Dokument-Nr. 4251
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
[München], 27. Juli 1917

Schreiber (Textgenese)
PacelliPacelliTorricella
Betreff
Secondo viaggio a Berlino – Proposte di pace – Onomastico del S. Padre – Notizie diverse
Facendo seguito ai l miei o rispettosi o cifrati o dei giorni del 25 corrente, compio il dovere, appena tornato a Monaco, di dare all'Eminenza Vostra Reverendissima esatta una più particolareggiata relazione delle varie cop discussioni avute in in Berlino circa intorno alle proposte di pace della Santa Sede e dei risultati delle medesime.
Giunto in quella Metropoli il 24 corrente, ebbi subito una lunga conferenza tanto col Sig. Michaelis, nuovo Cancelliere dell'Impero, quanto col Sig. Zimmermann, il quale è era ancora Segretario di Stato per gli Affari Esteri sebbene già fermamente risoluto di a mantenere le sue dimissioni da quell'alto ufficio. Dopo i convenevoli d'uso dissi loro che il S. Padre e l'Eminenza Vostra erano rimasti molto soddisfatti circa le aperture fattemi per la cortesissima accoglienza e per le aperture fattemi dall'Imperiale Governo, in occasione della mia prima visita a Berlino, circa le vedute della Germania sulle principali questioni che si riferiscono all'attuale conflitto ed al modo di terminarlo. Aggiunsi che anzi , e che anzi la S. Sede di penserebbe penserebbe di presentare o subito o nel prossimo autunno (quando saranno terminate le offensive e ne sarà evidente la inefficacia)
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a tutti od almeno ai principali Stati belligeranti una proposta di pace sulle basi, di cui rimettevo ad ambedue i suddetti Uomini di Stato copia, ins sia del nel testo italiano, inviatomi da Vostra Eminenza, come anche di in una esatta traduzione tedesca che ebbi avevo avuto cura di preparare. Aggiunsi che, sebbene tali basi non fossero state ancora comunicate positivamente alle altre Potenze, tuttavia nondimeno la S. Sede medesima, fondandosi sulle numerose ed importanti informazioni che è ad Essa possibile di avere grazie alla sua ammirabile organizzazione mondiale, della sua gerarchia (dissi io per dare più maggior soll solennità ed importanza alla cosa), credeva di poter ritenere non già con certezza, ma con seria seria probabilità che la proposta medesima verrebbe accolta. Tuttavia, la Santa Sede, prima di procedere ad un passo ufficiale presso i vari Stati, vole desiderava, per uno speciale riguardo verso la Germania che la quale più di tutti gli Stati altri si mostra manifesta propensa alla pace, di conoscere in via confidenziale il pensiero dell'Imperiale Governo intorno alle ba più volte menzionate basi.
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Conclusi che la Germania, mostrandosi conciliante in modo da affrettare la pace, acq alla gloria militare aggiungerebbe il merito di avere ridato al mondo all'umanità una nuova era di civiltà e di benessere, e riacquisterebbe le simpatie del mondo intero, mentre che per il nuovo Cancelliere ciò importerebbe iniziare inizierebbe così il Suo altissimo ufficio sotto i migliori auspici.
Tale mia manifestazione produsse favorevole impressione sui personaggi anzidetti. Mi furono, tuttavia subito mosse, specialmente dal Sig. Zimmermann, alcune difficoltà pregiudiziali, cioè
1°) che se, come ordinariamente suole avvenire in tutte queste trattative, si fosse venuto venisse a conoscere che la Germania aveva accettato i punti presentati dalla S. Sede, essa il Governo Imperiale si troverebbe legato e compromesso per l'avvenire. Risposi a) che Vostra Eminenza mi aveva dato istruzione di assicurare il Governo medesimo sulla più assoluta discrezione e segretezza da parte della Santa Sede; b) che ad ogni modo si
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trattava, per ora, di semplici semplici previi scambi di vedute puramente confidenziali, i quali chei quali per conseguenza non impegnavano per nulla la Germania, la quale, sicché, anche nell'ipotesi che la la stampa pubblicasse qualche notizia in proposito, si potrebbe benissimo smentire l'esistenza di qualsiasi trattativa di pace.
