Dokument-Nr. 7085

[Erzberger, Matthias]: La stampa dei vari partiti sulle dimissioni del conte Hertling e il rescritto Imperiale riguardante la riforma governativa, vor dem 09. Oktober 1918

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I commenti che i grandi giornali dei vari partiti dedicano alla situazione creata dal ritiro del conte Hertling, si riferiscono meno alla persona del Cancelliere dimissionario e più al nuovo ordinamento delle cose. L'impressione generale dei commenti della stampa è questa: che i fogli conservatori e pangermanisti, pur dichiarando non essere stato il conte Hertling il loro uomo, deplorano le sue dimissioni, poiché queste segnano il principio di quel Governo popolare da essi tanto odiato; che, d'altra parte, gli organi dei partiti della maggioranza salutano lo stato di cose venutosi a creare, e con parole acconce cercano di dare un giusto benservito al conte Hertling che se ne va. Mentre questi giornali della maggioranza qualificano la decisione dell'Imperatore – di voler porre al posto del principio di Governo puramente monarchico sin qui, quello parlamentare – quale un passo testimoniante quanto grande sia la perspicacia e il giudizio dell'Imperatore nonché la fiducia da lui riposta nel popolo, i fogli conservatori nascondono a gran pena il loro malcontento per il passo sovrano, e seguono la tattica di presentare in certo qual modo l'Imperatore come una vittima del volere dei partiti della maggioranza. E'questa la medesima tattica che i circoli di destra impiegarono anche quando si ebbe il messaggio imperiale del luglio col quale l'Imperatore permetteva il diritto elettorale eguale per la Prussia. Anche allora i partiti di destra non fecero altro che affermare aver Bethmann
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Hollweg estorto quel messaggio all'Imperatore. In generale la stampa di destra produce l'impressione essere essa finalmente convinta che siano finiti i bei tempi della supremazia degli elementi conservatori negli affari di politica interna ed estera.
Cautamente fa capolino il tentativo di voler rendere responsabili fin da ora i partiti della maggioranza, qualora non riuscisse ad essi di trarre in quattro e quattr'otto, il popolo tedesco dalle sue strettezze interne ed esterne. A questo modo i giornali dì destra sì preparano ad esercitare una critica spietata; ed in ogni caso, se tutto non andasse a menadito, col nuovo sistema parlamentare essi tenteranno di constatare in ogni singolo caso, con evidente gaudio del male altrui, le lacune del sistema parlamentare.
"La "Kreuzzeitung " (conservatrice) scrive: Se il conte Hertling ha consigliato il Sovrano di cedere alle pressioni dei partiti, è stato mosso dal pensiero che nel momento presente dì tensione politica e militare sarebbe fuori di luogo un conflitto fra la Corona e il Parlamento. Quei politici ambiziosi, che dall'inizio della guerra pensan più ad ampliare il loro potere che non a rendersi utili alla causa comune, dovranno dirsi oggi che una enorme responsabilità morale graverà su di essi qualora riescano ad effettuare i loro piani, approfittando del momento del pericolo esterno. Il rescritto imperiale non dice se, con esso, debba essere buttato a mare il principio fondamentale della monarchia costituzionale
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e se l'impero tedesco dovrà esser retto in futuro parlamentarmente, secondo il modello dei cosiddetti Stati democratici. Inutile ripetere che noi attendiamo lo svolgersi degli eventi con grande preoccupazione."
Lo stesso organo esprime, quindi, il rincrescimento dei conservatori per la dipartita del Cancelliere. Il conte Hertling, decidendosi ad accettare l'ufficio gravissimo e ricco di responsabilità ad onta della sua età, si legò ad un programma che faceva ai pugni colla politica conservatrice. Purnondimeno le opinioni politiche dell'ex-parlamentare e conservatore sono eminentemente conservatrici, ed è questo appunto il vero motivo, perché la maggioranza del Reichstag che si è messa la maschera democratica ha voluto sbalzarlo. In molti punti egli fece male i conti. Egli ha creduto che, mostrandosi arrendevole, nell'inizio del suo Cancellierato, ai desideri della sinistra, si potesse escludere per la durata della guerra il grande pericolo di procedere ad una ulteriore democratizzazione. Ma anche il Centro ormai non rappresentava più per lui un appoggio sicuro. Anche nel Centro la tendenza anticonservatrice ha guadagnato sempre più terreno, e alle abilissime mani di Hertling non è riuscito nemmeno il tentativo di buttar a mare l'on. Erzberger. Ne risulta lo strano quadro,che lo statista congedato incontra più riconoscenza presso i suoi avversari conservatori che non presso coloro che lo innalzarono sui loro scudi. Nella politica estera il conte Hertling si addossò una cattiva eredità. In essa
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egli dipendeva fortemente dai suoi segretari di Stato, e questo perché la carica di Cancelliere con i suoi molti compiti, troppo gravemente pesava sulle sue spalle. Dura sorte la sua, aver toccato l'apice dei successi militari e vedere oggi, alla sua partenza, compromessa la vittoria per il contegno della Bulgaria e l'aiuto americano.
