener als Ehrenfried sei. Zugleich referiert er aber auch folgende Bedenken von Kardinal Faulhaber: Weil von den acht bayerischen Bischöfen bereits der Bischof von Eichstätt dem Benediktinerorden angehört, würde die Ernennung eines zweiten Benediktiners Unzufriedenheit unter den anderen Orden und den Weltklerikern auslösen. Abschließend bittet Pacelli um Weisung in dieser delikaten Angelegenheit.
Betreff
Provvista della diocesi di Wuerzburg
Eminenza Reverendissima,
Col mio rispettoso Rapporto N. 30624 in data del 3 Giugno scorso compii il doloroso ufficio di annunziare all'Eminenza Vostra Reverendissima la morte del Revmo Mons.  Ferdinando de Schloer , Vescovo di Erbipoli o Wuerzburg, mancato ai vivi il giorno precedente nella grave età di 85 anni.
È parimenti ben noto all'Eminenza Vostra come a causa delle condizioni mentali del sullodato Mons. de Schloer (Rapporto N. 16693 del 17 Maggio 1920) il S. Padre nominò Amministratore Apostolico di detta diocesi ad nutum S. Sedis il Metropolitano Mons.  Giacomo de Hauck , Arcivescovo di Bamberga (Cifrato N. 228 del 24 di quello stesso mese di Maggio), ordinandomi di emanare il relativo Decreto; il che fu da me compiuto senza indugio in data del 26 Maggio 1920.
Dopo la morte di Mons.  Schloer mi è stato da molte parti manifestato il vivo desiderio che la diocesi di Würzburg riceva senza indugio un nuovo Pastore. Lo stesso Mons. de Hauck mi ha espresso la sua brama di essere liberato, dopo oltre quattro anni, dall'onore dell'ammirazione della diocesi medesima. Avendomi tuttavia, il nuovo Ministro Presidente in Baviera, Sig.  Held , dato già ripetutamente la più formale assicurazione che il
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Concordato bavarese sarebbe stato approvato dal Landtag nel corrente mese di Luglio, o ad ogni modo prima delle ferie estive, mi era sembrato subordinatamente che, ad evitare questioni di principio col Governo nella nomina del nuovo Vescovo, avrebbe potuto attendersi la ratifica del Concordato stesso, di guisa che la provvista della Sede vescovile in discorso si sarebbe compiuta, senza alcuna possibile controversia, secondo il modo ivi fissato. Pur troppo, però, esigendo i protestanti che venga contemporaneamente regolata anche la loro situazione e non essendo ancora terminate le relative trattative, tutto è stato dovuto rimandare al mese di Ottobre. In conseguenza di ciò, durante un colloquio da me avuto la sera del 15 corrente col Sig.  Ministro del Culto, cercai, come da me e dichiarando di non aver ancora avuto alcun incarico al riguardo da parte della S. Sede, di toccare la delicata questione. Il Dr.  Matt si mostrò subito disposto a regolare con speciale accordo la provvista di quella Sede, senza rinunciare però ad avere una parte nella scelta del Vescovo, e mise infatti subito innanzi il proprio candidato, Sac.  Prof. Mattia Ehrenfried , del quale parlerò in appresso. Si presentano quindi, se non erro, tre vie possibili di soluzione, che sottopongo al superiore giudizio dell'Eminenza Vostra:
I) Attendere la ratifica del Concordato. Tale soluzione ha il vantaggio, come si è accennato, di eliminare qualsiasi questione di principio od indebita ingerenza del Governo; anche di fronte al clero ed al popolo, essendo la scelta fatta in base alle liste dei
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Vescovi e dei Capitoli, si toglierebbe ogni sospetto di particolari influenze sia di Ministri che di persone private. D'altra parte, però, ciò potrebbe prolungare ancora per un tempo abbastanza considerevole lo stato attuale, sfavorevole al regolare regime di una diocesi così difficile ed importante.