2°) che una nuova proposta di pace della Germania sarebbe interpretata all'estero come un segno di debolezza, mentre che attualmente la sua situazione militare è ottima. Risposi Mi fu ben agevole di rispondere che la proposta dovrebbe figurare come fatta non dalla Germania, ma esclusivamente dalla Santa Sede.
3°) che i Capi militari non avrebbero certamente accettato i punti proposti dalla Santa Sede, e specialm massime il punto secondo relativo alla diminuzione degli armamenti. Il Sig. Zimmermann confessò apertamente che i detti Capi, soprattutto ora dopo i recenti successi contro i Russi, sono asso padroni assoluti della situazione, mentre gli uomini politici e diplomatici, i quali sono per natura loro più concilianti, hanno un potere ed una influenza assai limitata.
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Risposi che, se le proposte, quali nella forma nel modo in cui erano state formulate fatte formulate dalla S. Sede, non si ritenevano accettabili dai Capi militari, ben si poteva studiare una nuova formula redazione. Aggiunsi però che, quanto più si diminuiva la forza con eventuali modificazioni si si fosse indeboliva to la il contenuto delle proposte medesime, e specialmente del punto secondo che è il cap ne è il caposaldo, tanto più diminuiva, in proporzione non solo aritmetica, ma geometrica, la probabilità che verrebbero vengano accolte dalle Potenze dell'Intesa. E qui mi sia lecito additare additarerilevare all'Eminenza Vostra la come sia pur troppo innegabile la fatale eccessiva preponderanza del militarismo in Germania. Oltre la chiara confessione del Sig. Zimmermann, a Anche il Sig. Conte de Hertling, come secondo che ebbi già a riferire col mio cifrato del 15 corrente, mi confidò che egli non aveva accettato l'offerto agli ufficio carica di Cancelliere dell'Impero, perché alla sua avanzata età non si sentiva la forza di combattere contro la prepotente ingerenza dei militari nella politica.
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Essendo state trovate soddisfacenti le risposte da me date alle surriferite obbiezioni, il Sig. Cancelliere dell'Impero passò ad esaminare e discutere con molto interesse e deferenza, punto per punto, il progetto, che io alla mia volta commentavo ed illustravo, valendomi sopratutto delle sapienti note appostevi dall'Eminenza Vostra nel foglio annesso al venerato Dispaccio N°. 35416, ed aggiungendo altre analoghe osservazioni suggeritemi dalle circostanze. Per la verità debbo dire che il Sig. Michaelis, sebbene sia, come tutti affermano, convinto e stretto protestante, appart anzi uno dei capi della Gemeinschaftsbewegung, ed inoltre per natura sua assai freddo e riservato, mi si rivelò tuttavia uomo molto serio ed animato dalle migliori disposizioni per giungere ad un accordo e ad una cristiana ed umanitaria soluzione delle questioni internazionali.
Esaurita ampiamente la discussione, il giorno seguente Mercoledì, 25 corr., egli mi inviò all'Hôtel Continental (ove anche questa volta avevo preso alloggio) il Sig. Diego von Bergen, Ministro Imperiale, per comuni-
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carmi parteciparmi comunicarmi la risposta che mi feci un dovere di telegrafare immediatamente all'Eminenza Vostra col mio cifrato di quello stesso giorno. Il Il Sig. Michaelis m'incaricava di ringraziare Vostra Eminenza per la proposta la proposta, la quale era riuscita tanto più simpatica all'Imperiale Governo in quanto che veniva dalla S. Sede; aggiungeva che l'avrebbe studiata ancora accuratamente, ne avrebbe parlato poi con S. M. l'Imperatore, il quale trovasi ora al fronte orientale, e
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forse anche col Governo austro-ungarico (ho saputo poi che ciò sarebbe stato sarà fatto certamente), e mi trasmetterà avrebbe infine trasmessa a Monaco la risposta definitiva. Come ebbi anche a manifestare all'Eminenza Vostra nello stesso cifrato, dall'impressione avuta nelle mie conferenze conferenze col coi Signori Michaelis e Zimmermann, nonché da quanto mi dissero pure poi confidenzialmente il sullodato Sig. von Bergen ed il Sig. Erzberger (che dal Cancelliere medesimo fu subito messo a parte di tutto l'affare), sembra sembrami si possa sperare che le basi proposte rimarranno in principio massima le stesse, salvo alcu
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modificazioni di forma per renderle accettabili dalle Autorità militari (che si teme opporranno resistenza) ed alcune aggiunte riferentisi relative dirette specialmente a salvaguardare pure gli interessi degli A altri Alleati della Germania (comepresa la Turchia, come anche di cui si vorrebbe assicura assicurare l'integrità territoriale) come altresì di e a garantire la restituzione delle colonie occupate dal Giappone e dalla Francia. – Non rimanendomi quindi altro che per ora che attendere la promessa risposta, la mattina seguente ripartii per Monaco, ove giunsi ieri sera alle ore 11 pome undici.
