Dokument-Nr. 7094

[Erzberger, Matthias]: Documenti della nuova Germania, 04. November 1918

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Domenica 3 novembre furono resi di pubblica ragione in Germania alcuni documenti costituenti una prova che il nuovo Stato popolare germanico è ormai saldamente ancorato; che l'Imperatore non solo riconosce i mutamenti apportati alla costituzione, ma dichiara corrispondere essi alla sua persuasione; inoltre che in quanto alla libertà politica in Germania le cose vengono fatte sul serio sotto ogni rapporto, dimodoché la Germania non viene a trovarsi a questo riguardo al disotto di nessuno degli Stati belligeranti.
Anzitutto è stato pubblicato un rescritto diretto dall'Imperatore al Cancelliere nel giorno in cui i mutamenti apportati allo statuto cominciavano ad avere valore esecutivo. Il rescritto dice:
A Vostra Altezza granducale ritorno qui allegati, e perché ne sia data pronta pubblicazione, il progetto di legge sui mutamenti apportati alla Costituzione dell'Impero e la Legge riguardante la supplenza del Cancelliere, in data 16 marzo 1918, sottoposti alla mia firma. Nell'occasione di questo passo tanto importante per la storia ulteriore del popolo germanico, desidero esprimere ciò che sento. Preparato da una serie di atti governativi oggi subentra un nuovo ordinamento il quale rimette nelle mani del popolo alcuni diritti fondamentali della persona dell'Imperatore. Così si chiude un periodo che vivrà in onore negli occhi delle generazioni future. Ad onta di tutte le lotte fra le autorità co-
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stituite tendenti ad affermarsi, questo periodo ha reso possibile al nostro popolo quel potente sviluppo che si rivela in modo imperituro nelle gesta meravigliose di questa guerra. Attraverso le orribili tempeste dei quattro anni di battaglia, le vecchie forme si sono infrante non per lasciar dietro di. sé dei rottami, ma per far posto a nuove forme di vita. Dopo aver compiuto tali gesta il popolo germanico ha il diritto di pretendere che non gli sia negato nessuno di quei diritti che gli garantiscono un avvenire libero e felice. A questa persuasione gli ampliati disegni di legge dei Governi confederati ed oggi già votati dal Reichstag, debbono la loro esistenza a questa persuasione. In quanto a me io approvo insieme ai paesi della confederazione queste deliberazioni della rappresentanza popolare, fermamente deciso, per quanto sta in me, di collaborare perché essi vengano in ogni guisa completati, persuaso che, in tal modo, non faccio che servire al benessere del popolo tedesco. L'ufficio d'Imperatore si compendia infatti nel motto: Servire il.opolo. Possa il nuovo ordinamento liberare tutte le forze benefiche di cui il nostro popolo ha bisogno per superare le gravi prove che incombono l'Impero, per uscire con passi sicuri dal grigiore dei tempi presenti verso un luminoso avvenire.
Berlino, 28 ottobre 1918.
firmato: Guglielmo, I. R.
controfirmato: Massimiliano, principe del Baden.
Con un linguaggio chiaro e concise l'Imperatore fa, con questo rescritto, una dichiarazione di fede dinanzi al nuo-
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vo ordinamento nell'Impero. Fermo e risoluto egli si pone sul terreno dei nuovi fatti. Egli fa rilevare, accentuandola, la circostanza che diritti fondamentali, propri della sua persona, sono ormai passati al popolo, e che egli approva il passo che ha portato al Governo popolare. Egli afferma il diritto del popolo germanico di godere delle nuove libertà senza limitazione di sorta, e promette al nuovo ordinamento la collaborazione sua e quella di tutti i principi confederati tedeschi.