La "Deutsche Tageszeitung" (pangermanista-conservatrice-agraria) osserva che il conte Hertling è degno della riconoscenza del paese per il modo con cut ha guidato gli affari dello Stato negli ultimi 11 mesi; e che,per lungo tempo, la sua politica è stata giusta o per lo meno passabile. In quest'ultimo tempo l'organo che sopra non ha potuto nascondersi che la mano del conte Hertling non possedeva più la necessaria energia per muovere con sicurezza il timone della nave dell'Impero nel nuovo sviluppo critico della situazione interna. In quanto al rescritto dell'Imperatore l'opinione della "Deutsche Tageszeitung" è questa: L'Imperatore vuole un Ministero di coalizione, cioè a dire un Ministero che comprenda anche i conservatori. (Naturalmente le cose non stanno così. I partiti della maggioranza del Reichstag vogliono un Ministero della maggioranza e non di coalizione, perché un Ministero che comprendesse anche i conservatori comprometterebbe tutto il nuovo ordinamento delle cose, considerato che i conservatori sono affetti della tabe di politica bellica). Il giornale domanda infine che il Governo non si lasci sfuggire la direzione nei negoziati coi vari partiti. (Si deve rilevare che fu appunto la "Deutsche Tageszeitung" che durante la crisi
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chiese più volte un dittatore). Il giornale domanda infine che non i partiti ma i fiduciari dell'Imperatore dieno forma al programma in base al quale altri capi partito saranno chiamati al Governo. Solo se la direzione sarà salda e risoluta sarà possibile concretare il pensiero dell'Imperatore senza causare i più gravi danni alla monarchia e senza danneggiare l'Impero tedesco ed il popolo.
La "Taegliche Rundschau"
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comincia il suo articolo editoriale così:
"Col giorno di oggi, 30 settembre 1918, il vecchio sistema monarchico, basato sulla costituzione dell'Impero tedesco, ha abdicato a favore del sistema democratico e parlamentare".
Ciò che Bethmann-Hollweg iniziò con successo, grazie alla sua politica interna dei fini di guerra, e promosse efficacemente impegnando la Corona al diritto elettorale uguale, è giunto oggi, sotto la pressione della situazione bellica alla sua mèta naturale; il parlamentarizzamento. Il conte Hertling – prosegue la "Taegliche Rundschau" – non fu il nostro prescelto, ma il prescelto dei partiti della maggioranza. Ciononostante tutta la stampa nazionale lo sostenne. Prosegue riconoscendo nel conte Hertling indiscussa abilità diplomatica e profonda esperienza parlamentare. La crisi che ha condotto alla sua caduta non nacque da motivi e da opinioni giustificate, sibbene dalla fame di potere della democrazia che è decisa di approfittare della grave ora della patria per volgerla ai suoi scopi di partito. Anche la "Taegliche Rundschau"
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domanda un Ministero di coalizione. Esprimendo il desiderio che il Gabinetto sia in grado di disperdere tutti i timori oppostigli, e conclude richiamandosi alle sue parole del giorno precedente colle quali era stato espresso il desiderio che i partiti della maggioranza dimostrassero in qual modo un cambiamento di Governo in Germania potrebbe arrestare l'offensiva nemica contro la Bulgaria e quella contro il fronte occidentale.
Il "Vorwaerts" scrive:
"Mentre noi ci potremmo dire completamente sodisfatti se cessassero le intromissioni militari nelle questioni politiche, la "Taegliche Rundschau" desidera, evidentemente, che il Governo civile assuma il Supremo Comando militare. Eppure la "Taegliche Rundschau" riponeva nel passato una fiducia così grande nei nostri condottieri!"
