Dokument-Nr. 4107
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
Berlin, 25. August 1926

Regest
Pacelli berichtet über seinen Besuch vom 22. bis 24. August 1926 beim 65. Katholikentag in Breslau, der unter dem Thema "Christus, der König" stand. Pacelli kam auf Einladung Kardinal Bertrams nach Breslau in der Überzeugung, die Präsenz des päpstlichen Vertreters würde den Katholiken Trost und Ermutigung spenden. Pacelli nutzte das Angebot der Fluggesellschaft "Hansa" und flog am 21. August gemeinsam mit dem Auditor Centoz, seinem Privatsekretär Gehrmann und dem Sekretär des Reichskanzlers Max von Stockhausen nach Breslau, wo er von verschiedenen Prälaten und Beamten empfangen wurde. Am Sonntag, dem 22. August, wurde der Katholikentag vor ca. 80.000 Gläubigen eröffnet. Begeistert beschreibt Pacelli die Großartigkeit der Eröffnungsveranstaltung, die mit einem von ihm gefeierten Gottesdienst endete. Nach der Eröffnungsfeier besuchte Pacelli eine Ausstellung sakraler Gegenstände und später, in Begleitung Bertrams, eine Sitzung katholischer Arbeiter und eine Lehrerversammlung. Um 17.00 Uhr fand die erste Generalversammlung des Katholikentags statt. Nach je einer Rede des Landeshauptmanns der Rheinprovinz, Johannes Horion, und Kardinal Bertrams hielt Pacelli selbst einen Vortrag, in dem er Bertram als "eifrigen Seelenhirten von Breslau" bezeichnete. Im Anschluss besuchte der Nuntius eine Studentenversammlung. Der Abend endete mit einem Empfang der "Vereinigung katholischer Edelleute Schlesiens".
Am 23. August nahm Pacelli an der Generalsitzung der katholischen Schulorganisation teil, deren Vorsitzender Reichskanzler Marx war und bei der das Thema der Konfessionsschule behandelt wurde. Am frühen Nachmittag begleitete Bertram Pacelli zurück zum Flughafen. Der Breslauer Kardinal drückte dem Nuntius am folgenden Tag gemeinsam mit Landeshauptmann Horion und dem Präsidenten der Generalversammlung der deutschen Katholiken Löwenstein in einem herzlichen Telegramm seine Dankbarkeit für die Teilnahme am Katholikentag aus.
Betreff
Il 65° Congresso generale dei cattolici tedeschi in Breslavia
Eminenza Reverendissima,
Dal 22 al 24 corr. mese ha avuto luogo in Breslavia il 65° Congresso generale dei cattolici tedeschi, il quale ha preso come tema fondamentale "La Regalità di Nostro Signore Gesù Cristo".
Come ero intervenuto agli ultimi quattro Congressi generali tenutisi in Francoforte, Monaco, Hannover, Stuttgart, così stimai opportuno di partecipare eziandio alla suddetta assemblea, non solo per aderire al caldo invito dell'Emo Signor Cardinale Bertram, ma altresì perché la presenza e la parola del Rappresentante dell'Augusto Pontefice in quelle importanti assise riescono di speciale conforto ed incoraggiamento per i cattolici.
Intanto la grande Società di aviazione "Hansa", di Berlino, essendo stata informata che mi sarei recato a Breslavia, mi fece gentilmente sa-
72v
pere che sarebbe stata lieta ed onorata di mettere gratuitamente a mia disposizione un velivolo per l'andata e per il ritorno. Incaricai il Rev. P. Gehrmann, mio Segretario particolare, di ringraziare il direttore generale per tale cortese offerta e di significargli in pari tempo che ne avrei volentieri approfittato.
Infatti Sabato, 21 corr. mese, alle ore 2 pom., accompagnato dal Consigliere della Nunziatura, dal Rev. P. Gehrmann e dal Segretario del Cancelliere del Reich, Sig. von Stockhausen, partii in areoplano per Breslavia. Il viaggio, tanto nell'andata come nel ritorno, si compì, grazie a Dio, malgrado il forte vento contrario, felicemente.
Alle 4 1/4, si giunse in Breslavia. Molta folla erasi adunata al campo di aviazione. Erano colà a ricevermi il Vicario generale, Mons. Blaeschke, coi Canonici Negwer e Piontek, il Principe di Löwenstein ed il Consigliere segreto Dr. Porsch in nome del Comitato centrale, il Presidente superiore della Provincia, il Presidente della polizia, ecc. ecc., mentre
73r
l'Emo Sig. Cardinale Bertram mi aspettava sulla soglia del palazzo Vescovile, circondato dall'intiero Capitolo cattedrale e da molti altri personaggi.
L'indomani, domenica, fin dalle prime ore del mattino i fedeli gremirono le chiese, accostandosi in gran numero ai SS. Sacramenti. Verso le 7 le numerose associazioni cattoliche della città e diocesi di Breslavia, come pure quelle ivi convenute da tutta la Germania cominciarono a radunarsi su di un immenso piazzale, ove era stato eretto un gran palco con un altare. Ivi alle ore 10, venne inaugurato il Congresso col canto del Veni Creator e con un discorso del sullodato Emo Sig. Cardinale.
Il momento era solenne: la vasta piazza, in semicerchio, con uno sfondo di alte piante, assiepata di fedeli in numero di circa ottantamila, tra cui spiccavano le associazioni cattoliche con i loro vessilli, presentava un magnifico colpo d'occhio, uno spettacolo imponente.
