Dokument-Nr. 5320
Bludau, Augustinus an Pacelli, Eugenio
Frauenburg , 02. April 1920

Übersetzung
Voglia Vostra Eccellenza prendere cortesemente nota delle seguenti calunnie ed intrighi di agitatori polacchi emigrati da Posen e Varsavia nei distretti del futuro plebiscito.
Il giornale polacco di Allenstein (Gazeta Olsztynska) riferisce nel Nr. 40 in data del 30 Marzo: "Sentiamo da parte degna di fede che il distretto plebiscitario di Warmia (della diocesi di Warmia) sarà sottratto alla potestà del Vescovo di Warmia e sottoposta a quella del Nunzio Apostolico di Varsavia." – Nel Nr. 41 dello stesso giornale (del 1. Aprile) si legge: "I giornali dell'Alta Slesia riferiscono che la cura spirituale dei Cattolici nel distretto plebiscitario nell'Alta Slesia (similmente come a Warmia) pel tempo fino alla votazione dalla Sede Apostolica fu affidata al Nunzio di Varsavia Arcivescovo Ratti. La Commissione del Governo a Oppeln aspetta il suo arrivo nell'Alta Slesia in un tempo prossimo. Questa notizia produsse viva soddisfazione nella popolazione dell'Alta Slesia, poiché in questa guisa il distretto plebiscitario è sottratto all'influsso del Concistorio di Breslavia". –
Già nel Nr. 39 del 27 Marzo nel giornale Olszt. stava una nota circa le proposte del deputato polacco Ludwiczak nel Reichstag a Varsavia. Vi è fra altro scritto: "Il deputato Ludwiczak dimostrò la sua urgente proposta ed accennò al fatto, che il Vescovo di Warmia in una lettera privata minacciava ai preti polacchi, i quali sono occupati alla custodia
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dei fanciulli (se sono ricoverati in un istituto durante il giorno; non la notte, che è custodito da suore), ch'egli li amoverà.
(Cosa ne dice Roma?) Pur'è fatto che preti tedeschi prendono parte pubblicamente alle lotte politiche. Il Governo polacco deve presto presto chiedere l'intervento del Nunzio Apostolico Ratti, affinché il popolo polacco qui sia trattato in maniera obbiettiva." C'è metodo in queste calunnie. Mai, né pubblicamente né privatamente, né di viva voce né in iscritto ho proibito ai sacerdoti polacchi le fatiche per la custodia di fanciulli. Nemmeno so che nella parte polacca della diocesi vi siano tali fondazioni od istituti. Ho lasciato libero la partecipazione alle società tedesche o polacche così ai preti polacchi come agli stessi tedeschi; ho sempre loro raccomandato di mostrare nel tempo attuale così turbolento sempre moderazione, dignità e prudenza "ne vituperetur ministerium vestrum".
Soltanto quando la cura delle anime soffrì danno o quando c'era pericolo che la fiducia del pubblico non circondasse più il loro curato, ho richiamato e ammonito ed i preti tedeschi e polacchi, come era mio dovere. I sacerdoti tedeschi veramente si tengono lontani da qualunque agitazione, ciò che disgraziatamente non fanno i polacchi. In un solo caso ho dovuto procedere contro un giovane cappellano polacco e l'ho traslocato, perché nel Comune era sorta verso di lui un'eccitazione assai giustificata. Il Console generale polacco a Allenstein, un farmacista di Posen, (il quale ha falsamente usurpato nelle sue lettere persino il titolo di "Delegato Polacco dalla Commissione Internazionale del distretto di votazione"), ebbe l'ardire di farmene rimproveri. Allego a Vostra Eccellenza una copia (I) e della mia risposta mandata alla Commissione (II) affinché Ella ne prenda conoscenza. Dal giornale allegato (III) Vostra
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Eccellenza nello stesso tempo può vedere come indecente è stata la condotta del cappellano, che io dovetti allontanare dal Comune. Senz'altro fa ridere la calunnia che io ho preso parte esclusivamente per i polacchi nella lettera pastorale di questo anno (IV), che tratta dell'educazione e della scuola cristiana. La popolazione polacca della diocesi è tranquilla ed assennata; è irritata e istigata soltanto da agitatori stranieri, fra i quali disgraziatamente anche preti polacchi dallo stato polacco. Essi non credono necessario presentarsi da me o rimettermi le loro "litterae". Il prete Ludwiczak di Varsavia è caratterizzato dal pezzo dell'allegato giornale popolare cattolico di Allenstein (V).
Vostra Eccellenza voglia prendermi sotto la sua benevola protezione contro cotali calunnie maligne nel caso che forse contro me e l'Amministrazione della Diocesi bugiardamente fossero denunziate alla Santa Sede dal Legato polacco o da altri e avvertire, se lo crede utile, il Signor Cardinale Segretario di Stato, affinché non fossero date disposizioni dannose alla Chiesa. È stata già richiamata l'attenzione del Governo Prussiano per le notizie ripetute nei giornali polacchi circa la minacciata sottrazione della giurisdizione dei Vescovi prussiani dei distretti plebiscitari e la trasmissione del potere al Nunzio a Varsavia e certamente protesterà per mezzo del suo Ministro presso il Vaticano.
Vostra Eccellenza abbia la bontà di scusarmi, se ho tediato con queste cose spiacevoli, ma lo credevo necessario per prevenire forse qualche maggiore sciagura prodotta da intrighi polacchi.
Con L'espressione ecc.
(Gez.) Dr. Aug. Bludau, Vescovo di Warmia.
Hds. am linken oberen Seitenrand eingefügt, vermutlich vom Empfänger: "Cfr. No. 6330_Vatic. 22 Mag. 20 Annesso al N. 2222 Varsavia 5/6 1920"
Empfohlene Zitierweise
Bludau, Augustinus an Pacelli, Eugenio vom 02. April 1920, Anlage, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 5320, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/5320. Letzter Zugriff am: 29.03.2024.
Online seit 14.01.2013, letzte Änderung am 01.09.2016.