II) Adottare, anche prima della ratifica del Concordato, il metodo ivi stabilito. Ciò presuppone naturalmente il consenso del Governo, che tuttavia non credo sarebbe difficile ad ottenere. In tal caso i Vescovi potrebbero nella prossima Conferenza di Frisinga, la quale avrà luogo, come di consueto, al principio di Settembre, proporre la lista dei candidati, ed i Capitoli metropolitani e cattedrali della Baviera, od almeno quello di Wuerzburg, dovrebbero parimenti ricevere l'istruzione di presentare alla S. Sede le loro.
III) Nomina diretta della S. Sede. Ciò avrebbe il grande vantaggio di provvedere subito quella diocesi ed anche di troncare le dicerie e le discussioni sui veri o presunti candidati, apparse altresì nei pubblici fogli. – Nella scelta del nuovo Pastore occorre, a mio umilissimo parere, tener presenti (come ebbi già occasione di accennare nel mio rispettoso Rapporto N. 28005 del 14 Luglio 1923) due punti: 1) la importante diocesi di Wuerzburg, di difficile amministrazione per avere anche una notevole Diaspora (il suo territorio si estende, oltre i confini della Baviera, nel-
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la Turingia), ha sofferto non poco negli ultimi dieci o dodici anni a causa delle predette condizioni del compianto Mons. de Schloer, né a ciò ha potuto portare completamente rimedio l'amministrazione provvisoria di Mons. Arcivescovo di Bamberga. Il rispetto verso l'autorità vescovile si è indebolito nel clero; gli impiegati della Curia vescovile si son venuti abituando a far da loro; sembra quindi necessario un Pastore calmo e prudente, ma al tempo stesso attivo ed energico, il quale con intelligente ed infaticabile zelo metta di nuovo le cose in ordine, tolga gli abusi, restituisca la disciplina del clero e risollevi lo stato della diocesi. 2) Wuerzburg, come è ben noto, ha una Università dello Stato con Facoltà teologica, la quale lascia non poco a desiderare, sia quanto all'ordinamento degli studi, che quanto ai Professori, essendovi, secondo che ho più volte compiuto il dovere di riferire, accanto a buoni insegnanti, come lo Zahn ed il Gillmann , altri, i quali hanno dato occasione a censure, come il Merkle e l' Hehn . Pare quindi indispensabile che il nuovo Vescovo, oltre alla sana dottrina, possegga anche una piena conoscenza dei veri metodi dell'insegnamento filosofico-teologico, ed anche possibilmente autorità e prestigio nel campo scientifico, affine di potersi imporre alla Facoltà medesima e metter mano alle necessarie riforme. – Oltre a ciò, a parere di non pochi e dello stesso Sig. Ministro del Culto, sarebbe preferibile che il nuovo Vescovo non sia preso dalla diocesi stessa di Wuerzburg, ove il clero è diviso e la
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questione dei candidati alla Sede episcopale è stata, come ho accennato, oggetto di polemiche persino sui pubblici fogli. Naturalmente un ecclesiastico proveniente da altra diocesi avrebbe lo svantaggio di conoscere meno bene le condizioni locali e dovrebbe perciò in principio procedere colla più prudente circospezione.
Ciò posto, i candidati, che, almeno per quanto è sinora a mia conoscenza, sembrerebbero i più adatti all'alto ufficio, sono due:
1) Il Rev. Dr. Mattia Ehrenfried, professore di esegesi del Nuovo Testamento, apologetica ed omeletica nell'istituto teologico di Eichstaett. Di circa 53 anni di età, egli ha compiuto i suoi studi in Roma, come alunno del Collegio Germanico-Ungarico; conosce quindi i veri e sani metodi dell'insegnamento filosofico e teologico, è, anche sotto questo aspetto, (come mi risulta da private informazioni) del tutto sicuro e gode larga stima nel clero per essere redattore dei Blaetter für den kathol. Klerus . Appartiene alla diocesi di Eichstaett, e quel Revmo Vescovo lo ha testè proposto per Canonico del Capitolo cattedrale (cfr. Rapporto N. 30904 del 22 corrente), raccomandandolo come sacerdote esemplare, dotato di straordinari talenti e valente oratore. L'Emo Sig.  Cardinale Arcivescovo di Monaco, da me riservatamente interrogato al riguardo, lo ritiene come il candidato più idoneo.