Nell'articolo di fondo l'organo socialista dice che se l'Imperatore esprime il desiderio che il popolo tedesco collabori più efficacemente che per lo passato alla sorte della patria, e che uomini eletti dal popolo e che del popolo godono la fiducia, partecipino ampiamente ai doveri del Governo, è questo un severo giudizio pronunciato contro l'andamento delle cose praticate sin qui, ed un'ampia concessione a chi lo criticava. In altre parole: sul punto della fiducia vi erano sin qui grandi mancamenti. I socialisti rimproveranno [sic] al conte Hertling aver egli praticato non la politica della maggioranza e nemmeno la politica di una forte personalità
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che si sia creata una maggioranza propria, ma di essersi sempre, nei. momenti decisivi, rimesso alle autorità militari in quanto alla direzione politica. Questo si è veduto nettamente quando Kuehlmann fu congedato. Questo segretario di Stato agli Esteri ebbe il permesso di rimanere quando ebbe concluso la pace di Brest-Litowsk sotto gli auspici del generale Hoffmann, ma ha dovuto andarsene quando in un discorso al Parlamento si rivelò ben più lungimirante dei partigiani della decisione puramente militare. Allora il "Vorwaerts" scrisse: "La crisi di Kuehlmann è crisi di Cancellierato!" Infatti, il conte Hertling è rimasto in ufficio due mesi e mezzo scarsi dal giorno in cui buttò a mare il suo Segretario di Stato. Se i socialisti si siederanno oggi al tavolino insieme ai partiti borghesi, lo faranno per ristabilire la pace, per preparare la partecipazione del popolo tedesco ad una Lega di popoli liberi e di uguali diritti; lo faranno perché si tratta del passaggio decisivo alle forme di Governo democratico.
Nel "Berliner Tageblatt" (democratico) il deputato democratico-progressista al Reichstag, on. Haas, scrive che il primo compito del Governo è quello di concretare energicamente le singole riforme interne. Gli uomini deputati dalla fiducia del popolo e che oggi per la volontà imperiale, debbono partecipare ai doveri e ai diritti del Governo, per questa loro doppia fiducia vengono a possedere la forza di agire laddove sin qui non avevano che quella di parlare. Il nuovo Governo deve proclamar e, inoltre, limpidi fini di pace senza rigiri diplomatici; un programma di pace della destra e l'intesa dei popoli sulla base della Risoluzione di pace del
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Reichstag. L'Imperatore ha spianato la via alla nuova Germania. Questo rimane un merito storico che solo le generazioni future potranno pienamente apprezzare. Ma al fronte ed in patria oggi milioni e milioni di uomini sentono che il passo in avanti è per essi una liberazione di gravi cure. Nel giorno forse più grave della storia tedesca si annuncia l'avvento di nuovi tempi. Se la riforma sarà effettuata con forza ed energia, essa moltiplicherà, per mille la forza e l'energia del paese.
La "Vossische Zeitung" (liberale) scrive:
'Il rescritto imperiale all'attuale Cancelliere verrà salutato indubbiamente con gioia e riconoscenza dalle più ampie cerchie della popolazione. Esso è adatto a toglier di mezzo gli ostacoli per la formazione d'un fronte interno e per la composizione di qualsiasi contesa di partito. Infatti, anche se il gruppo conservatore non dovesse cooperare alla formazione del futuro Governo, certamente esso non disturberà l'organizzazione della difesa nazionale.
Non è necessario ripetere che questa volontà uniforme del popolo di difendere la patria, deve avere i suoi effetti specialmente benefici al fronte. Essa ritemprerà il coraggio dei combattenti e li spronerà ad impegnare ancora le forze che loro rimangono per l'ultima lotta decisiva, per la salvezza della patria. Questa salvezza può dipendere dagli avvenimenti di poche settimane. È proprio ora che si debbono infrangere le speranze del nemico di ottenere una decisione favorevole
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prima dell'inverno. Anche le forze dell'avversario per quante possano essere, non sono inesauribili, ed anche i popoli nemici non sopporteranno, se la decisione dovesse essere rimandata ad un tempo indeterminato, di essere condotti ancora al macello per proteggere gli interessi speciali di singoli. Che questi interessi speciali non pesino in Germania sulla bilancia delle decisioni ne sarà sicura garanzia un vero governo popolare che comprenda rappresentanti di tutti gli strati del popolo."
L'avanzata età è la prima responsabile degli insuccessi del conte Hertling. Si vide subito che il Cancelliere era un uomo stanco dal quale non ci si poteva attendere uno sforzo speciale. Oltre a ciò il Cancelliere fu isolato da singole personalità in misura eccessiva per il buon andamento degli affari. Per surrogare costoro, il Cancelliere avrebbe dovuto rimanere in continuo contatto coi capi-partito. Non avendolo fatto, è rimasto quasi all'oscuro di quello che avveniva intorno a lui e nel popolo. E'vero altresì che le sue esperienze parlamentari lo hanno sempre aiutato nel momento opportuno. Non poteva però abbracciar più coll'occhio il vero stato delle cose il quale è stato più forte delle persone. La sua politica estera aveva sofferto perché si era rimesso, in quanto ad essa, al Kühlmann. In tal modo il conte Hertling fu spesso costretto a cedere successivamente, anche se non approvava in parte il resultato dei negozia-
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ti avvenuti. Sta ora al Reichstag di prendere il futuro Cancelliere dal suo seno e di legarlo fin dal principio ad una politica che porti finalmente alla pace. La responsabilità del Reichstag è, questa volta, doppiamente grave, perché affidata alle sue mani non soltanto dal popolo ma anche dall'Imperatore. Sta, dunque, al Reichstag di scegliere gli uomini giusti, procedendo nella scelta colla più ampia e illimitata libertà di decisione e di far per essi la giusta politica.