Nella sua predica il Cardinale parlò dell'omaggio universale di fede, di adorazione, di sud-
73v
ditanza e di amore dovuto a Cristo Re, il cui regno solo può portare la vera pace nelle anime e nel mondo. La verità, la santità, la carità sono il triplice serto che adorna il Suo diadema regale. (Mediante "l'alto parlante" la voce del Cardinale poté giungere a tutto l'uditorio.)
Subito dopo, tra il generale e profondo raccoglimento, incominciai la S. Messa letta, durante la quale la Cappella del Duomo eseguì egregiamente scelta musica.
La pioggia era cessata dalle 6 del mattino ed il cielo si andava fortunatamente rasserenando.
All'1 pomerid. mi recai a visitare una ricca ed interessante esposizione di oggetti ed arredi sacri offerti, (grazie all'attività della benemerita e nota Associazione di Pfaffendorf, diretta dalla zelantissima Signorina Schynse) dalle varie diocesi della Germania a favore delle Missioni.
Intervenni quindi ad una grande riunione di operai cattolici ai quali il Cancelliere Sig. Marx, il Presidente generale del Congresso, Sig. Dott. Giovanni Horion, Prefetto della Provincia Renana, ed il Cardinale rivolsero opportune parole, additando il Divin Salvatore, nella Sua vita nasco-
74r
sta di Nazareth, a modello dei lavoratori.
Accompagnai poscia il Cardinale a due adunanze di maestri e maestre; dinanzi ad essi pure l'Emo tenne brevi appropriati discorsi.
Alle ore 5, in una vastissima sala, letteralmente gremita, capace di contenere ben dieci mila persone, ebbe luogo la prima seduta generale del Congresso. Erano presenti, oltre il più volte menzionato Emo Cardinale, il suo Vescovo Ausiliare, i Vescovi di Meissen e di Osnabrück, il Vicario Apostolico di Svezia, il Sig. Cancelliere del Reich, il Presidente dello Stato del Baden, numerosissime altre personalità ecclesiastiche e laiche.
Rivolse all'uditorio per primo sentite elevate parole il sullodato Sig. Horion, e poi l'Emo Cardinale. Mi alzai quindi a parlare, dicendomi lieto di trovarmi in una così solenne assemblea dei cattolici tedeschi, in terra Slesiana, patria di S. Edvige, nella sede del zelante Pastore di Breslavia, ponendo in speciale rilievo la necessità di lavorare indefessamente affinché Gesù Cristo, Re del mondo per natura e per redenzione, torni ad esercitare ovunque il Suo impero salutare nelle coscienze, nelle
74v
famiglie, nella società, nello Stato e nelle relazioni internazionali. Impartii infine la benedizione in nome del Santo Padre.
Mi permetto rispettosamente di accludere il testo del discorso da me pronunziato (Allegato I).
Poscia il parroco Dr. Knebel, del Baden, e la Principessa Fanny Starhemberg, di Linz, presidente dell'Unione delle Donne cattoliche di Austria, tratteggiarono rispettivamente i seguenti temi: "Gesù Cristo, Re e centro di tutti i cuori"; "Gesù Cristo e la famiglia"
Alle 8½ partecipai ancora ad una adunanza di studenti universitari cattolici. Il presidente dell'Associazione disse brevi, ma vibranti parole di attaccamento alla Chiesa ed alla Persona del Sommo Pontefice. Il Cardinale, instancabile, rispose raccomandando di unire la pietà alla coltura, alla scienza. La giornata ebbe termine con un ricevimento offerto dall'Associazione della nobiltà cattolica della Slesia.
L'indomani, alle ore 9½, assistetti ad una importante seduta generale della tanto benemerita ed attiva organizzazione per la difesa della scuola cattolica.
75r
Parlarono innanzi tutto il Cancelliere Sig. Marx, presidente dell'organizzazione stessa, ed il Cardinale. Principali oratori furono il Sig. Conte von Galen ed il Rev. sac. Dr. Föhr, di Friburgo, deputato al Landtag, che trattarono luminosamente, con forza e calore, il tema della scuola confessionale.
Alle 2 pomerid., insieme al Consigliere della Nunziatura ed al Rev. P. Gehrmann, ripresi la via di Berlino.
L'Emo, che mi dimostrò in tutto il tempo la più grande cordialità, volle accompagnarmi personalmente al campo di aviazione, e ieri, giorno della chiusura del Congresso, mi diresse, insieme al Presidente, Sig. Horion ed al Principe di Löwenstein, un caloroso telegramma di ringraziamento, che compio parimenti il dovere d'inviare qui unito all'Eminenza Vostra (Allegato II).
Il Congresso votò anche, come di consueto, una risoluzione concernente la "questione romana", il cui testo, conforme a quello degli scorsi anni, l'Eminen-
75v
za Vostra troverà pure riprodotto nel succitato Allegato I.
Mi riuscì di particolare conforto il constatare come, tanto nelle sedute generali che nelle numerosissime adunanze particolari, i discorsi ed i lavori furono seguiti dagli intervenuti col più vivo interesse. È da sperare che colla benedizione del Cielo il presente Congresso segnerà un nuovo impulso nella vita cattolica in Germania e porterà copiosi frutti di bene.
Chinato umilmente al bacio della S. Porpora, con sensi di profondissima venerazione, ho l'onore di confermarmi
di Vostra Eminenza Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Pacelli Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 25. August 1926, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 4107, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/4107. Letzter Zugriff am: 28.03.2024.
Online seit 30.10.2012, letzte Änderung am 28.10.2019.