Dokument-Nr. 6240
Dalbor, Edmund an Pacelli, Eugenio
Posen, 19. März 1921

Abschrift
Eccellenza Revma,
In data del 18 Febbraio (N.876/21.0.) ho inviato una lettera a Vostra Eccellenza a Berlino. Ma avendo appreso che Ella si trattiene ancora a Monaco, esprimo la speranza che la suddetta lettera mia indirizzata a Berlino Le sia stata mandata a Monaco.
Riguardo alla creazione di una diocesi separata della delegatura di Posnania, ho l'onore di partecipare a Vostra Eccellenza ancora che il mio Delegato Mons. Weimann era poco tempo fa a Berlino allo scopo di conferirvi col Governo prussiano circa alcuni punti concernenti la detta delegatura. Relativamente alla questione che cosa si farà colla delegatura – una diocesi nel senso del diritto canonico oppure una prelatura nullius – l'opinione del Governo prussiano era che questo dipenderà dai progetti che presenterà in proposito l'autorità ecclesiastica.
Il Governo prussiano desidererebbe che anche il Vescovo di Culma instituisse nella parte tedesca della sua diocesi una amministrazione separata. E siccome si tratta qui di tre decanati, secondo l'opinione del detto Governo la solazione più prattica sarebbe di attaccare quei tre decanati alla delegatura di Posnania. In questo modo Mons. Weimann diventerebbe contemporaneamente delegato dell'Arcivescovo di Posnania e del Vescovo di Culma e si farebbe così un passo considerevole
9v
avanti verso l'erezione di una nuova diocesi la quale si comporrebbe della delegatura di Posnania e di quella di Culma. Dal punto di vista politico et amministrativo quei due territorii sono già uniti e formano una nuova provincia la "Grenzmark".
Siccome le domande in proposito fatte in iscritto dal Governo di Berlino a Mons. Vescovo di Culma rimasero senza effetto, lo stesso Governo mandò negli ultimi tempi un suo rappresentante a Pelplino allo scopo di conferire personalmente con Mons. Vescovo di Culma, ma anche questo passo del Governo non ebbe un successo felice. Mons. Vescovo dichiarò al rappresentante del Governo prussiano che desidera lasciare al successore suo la diocesi di Culma non divisa, e che questo faccia che vorrà. Perciò il Governo di Berlino pregò al mio Delegato, Mons.Weimann, che egli si rechi a Pelplino e cerchi di determinare Mons. Vescovo di traprendere qualche passo, ma io dubito se il viaggio del mio delegato avrà qualche successo. – Così la regolazione di importanti affari ecclesiastici sarà rimessa ancora ad un tempo lungo con danno per la Chiesa e la religione. – Questo stato di cose non è anche senza effetti sfavorevoli per il clero dei detti tre decanati. Mentre tutto il clero in Prussia riceve da 2 anni un soprassoldo speciale, il clero di queste due decanati non ottenne nessun aumento delle sue entrate, poiché il Governo prussiano aspetta una iniziativa in proposito la parte dell'Autorità eccltica di Culma. Le stesse circostanze hanno anche una ripercossa sfavorevole sulle relazioni fra Chiesa e Stato nella diocesi di Culma. Finché per la parte tedesca di questa diocesi non sarà stabilita
10r
una amministrazione particolare, il Vescovo di Culma è nello stesso tempo vescovo polacco e tedesco, in questo senso che governa immediatamente le due parti della sua diocesi, la parte tedesca e polacca. Di qui evidentemente nascono complicazioni, soprattutto nei tempi attuali dove le divergenze nazionali sono ancora molto forti e dove le relazioni fra la Polonia e la Germania, a causa dell'Alta Slesia ed a causa di altre questioni ancora non risolute, si sono inasprite.
L'effetto à tale che delle condizioni che regnano nella diocesi di Culma nessuno è contento: né la popolazione, né il clero, né il Governo tedesco, né il Governo polacco, – e che da tutte le parti, da Tedeschi e Polacchi, pervengono lagnanze alla Santa Sede.
Sono persuaso che si toglierebbe il fondamento a queste lagnanze ed alla scontentezza generale se si potesse procedere alla regolazione delle frontiere della diocesi di Culma, cioè se si unisse la parte orientale di questa diocesi – situata sul territorio prussiano – alla diocesi di Varmia (Ermland), e la parte occidentale – situata anche sul territorio prussiano – alla delegatura di Posnania e se a Danziga si istituisse un delegato.
Sarei grato a Vostra Eccellenza se nelle questioni esposte volesse fare ciò che sarà nella Sua possibilità e ciò che considererà utile per la Chiesa.
Voglia gradire, Eccellenza Revma, i sensi della mia profondissima stima colla quale mi pregio di raffermarmi
devmo per servirla
<(f.)>1 E. Card. Dalbor,
Arcivescovo di Gnesna e Posnania
9r, hds. links neben der Zeile "prattica [… ] delegatura" von unbekannter Hand, vermutlich vom Empfänger markiert.
1Hds. eingefügt von Pacelli.
Empfohlene Zitierweise
Dalbor, Edmund an Pacelli, Eugenio vom 19. März 1921, Anlage, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 6240, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/6240. Letzter Zugriff am: 20.04.2024.
Online seit 14.05.2013.