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Se l'Eminenza Vostra lo stimasse opportuno, potrebbero forse chiedersi ulteriori informazioni al sullodato Vescovo di Eichstätt per ciò che riguarda le di lui capacità nel campo della cura delle anime e dell'amministrazione diocesana. Qualora poi la scelta del S. Padre cadesse sull'Ehrenfried, l'Eminenza Vostra giudicherà pure se non sia necessario o conveniente di togliere qualsiasi apparenza di presentazione da parte del Governo, ad esempio, mediante una dichiarazione al Sig. Ministro del Culto, nella quale si esprimesse che la elezione di Sua Santità è stata motivata unicamente dalle qualità personali dell'ecclesiastico in discorso.
2) Il Revmo D.  Simone Landersdorfer O. S. B., Abate di Scheyern. Nato il 2 Ottobre 1880 in Neutenkam (Niederbayern), e quindi nella età di 44 anni, Dottore in filologia semitica ed in S. Teologia, fu prima addetto alla cura delle anime nel Monastero di Plankstetten, poi prefetto nel Seminario di Scheyern, Sottopriore in quell'Abazia, ed infine Professore di scienze bibliche nel Collegio di S. Anselmo in Roma. Autore di numerosi e dotti scritti di orientalistica e di esegesi dell'Antico Testamento, egli gode nel campo scientifico (come ho appreso anche dal Revmo Mons.  Prof.  Grabmann ) un'autorità senza dubbio superiore a quella dell'Ehrenfried, il quale, assorbito da molte altre cure e lavori, non ha potuto dedicarsi collo stesso agio
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agli studi. Il Revmo Abate di Scheyern ha anche (come mi consta per diretta conoscenza) idee del tutto chiare e giuste nelle questioni degli studi di filosofia e di teologia per il clero, cosa in verità abbastanza rara fra gli ecclesiastici in Germania, anche ottimi; è Prelato calmo, energico, dotato di egregie qualità di governo. Alla sua eventuale nomina non opporrebbe obbiezioni il Sig. Ministro del Culto, sebbene l'Ehrenfried sia persona più grata. L'unica difficoltà, manifestatami dall'Emo Faulhaber, è che in Baviera su otto Vescovi uno appartiene già all'Ordine benedettino, vale a dire il summenzionato Mons. Vescovo di Eichstaett (ormai nel 77esimo anno di età); se quindi l'Abate in discorso fosse eletto alla Sede di Wuerzburg, l'Emo teme che ciò potrebbe produrre un qualche malcontento negli altri Ordini e nel clero secolare della Baviera.
Nel riferire quanto sopra all'Eminenza Vostra per quelle istruzioni o decisioni, che Le piacesse di comunicarmi in questo importante e delicato argomento, m'inchino umilmente al bacio della sacra Porpora e con sensi di profondissima venerazione ho l'onore di confermarmi
Dell'Eminenza Vostra Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Pacelli Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico
1Zwar verwandte Pacelli für diesen Bericht, da es in ihm um eine bayerische Angelegenheit ging, einen Münchener Briefbogen, jedoch sandte er ihn wahrscheinlich von Berlin aus ab, wo er sich zu diesem Zeitpunkt befand.
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 31. Juli 1924, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 3296, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/3296. Letzter Zugriff am: 28.03.2024.
Online seit 18.09.2015, letzte Änderung am 26.06.2019.