Dokument-Nr. 4143
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
München, 10. Februar 1922

Regest
Pacelli schlägt mit Blick auf die Note des deutschen Botschafters beim Heiligen Stuhl von Bergen hinsichtlich des Zusammenhangs zwischen dem Reichs- und dem Bayernkonkordat vor, dass sich die Reichsregierung und die bayerische Regierung über diese Frage vorerst ohne Einmischung des Heiligen Stuhls verständigen sollen. Allerdings bezweifelt der Nuntius, dass eine solche Aussprache den Abschluss eines deutschen Konkordats beschleunigen würde. Der bayerische Ministerpräsident von Lerchenfeld meinte gegenüber Pacelli, dass Bayern an einem eigenen vollständigen Konkordat festhalten wird. Von Lerchenfeld lehnte im Gespräch ein Rahmenkonkordat ab, das prinzipielle Regelungen auf Reichsebene vorsieht, während den Ländern die Möglichkeit gegeben wird, innerhalb des vorgegebenen Rahmens eigene Konkordate zu schließen. Der Ministerpräsident schlug hingegen vor, dass das Reichskonkordat die gleichen Artikel beinhalten soll wie das Bayernkonkordat, das als Beispielkonkordat dienen soll. Pacelli kann die Haltung, die andere bayerische Politiker zu einem solchen Rahmenkonkordat einnehmen, nicht einschätzen. Auf jeden Fall steht dieser Vorschlag im Gegensatz zur Position des bayerischen Gesandten beim Heiligen Stuhl von Ritter.
Betreff
Sui rapporti fra il Concordato germanico ed il Concordato bavarese
Eminenza Reverendissima,
Insieme al relativo Allegato mi pervenne regolarmente il venerato Dispaccio dell'Eminenza Vostra Reverendissima N. B = 30176 del 19 Gennaio p. p. concernente la relazione fra il Concordato germanico ed il Concordato bavarese.
Detta questione fu da me già esposta, particolarmente nel rispettoso Rapporto N. 22587 del 9 Dicembre 1921, al quale perciò mi permetto di riferirmi. In vista delle considerazioni ivi svolte, riterrei subordinatamente opportuno che la S. Sede si astenga, almeno per ora, dall'intervenire nella delicata controversia, essendo preferibile che i due Governi interessati la risolvano essi stessi direttamente. D'altra parte, sebbene debbasi riconoscere che una soddisfacente soluzione della medesima rimuoverebbe
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un notevole ostacolo alla stipulazione del Concordato con il Reich <germanico>1, sarebbe tuttavia, a mio umile avviso, vano lo sperare che questo potrebbesi grazie ad essa concludere poi prontamente.
Malgrado ciò, avendo avuto ieri occasione di conversare col Ministro Presidente, Sig.  Conte von Lerchenfeld, gli chiesi, come per mia informazione, se ed in qual senso il Governo bavarese aveva in animo di rispondere alla comunicazione del Governo del Reich, di cui è parola nella Nota del sullodato Sig.  Ambasciatore. Egli mi disse che la Baviera si propone di proseguire e di condurre a termine le trattative per un Concordato proprio e completo; sembra anzi che essa non darà, se non forse in seguito, una risposta alla comunicazione suddetta. Il Sig. Conte soggiunse però che egli non intende di nuocere ai cattolici del resto della Germania, specialmente della Diaspora, con un'attitudine, la quale renda impossibile il Concordato per il Reich, e quindi, sebbene sia contrario al cosiddetto Rahmenkonkordat (vale a dire ad un Concordato germanico, che fissi i principi generali, nel cui ambito i singoli Stati potrebbero poi stipulare Concordati o Convenzioni speciali), ammetterebbe nondimeno la seguente soluzione: Supponendo che
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il Concordato per il Reich contenga articoli eguali a quelli del Concordato bavarese (il quale dovrebbe servire di modello), egli non avrebbe difficoltà a che venga in tal caso dichiarato che l'anzidetto Concordato per il Reich abbraccia anche la Baviera. I corrispondenti articoli del Concordato bavarese rimarrebbero allora sospesi, salvo a tornare in vigore, qualora quelli del Concordato per il Reich venissero ad essere abrogati o diminuiti.
Io non so se questa idea del Sig. Ministro Presidente verrebbe accettata da altri uomini politici bavaresi, a tendenze più spiccatamente particolariste; ad ogni modo mi sembra in opposizione coi pensieri esposti nel Memoriale di cotesto Sig. Ministro di Baviera, Barone de Bitter [sic] (trasmessomi dall'Eminenza Vostra coll'ossequiato Dispaccio N. B. 28059 del 25 Novembre 1921), il quale esclude qualsiasi relazione, anche puramente formale, fra i due Concordati.
Dopo di ciò, chinato umilmente al bacio della Sacra Porpora, con sensi di profondissima venerazione ho l'onore di confermarmi
Di Vostra Eminenza Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Pacelli Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico
1Hds. eingefügt von Pacelli.
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 10. Februar 1922, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 4143, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/4143. Letzter Zugriff am: 29.03.2024.
Online seit 31.07.2013, letzte Änderung am 25.04.2017.