Mi è grato poi significare all'Eminenza Vostra che, ricorrendo il detto Mercoledì 25 corr. l'Onomastico del S. Padre, il Sig. Cancelliere, il Segretario di Stato per gli Affari Esteri, i Sottosegretari di Stato pure per gli Affari Esteri Signori Barone von dem Bussche e von Stumm, il Sig. von Bergen ed altri funzionari minori del Ministero degli Affari Esteri lasciarono la loro carta per felicitazioni all'Hotel Continental.
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Molti Alcuni di essi mi avevano già espresso a voce le loro felicitazioni.
Mi sia finalmente permesso di aggiungere alcune notizie di secondaria importanza, ma forse non del tutto prive d'interesse, da me apprese a Berlino.
L'Imperatore ebbe al principio del corrente mese di Luglio fu oggetto di un attentato nel Gran Quartiere Generale ad Homburg. Venne lanciata contro di lui il suo automobile una bomba (si è detto da un pazzo; Sua Maestà rimase immune, mentre lo chauffeur restò ucciso.
L'attuale vittoriosa offensiva austro-germanica contro i Ru sul fronte orientale ha principalmente lo scopo di liberare i territori austriaci invasi occupati dai Russi (Galizia e Bucovina) e non sembra che vi sia l'intenzione di spingerla oltre nel territorio russo.
Sabato scorso 21 corr. i rappresentanti del Centro, dei nazionali-liberali, del partito popolare e dei socialisti hanno presentato al Cancelliere dell'Impero un progetto tendente a concedere all'Alsazia-Lorena una
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piena autonomia. Queste provincie, continuando a far parte dell'Impero Germanico, sarebbero erette in Granducato con una Camera dei deputati (Landtag) ed una Camera dei Pari; e probabilmente S. A. R. il Principe Adalberto di Baviera, figlio del Principe Ludovico Ferdinando e della Infante Doña Paz, ottimo cattolico, verrebbe nominato Granduca. Altri desidererebbero invece S. A. R. il Principe Guglielmo di Hohenzollern, genero del Re di Baviera e fratello
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del Re di Rumania, pure cattolico. Il Governo, che non ha ancora preso posizione riguardo a detto progetto, dovrebbe pronunziarsi intorno ad esso alla fine di Agosto od al principio di Settembre, quando si riuniranno le Commissioni del Bilancio. – Da mia parte Avendo ciò appreso, conosciuto, mi è sembrato opportuno suggerire al Sig. Erzberger di adoperarsi, qualora le trattative circa le proposte di pace della S. Sede procedano (come si spera) favorevolmente, affinché tale progetto sia lasciato in sospeso, giacché la sua attuazione renderebbe più difficili gli ulteriori eventuali ne-
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goziati colla Francia.
La stessa Commissione dei summenzionati rappresentanti ha rappresentato sottoposto anche al Cancelliere il desiderio espresso dal del Consiglio di Stato polacco espresso al principio dello scorso mese di maggio che l'amministrazione sia concessa solamente a funzionari polacchi e che venga nominato un Reggente (il quale potrebbe essere probabilmente l'Arciduca Carlo Stefano d'Austria). L Una decisione sembra che verrà sarà presa quanto prima. La Commissione medesima ha presentato anche la proposta di creare uno Stato lituano indipendente, che comprenderebbe anche Vilna.
Dopo di ciò, chinato ecc.
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 27. Juli 1917, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 4251, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/4251. Letzter Zugriff am: 23.04.2024.
Online seit 24.03.2010.