Dokument-Nr. 4118
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
Berlin, 08. Januar 1926

Regest
Pacelli übersendet in deutscher und in italienischer Fassung eine Note der preußischen Regierung, die auf die Note des Heiligen Stuhls zu den preußischen Vorbehalten gegen das Polenkonkordat antwortet. Hierzu macht der Nuntius zwei Beobachtungen: Er hält die preußische Interpretation des auf den 28. April 1922 datierten Schreibens vom damaligen preußischen Kultusminister Boelitz für falsch und betont, dass sich dessen Ausführungen zur Weitergeltung der Zirkumskriptionsbulle "De salute animarum" ausschließlich auf die innerpreußischen Gebiete bezogen. Ferner spricht der Nuntius dem Notenwechsel zwischen der preußischen Regierung und dem Staatssekretariat aus dem Jahr 1820 nicht die inhaltliche Bedeutung zu, welche die aktuelle preußische Note mit Blick auf die in polnischem Gebiet liegenden Kirchengüter geltend macht.
Betreff
Rimostranze del Governo prussiano contro il Concordato fra la S. Sede e la Polonia
Eminenza Reverendissima,
In conformità delle venerate istruzioni impartitemi dall'Eminenza Vostra Reverendissima coll'ossequiato telegramma in cifra del 23 Agosto s. a., non mancai di rimettere con Nota del 26 di quello stesso mese al Presidente del Consiglio dei Ministri in Prussia, Sig.  Braun, il Memorandum della S. Sede intorno al Concordato colla Polonia.
Il menzionato Sig. Braun mi ha ora inviato in data del 29 Dicembre p. p. una Nota di replica, che qui acclusa compio il dovere di inviare a Vostra Eminenza in copia ( Allegato I ) insieme alla traduzione italiana ( Allegato II ).
L'Eminenza Vostra nella Sua alta sapienza giudicherà come convenga di rispondere alle asserzioni
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del Governo prussiano, intorno alle quali mi limiterò quindi ad esprimere subordinatamente le due seguenti osservazioni:
1.) Il Sig. Ministro Presidente si sforza di togliere valore al molesto argomento ad hominem tratto dalla Nota G. II Nr. 432 del Sig.  Ministro prussiano per la scienza, l'arte e l'istruzione pubblica in data del 28 Aprile 1922. Quanto, però, sia falsa e cavillosa l'interpretazione del Governo prussiano, apparisce, se pur non m'inganno, alla semplice lettura del passo in questione. Esso, invero, non riguarda soltanto la partecipazione dello Stato nella provvista delle Sedi vescovili, delle dignità e dei canonicati, come pretende il Governo prussiano, ma è più generale. Vi si legge infatti che il Governo prussiano considera come rimaste inalterate in vigore per l'attuale territorio dello Stato la Bolla De salute animarum e le altre Convenzioni colla S. Sede, "le quali riguardano la circoscrizione delle diocesi e la provvista delle Sedi vescovili, delle dignità e dei canonicati
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entro la Prussia". Dunque anche la circoscrizione delle diocesi era compresa espressamente nel testo surriferito. Delle regioni situate al di fuori dell'attuale Stato prussiano non vi si faceva il minimo accenno, e sarebbe quindi vano il volersi ora appoggiare sulla parola inalterate per dare al periodo un diverso senso.
2.) Quanto al precedente del 1820, citato dal Sig. Ministro Presidente, nell'Archivio di questa Nunziatura non si trova né la Nota del R. Ministro di Prussia, Niebuhr, (22 Luglio 1820) né la risposta del Cardinale Consalvi (6 Ottobre dello stesso anno). Il Meier [sic] ( Zur Geschichte der römisch-deutschen Fragen [sic], Freiburg i. Br. 1885, Parte III, pagg. 119 e segg., 133 e segg.) ne dà un riassunto, senza però riportare il testo dei due documenti.1 Per quanto mi è stato possibile di rilevare dal medesimo, la questione dei danni derivati alle diocesi dell'Est della Prussia dalla nuova circoscrizione delle diocesi della Polonia è toccata nella lunga Nota del Niebuhr in modo puramente incidentale ed allo scopo di togliere dal Governo prussia-
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no una parte della colpa della disorganizzazione delle cose ecclesiastiche nella Monarchia. Il Cardinale Segretario di Stato avrebbe alla sua volta, nella introduzione della sua diffusa risposta, manifestato brevemente il suo rincrescimento e le sue scuse. Ma all'Eminenza Vostra sarà agevole di far confrontare il testo originale negli Archivi Vaticani.
Dopo di ciò, chinato umilmente al bacio della Sacra porpora, con sensi di profondissima venerazione ho l'onore di confermarmi
Di Vostra Eminenza Reverendissima
+ Eugenio Pacelli Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico
3r, unterhalb des Datums, hds.: „2) la"; 3v, Seitenende, hds. (vermutlich vom Empfänger): „Continuate le ricerche, i documenti furono trovati nell'Archivio degli AA.EE.SS. nella busta P. IV., posiz. 13 e Mgr. Testa, per ordine di Mgr. Borgongini, ne diede contezza a Mgr. Pacelli con sua lettera privata: marzo 1926"; 4r, Seitenende, hds. (vermutlich vom Empfänger): "N. B. Per incarico di Mgr. Borgongini, il minutante Testa ha scritto il 21 febbraio 1925 una lettera personale a Mgr. Pacelli nella quale si dice che né in questo Archivio degli AA.EE.SS., né in quello segreto non è stato possibile trovare niente."
1Seitlich neben dieser Passage hds. notiert vermutlich vom Empfänger "cf. Nota d'Archivio n. 665/26".
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 08. Januar 1926, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 4118, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/4118. Letzter Zugriff am: 29.03.2024.
Online seit 29.01.2018, letzte Änderung am 20.01.2020.