Il medesimo spirito di completo riconoscimento del nuovo ordine di cose l'Imperatore lo rivelò il 31 ottobre 1918 nel discorso che egli tenne, in presenza del Cancelliere, ai nuovi Segretari e Sottosegretari di Stato. L'Imperatore disse tra l'altro:
"In mezzo alle terribili tempeste della guerra mondiale noi abbiamo il compito di assicurare l'edificio dell'Impero all'interno, mediante nuove e larghe basi. Le scosse del conflitto mondiale ci hanno fatto riconoscere quali, fra i puntelli che sostengono la nostra casa che tutti ci alberga, sono ridotti deboli e vecchi, e che debbono essere, quindi, rinnovati. Ci hanno però messe sotto gli occhi anche le nuove sorgenti della forza del nostro popolo, tendente verso la luce. I nuovi tempi debbono avere il nuovo ordinamento corrispondente.
In una serie di manifestazioni ho accentuato continuamente questa mia decisione. Il popolo germanico dev'esser chiamato a collaborare in modo ampio alla conformazione della sua sorte; questo popolo, non secondo a nessun altro per libertà politica; che non teme nessun confronto in quanto alla sua attività e ai saldi intendimenti statali. Con Lor signori, che io oggi saluto quali miei collaboratori, so di essere pienamente d'accordo
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nel santo volere di trarre l'Impero tedesco dai frangenti dell'epoca presente e di riportarlo ad uno sviluppo tranquillo e pacifico."
Un altro documento per la saldezza della nuova conformazione della Germania politica, lo troviamo in una intervista che il Cancelliere principe Massimiliano di Baden accordò al direttore del "Hollandsceh Nieuws-Bureau" signor Newens e nella quale dichiarò fra l'altro:
"Quello che Lei vede svolgersi oggi in Germania, tanto nell'Impero come nei singoli Stati confederati, è il risultato di un movimento ininterrotto, silenzioso e nascosto di molti anni. La guerra e la confessione pratica dei capi militari e conservatori, che la loro politica ha naufragato, hanno soltanto rinforzato quel movimento in modo straordinario, e facilitato il sopravvento definitivo agli elementi democratici. L'idea democratica ha fatto ormai il suo ingresso vittorioso in Germania per rimanervi e per dominarsi in ogni tempo, tanto nell'Impero, quanto negli Stati confederati. Il mutamento non è stato iniziato, dunque sotto la pressione di circostanze transitorie, ma è profondamente radicato nella volontà popolare. Ogni dubbio sulla sincerità di questo mutamento di sistema, verrà fugato dal fatto che esso è, ormai, saldamente ancorato nello Statuto dell'Impero."
Parlando della nuova posizione costituzionale dell'Imperatore e dei suoi consiglieri responsabili, il Cancelliere disse:
"Come Lei sa, il cancelliere era, sin qui, il solo Ministro dell'Impero che possedeva direttamente la fiducia dell'Imperatore. Dopo i mutaménti apportati allo Statuto nessuno, che non possegga la fiducia della maggioranza del Reichstag, potrà essere eletto Cancelliere.
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Eletto che sia potrà rimanere in carica solo finché egli godrà di questa fiducia. Lei comprenderà bene questo profondo cambiamento nella nostra vita statale. Si tratta di un cambiamento che non riposa, come in altri paesi a regime parlamentare, su tradizioni, ma che si basa sulle perentorie prescrizioni dello Statuto. Lei sa ancora, naturalmente, che nella recente seduta del Reichstag si procedette per la prima volta nella nostra storia, ad un voto di fiducia al nuovo Governo; voto di fiducia che approvò la direttiva politica da esso dichiarata. Se, in avvenire, il Reichstag dovesse una volta decidere un voto di sfiducia, il Cancelliere sarebbe costretto a dimettersi immediatamente."
Dopo aver rilevato la nomina di parlamentari a membri del Governo e la rimozione di qualsiasi impedimento perché essi possano continuare ad esercitare il loro mandato di deputati, il principe Massimiliano del Baden continuò:
"Con tutti questi cambiamenti la potenza del Reichstag è straordinariamente cresciuta. In avvenire il Reichstag soltanto deciderà in tutti i campi della vita pubblica tedesca, e il suo voto sarà la genuina espressione della volontà della maggioranza del popolo tedesco."
Avendo l'intervistante osservato che, forse, l'estero, nonostante l'influsso straordinariamente aumentato del Reichstag, rimarrebbe ancora scettico dinanzi al nuovo ordinamento tedesco, finché non saranno cambiate le competenze del Consiglio confederale, il Cancelliere rispose:
"Una tale opinione non sarebbe illogica se i Governi degli Stati confederati rimanessero immutati. Di fatto, però, anche negli Stati confederati tutto procede, secondo i nuovi tempi, verso la democratizzazione.