La "Frankfurter Zeitung" (democratica) scrive che molto dipende dagli uomini i quali hanno l'incarico di formare il Governo. Essi debbono anzitutto assicurare l'unità, il carattere e il fermo andamento della politica tedesca. Sicuro andamento verso l'esterno; perché la politica tedesca torni a godere la fiducia; fermo andamento nell'interno, perché il popolo germanico rimanga forte nella ferma persuasione che, davvero, combatte per l'avvenire della patria tedesca. I nuovi governanti devono rinforzare la fede e la volontà del popolo per renderlo incrollabile nella resistenza fino alla pace definitiva.
La "Koelnische Zeitung" (liberale-nazionale) dice che il passo il quale ha determinato il ritiro del conte Hertling e il rescritto imperiale, ha scopo e significato come un appello alla forza e all'unità in un'ora grave per la nazione.
La "Berliner Boersenzeitung" (liberale-nazionale di sinistra) scrive che il rescritto dell'Imperatore tedesco segna una piega nella vita della nazione germanica
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: "II sistema governativo autoritario è giunto alla fine e quello parlamentare fa il suo ingresso nella storia anche in Germania. Il suddito diviene un cittadino che tiene in mano la sorte del suo paese". Il conte Hertling è stato uno statista conservatore incapace di riforme. Il popolo germanico lo ricorderà, tuttavia, con animo grato, perché ad onta della sua età rispose alla chiamata del suo Imperatore ed ha governato la nave dell'Imperatore attraverso molte tempeste. Il suo governo non ha saputo irradiare però quella misura di fiducia di cui il Governo tedesco ha bisogno oggigiorno per tutelare i suoi veri interessi all'interno e all'estero. Il Governo che verrà dovrà presentarsi al mondo privo di qualsiasi macchia:
"Nessuno deve avere il diritto di dubitare delle sue parole. Esso deve tener da solo nelle sue mani il potere e procedere scevro da qualsiasi influenzamento, per la via da esso ritenuta giusta. Esso deve essere un Governo del popolo. Davanti al popolo è responsabile della sorte della patria. Il suo programma deve essere breve: chiarezza e verità".
La "Germania", organo berlinese del Centro, scrive:
"ll dado è. stato tratto da una mano di cui noi tutti dobbiamo altamente stimare la forza d'energia. L'Imperatore, accettando le dimissioni del Cancelliere ha fatto la scelta fra le due vie che nei giorni scorsi gli venivano
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raccomandate da destra e da sinistra: Dittatura o Democrazia. Egli sì è dichiarato per quest'ultima e la sua lettera al conte Hertling lo dice con parole chiare e concise: "Desidero che il popolo germanico collabori più efficacemente che per lo passato alla sorte della patria". L'Imperatore dichiara esser sua volontà che la fiducia del popolo sia decisiva per la partecipazione ai diritti e ai doveri del Governo. Con queste parole il nostro principio di Governo, sin qui puramente monarchico, cede il posto a quello cosiddetto parlamentare e la sinistra si trova, sì, alla mèta dei suoi desideri, ma anche al principio della sua piena e completa responsabilità per l'avvenire". Il giornale esprima [sic] il suo sincero rincrescimento per la dipartita del conte Hertling, non perché le di lui opinioni-politiche fossero parenti a quelle del suo partito sibbene perché in epoca critica per la patria si addossò, mosso esclusivamente da un concetto esemplare del dovere patriottico, la più grande responsabilità politica. Il rincrescimento che il giornale prova per il ritiro del conte, non gli impedisce
"di porsi completamente sul terreno dei nuovi fatti, di seguire il nuovo corso cogli uomini nuovi e di votare ad essi la fiducia che si meriteranno. Di questa fiducia essi avranno bisogno perché
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i compiti che loro si presentano sono tutt'altro che di soluzione sicura. Per ora essi altro non hanno che completa libertà di azione. La prova che il nuovo sistema è il giusto, dev'esser ancora portata. Noi speriamo e desideriamo che questa prova venga presto per il bene della patria."
Oltre questi commenti i vari giornali pubblicano lunghi rapporti sulle conferenze dei partiti fra di sé e col Governo, riguardo all'occupazione dei vari dicasteri.
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Empfohlene Zitierweise
[Erzberger, Matthias], La stampa dei vari partiti sulle dimissioni del conte Hertling e il rescritto Imperiale riguardante la riforma governativa vom vor dem 09. Oktober 1918, Anlage, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 7085, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/7085. Letzter Zugriff am: 29.03.2024.
Online seit 02.03.2011.