Dokument-Nr. 407
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
München, 16. Juni 1923

Regest
Pacelli berichtet, dass er dem bayerischen Kultusminister Matt die Beschlüsse der Kongregation für die außerordentlichen kirchlichen Angelegenheiten zu Artikel XIII, § 1 (Priesterausbildung) und Artikel XIV, § 1 (Bischofsernennung) mitgeteilt hat. Er übermittelt die entsprechende Note samt italienischer Übersetzung, die Antwort des Kultusministers vom 8. Juni und seine daraufhin an diesem Tag versandte Antwortnote mit Übersetzung. Der Nuntius zitiert aus der Antwort des Kultusministers, in der dieser seine Rücksprache mit den anderen Ministern referiert, für welche die so wichtigen Artikel XIII und XIV in erster Linie von Interesse sind. Die Minister sehen es als problemlos an, mit einer Erklärung zu Artikel XIII, § 1 b und c die Bedenken des Heiligen Stuhls auszuräumen. Da die römischen Änderungen zu Artikel XIV so weitreichende politische Konsequenzen haben und Schwierigkeiten im Parlament auslösen können, möchten sich die Minister hierzu erst äußern, wenn ihnen sämtliche Gegenvorschläge und Anmerkungen des Heiligen Stuhls zu ihrem Konkordatsentwurf zugegangen sind. Nichtsdestotrotz ist der Kultusminister zuversichtlich, bald eine vollständige Einigung zu erreichen. An das Zitat aus dem Schreiben des Ministers schließt Pacelli zwei Klarstellungen zu seiner Antwortnote an. Er zitierte in dieser aus verschiedenen Archivdokumenten, um Behauptungen des Kultusministers zu begegnen, die eine im Vergleich zum Konkordat von 1817 geringere finanzielle Verpflichtung des Staates Bayern gegenüber der Kirche unterstellen. Die römische Kritik an der Wortwahl in Artikel XIII, § 3 ist seiner Ansicht nach auf den Ausdruck "Besoldung" und nicht auf "Aufwendung" zu beziehen, weshalb er für ersteren eine Änderung in "Bezüge" oder "Gehalt" vorschlug hat. Zum Schluss berichtet er, dass er dem Minister mündlich die päpstliche Entscheidung zu den in der Konkordatsredaktion zu verwendenden Sprachen mitteilte.
Betreff
Trattative per il Concordato colla Baviera
Eminenza Reverendissima,
Il 21 Maggio u. s. mi pervenne il venerato Dispaccio N. 17738 in data del 16 d. m., col quale l'Eminenza Vostra Reverendissima si degnava di comunicarmi le risoluzioni della S. Congregazione degli Affari Ecclesiastici Straordinari, approvate dal S. Padre, circa il controprogetto di Concordato colla Baviera.
Come mi feci già un dovere di significare all'Eminenza Vostra col mio rispettoso cifrato N. 427, il 26 dello stesso mese presentai, in conformità delle istruzioni impartitemi, a questo Signor Ministro del Culto una prima Nota riguardante i punti che la S. Sede considera come condizioni sine quibus non per la conclusione del Concordato medesimo, vale a dire l'articolo XIII § 1 (formazione del Clero) e l'articolo XIV § 1 (nomina dei Vescovi). Vostra Eminenza troverà qui unito il testo di detta Nota (Allegato I) in-
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sieme alla relativa traduzione italiana (Allegato II).
Il Dr. Matt mi ha risposto con Foglio in data dell'8 corrente (Allegato III), nel quale, dopo aver accusato ricevimento della succitata Nota, così prosegue "Al pari della S. Sede, considero anch'io, dal punto di vista del Governo bavarese, le disposizioni degli articoli XIII e XIV del progetto di Concordato <come>1 estremamente importanti. Perciò ho stimato di non poter prender posizione riguardo alla recente comunicazione di V. E. senza previa intesa cogli altri Signori Ministri principalmente interessati alla questione. Da una conferenza avuta coi medesimi è risultata unanime la opinione che circa le disposizioni dell'articolo XIII § 1 lettere b e c del controprogetto sarebbe ben possibile di rilasciare spiegazioni atte a dissipare le preoccupazioni della S. Sede. Invece la risposta della medesima all'articolo XIV è apparsa, massime per considerazioni politiche e per il timore di difficoltà parlamentari, di una tale gravità, che abbiam creduto di non poterci pronunziare in proposito prima di conoscere la mente della stessa S. Sede anche sugli altri punti. Prego quindi V. E. a volermi senz'altro comunicare le eventuali controproposte od obbiezioni circa le rimanenti parti del nostro controprogetto. Anche io nutro la fiducia che potrà in tal
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modo presto raggiungersi un pieno accordo, ed assicuro che solleciterò da mia parte le trattative ancor necessarie in guisa che possa nel più breve termine chiedersi il parere del Governo del Reich sul progetto di Concordato e questo venga, possibilmente nella corrente sessione, sottoposto alla decisione del Landtag".
In seguito a ciò ho senza indugio preparato una seconda Nota, che è stata da me rimessa oggi al Sig. Ministro, e di cui parimenti mi onoro d'inviare copia qui acclusa (Allegato IV) unitamente alla traduzione italiana (Allegato V).
Intorno ad essa non mi occorre di dar qui che due brevi schiarimenti:
1.) Avendo appreso dal deputato Sac. Prof Scharnagl e da altre parti che il Sig. Ministro del Culto aveva affermato non aver la Chiesa fatto alcuna insistenza perché venisse attuata la prescrizione del Concordato del 1817 circa la dotazione in bonis fundisque stabilibus, mi è parso necessario di confutare simile asserzione, la quale snervava la forza dell'argomento da me addotto per respingere la qualifica di volontari (freiwillig) data dal Governo agli aumenti di onorario concessi, a causa del deprezzamento della valuta tedesca, agli Arcivescovi, ai Vescovi, alle Dignità, ai Canonici ed ai Vicari dei Capitoli cattedrali. A tale scopo ho citato
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una serie di documenti da me rinvenuti nell'Archivio di questa Nunziatura.
2.) Poiché il termine Aufwendungen del testo tedesco del controprogetto significa semplicemente spese (sumptus), mi è sembrato che la critica mossa nel sullodato Dispaccio a proposito del § 3 dell'articolo XIV non poteva riferirsi che alla seguente parola Besoldung, e quindi di essa ho richiesto il cambiamento, ad es. in Bezüge o Gehalt.
3.) Quanto alla lingua da usarsi nella redazione del patto concordatario, ho comunicato a voce al Sig. Ministro del Culto la mente del S. Padre.
Chinato umilmente al bacio della Sacra Porpora, con sensi di profondissima venerazione ho l'onore di confermarmi
Di Vostra Eminenza Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Pacelli Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico
161r, oberhalb des Briefkopfs hds. von unbekannter Hand, vermutlich vom Empfänger, notiert: "Acc. ric. col N. 20033".
1"come" hds. eingefügt von Pacelli.
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 16. Juni 1923, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 407, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/407. Letzter Zugriff am: 29.03.2024.
Online seit 24.10.2013, letzte Änderung am 25.02.2019.