Dokument-Nr. 3739
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
[München], 25. Oktober 1919

Schreiber (Textgenese)
StenotypistSchioppaPacelli
[Kein Betreff]
Facendo seguito al mio rispettoso rapporto N. 14360 del 12 corr. mi do premura di riferire a V. E. R., come la questione della creazione di un'Ambasciata dell'Impero Germanico presso la Santa Sede continua ad agitarsi essere discussa sia nella stampa di tutti i colori, sia nelle discussioni dei vari partiti politici, e sia anche nella Commissione del Reichstag, che in questi giorni si è occupata del bilancio del Ministero degli Affari Esteri.
E' evidente che qui in Germania si apprezza nel suo giusto valore l'immenso potere politico-religioso della Chiesa cattolica e si giudica indispensabile al vero bene della vita politica e sociale della Nazione il mantenere buone relazioni con la Santa Sede. Pochi giorni fa il Ministro degli Esteri, il socialista Dr. Müller, dichiarò nella Commissione suddetta che la Germania annette il massimo interesse alle buone relazioni con la Santa Sede e che con queste disposizioni si sta trattando la questione della elevazione della Legazione presso la Santa Sede al rango di Ambasciata creazione di un'Ambasciata pres dell'Impero presso il Vaticano.
Anzi, se contro se a tale progetto vi sono delle difficoltà, esse vengono dal fatto che tanto la Prussia quanto la Baviera non vogliono rinunziare all'onore all'antico loro diritto di avere il proprio Rappresentante presso la Santa Sede. Certamente entra in ciò
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anche l'interesse politico e lo spirito di particolarismo, che divide i vari Stati della Germania, malgrado gli sforzi che si vanno facendo per l'unione di essi e per l'incentramento politico nel Governo di Berlino; ma non può negarsi che in questa lotta per conservare ciascuno degli Stati la propria Rappresentanza diplomatica presso la Santa Sede si deve riconoscere indichi tutta l'importanza che si dà ai buoni rapporti con la Santa Sede medesima.
Nella menzionata Commissione il Ministro degli Esteri, dietro analoga interrogazione, ha dichiarato che per ora la questione della creazione dell'Ambasciata non può essere subito risoluta, appunto perchè la Baviera non vuole cadere rinunziare alla sua Legazione presso la Santa Sede e la Prussia, se la Baviera non cede, neppure essa vuole rinunziare a perdere tale privilegio. Il Dr. Müller ha soggiunto che spera espresso però la speranza che le trattative porteranno ad una felice soluzione. Da buona fonte ho poi saputo che il Ministro Presidente di Baviera, Hoffmann, per agevolare la difficoltà, che forse potrebbe nascere dalla questione della reciprocità ed anche per non rinunziare all'onore di conservare almeno la Nunziatura apostolica in Baviera, avrebbe proposto che vi fosse sia un Nunzio accreditato presso l'Impero, ma che la di lui residenza fosse rimanga a Monaco. Mi si aggiunge tuttavia che finora il Governo di Berlino non ha neppure risposto a tale progetto.
Non si può non rilevare intanto da questo stato di cose che gran merito dell'importanza, che vien data alla Chiesa cattolica nella Germania in maggioranza protestante, è dovuto allo zelo, all'attività ed alla impareggiabile organizzazione dei cattolici tedeschi. Oramai qualunque Governo voglia avere nelle mani il po-
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tere deve fare i conti coi cattolici e per essi col partito del Centro. Ed è significantissimo che perfino un Governo socialista rivoluzionario, come l'attuale, non possa fare a meno di questa immensa forza che rappresentano i cattolici in Germania e che sanno far valere nella difesa degli interessi religiosi e politici del loro partito. Evidentemente non è stata la simpatia verso la Chiesa cattolica che ha ispirata una Costituzione così larga verso i cattolici, come quella che è stata data dal Governo socialista di Ebert. E' stata unicamente l'opera del Centro che ha imposto che ha ad imporre al partito socialista non soltanto la propria cooperazione nel gabinetto, senza la quale esso non avrebbe potuto governare, ma tale una Costituzione che, se non buona in teoria, però almeno in pratica mette oggi i cattolici tedeschi in condizioni di maggiore libertà che non sotto il passato regime.
Tutto perciò fa sperare che anche la questione dell'erigenda Ambasciata presso la Santa Sede venga risoluta secondo i desideri del Centro, che dei quali ultimamente si è ha chiaramente espressi an fatto ancora una volta l'interprete nella più volte menzionata Commissione il deputato Pfeiffer.
Chinato
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 25. Oktober 1919, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 3739, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/3739. Letzter Zugriff am: 23.04.2024.
Online seit 04.06.2012, letzte Änderung am 24.06.2016.