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Dopo la riforma del suffragio elettorale prussiano, oggi definitivamente assicurata, la maggioranza nella Dieta prussiana sarà molto simile alla maggioranza del Reichstag. È quindi impensabile che i plenipotenziari del Consiglio federale del Governo prussiano possano ricevere istruzioni che possano metterli in conflitto con le deliberazioni del Reichstag."
Il Cancelliere che nel corso del discorso chiame le riforme in Germania "risultato di una vera e propria rivoluzione fortunatamente incruenta" concluse con queste parole: "L'ancien regime è definitivamente sparito. Ho la ferma fiducia che la nuova democrazia tedesca viva ben presto in pace con i suoi attuali avversari, affine di poter assolvere il compito della nuova trasformazione della Germania." Un decreto del Supremo comandante militare ai comandi territoriali di corpo d'armata, ai Governatori e ai Comandi di piazze forti, si riferisce alla reintegrazione della libertà politica e ad una limitazione essenziale della censura.
Funge da supremo comandante militare il Ministro della Guerra prussiano il quale, a differenza di tutti gli altri del tempo passato, è subordinato al Cancelliere e responsabile davanti al Reichstag. Il rescritto dice:
Corrisponde al pensiero fondamentale del nuovo ordinamento della nostra vita statale dare al popolo tedesco nel modo più possibilmente liberale il diritto di esprimere liberamente la sua opinione sia a voce, sia in iscritto. Egli deve potere, non impedito da alcuno, esprimere i suoi desideri e i suoi lamenti. Le limitazio-
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ni avverranno, senza riguardo a partito soltanto in base alle prescrizioni seguenti:
I. A dunanze .
1. Tutte le adunanze in luoghi pubblici e privati debbono essere permesse. Un divieto deve subentrare soltanto quando il loro scopo sia contrario alle leggi penali o quando lo richieda l'interesse della condotta della guerra, della conclusione della pace o il mantenimento della sicurezza pubblica.
2. Tutte le adunanze nelle quali vengono discussi affari pubblici debbono essere preannunciate, e gli organizzatori delle medesime dovranno munirsi presso l'ufficio di polizia di un permesso almeno 48 ore prima dell'adunanza pubblica e indicare il luogo, il tempo, il tema di discussione e l'oratore.
Sarà permesso il dibattito in seguito al discorso dell'oratore previsto, purché questo dibattito si tenga nei limiti dell'argomento preannunciato.
Riunioni di maestranze sono libere da preannuncio, purché esse non esorbitino dall'ambito delle prescrizioni della legge del 26 giugno 1916.
3. Tutti gli assembramenti nei quali vengono discusse questioni di carattere pubblico possono esser vigilati. Essi debbono essere sciolti quando si inciti all'inosservanza delle leggi esistenti, o se si venisse a colluttazioni e al disturbo dell'ordine e della quiete pubblica. In quanto al resto ci si attenga alle prescrizioni del § 14 della legge sulle associazioni dell'Impero, in data 19.04.08.
4. Individui che hanno dato più volte motivo di sciogliere un'adunanza, per motivi della cifra 3, pos-
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sono essere, per decisione del Supremo comandante militare, esclusi di presentarsi al pubblico quali oratori negli assembramenti. Nel caso che non si ottemperi all'invito, l'assembramento sarà sciolto.
5. Dalle linee di massima qui sopra enunciate si dovrà derogare soltanto quando si tratterà di una più blanda applicazione del diritto di adunanza. Misure straordinarie risultanti da circostanze straordinarie dovranno essere prese soltanto informando immediatamente il Supremo comandante militare.
6. Tutte le direttive e le disposizioni in vigore sin qui, nell'ambito del diritto di adunanza, che risultassero in contrasto colle suesposte, sono abrogate.
II. C ensura.
1. Misure di censura verso giornali o qualsiasi altro scritto da darsi alle stampe, dovranno prendersi soltanto quando lo richieda assolutamente l'interesse della condotta della guerra, della conclusione della pace o del mantenimento della sicurezza pubblica.
Quando si tratti di misure per la condotta della guerra la censura della parte redazionale dei giornali o di altre stampe dovrà essere esercitata esclusivamente nel senso del decreto del Cancelliere in data 6.2.18 (Gazzetta ufficiale dell'8.2.18) riguardante il divieto di pubblicare notizie su movimenti di truppe e di navi, e su mezzi di difesa.
2. L'esame di tutte le notizie o articoli di contenuto militare, rimane in vigore. Si dovrà essere severi nell'osservanza che si proceda soltanto quando si tratti di violazione degli interessi della condotta del-
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la guerra; e che i manoscritti del materiale da pubblicarsi o da radiare prima di permetterne la stampa, i quali trattano oltre che di questioni militari anche di questioni politiche, non diano motivo a tagli di forbici anche nella parte esclusivamente politica.
3. La censura preventiva sui giornali ecc. non potrà essere più comminata in avvenire, che coll'approvazione del Supremo comandante militare.
4. Provvisoriamente rimangono in vigore:
a) tutte le prescrizioni sul trattamento delle questioni di materie grezze e di succedanei, sull'esportazione, l'importazione, transito di giornali e di stampe, sul trattamento delle inserzioni nei giornali e in tutto ciò che è stampato;
b) le prescrizioni decise nell'interesse della stampa sulle pubblicazioni tecnico-scientifiche e sulla riproduzione dai giornali di Berlino e di provincia.
5. Tutte le altre prescrizioni sulla censura sin qui in vigore, sono abrogate
firmato: Scheuch, Tenente generale.
Questo decreto rida la libertà di parola al popolo tedesco. La libertà di riunione è, così, ristaurata in principio. Lo stesso dicasi della libertà di stampa. La censura preventiva è ristretta alle cose puramente militari; ed accanto all'interesse per la condotta della guerra troviamo l'interesse per la conclusione della pace. A questo riguardo si intende di prevenire ed evitare qualsiasi notizia sensazionale incontrollata nella stampa del paese. Sono libere da qualsiasi censura le discussioni di carattere politico, anche se si oc-
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cupano direttamente della condotta della guerra, come la questione polacca, baltica, belga, alsaziano-lorenese; il rapporto fra il Supremo Comando dell'esercito e la politica; il nuovo ordinamento della Germania; il pacifismo in tutte le sue sfumature; i discorsi degli uomini di Stato nemici, e la riproduzione di articoli e notizie della stampa straniera. In tutti questi punti domina adesso nella stampa tedesca la più assoluta libertà, alla quale, naturalmente, prende parte non solo la stampa quotidiana, ma anche l'altra: libri, opuscoli, ecc., ecc. A questo modo è subentrato un rinnovamento completo nel trattamento giuridico della libertà di parola e di opinione. Tutti quanti gli impedimenti e le restrizioni che dovevano essere mantenute sin qui per ragioni politiche, vengono oggi completamente a mancare. Si può dire senza esagerazioni che la Germania goda adesso di una libertà politica ben più grande che non presso qualsiasi altro popolo fra i suoi avversari.
Inoltre, è stato reso ufficialmente noto un altro passo importantissimo, e cioè la subordinazione del Gabinetto militare al Ministro della guerra, con un decreto 28 ottobre. Il Gabinetto militare non aveva prima da rendere assolutamente conto a nessuno del suo operato. Esso non era che lo strumento dell'autocrazia militare. Oggi tutto è cambiato e il Gabinetto militare altro non è che un riparto del Ministero della guerra il cui Ministro è responsabile davanti al Reichstag; e questo astrazion fatta dalla circostanza che tutte quante le nomine ufficiali, riservate sin qui all'Imperatore, avverranno ora con la controfirma del Ministro della guerra responsabile.
Empfohlene Zitierweise
[Erzberger, Matthias], Documenti della nuova Germania vom 04. November 1918, Anlage, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 7094, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/7094. Letzter Zugriff am: 29.03.2024.
Online seit 02.03.2011.