Dokument-Nr. 7198

Erzberger, Matthias: La vittoriosa offensiva tedesca all'Aisne. I primi sei giorni di battaglia dal 27 maggio al 1 giugno. Con una cartina. I, 03. Juni 1918

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27 maggio.
Il 21 marzo cominciò in Francia la grande offensiva tedesca. La vittoriosa battaglia della Somme che portò le armate tedesche fin presso la città di Amiens, si svolse durante la terza decade del marzo. Subentrò poscia una pausa, occupata da contrattacchi anglo-francesi e diversioni tedesche, alla quale, in certo qual senso, si deve contare anche il colpo menato dall'armata Boehn a sud dell'Oise. In questo tempo si ebbe anche la breve e vigorosa puntata tedesca presso Arras. La pausa durò fino al 9 aprile. Era compiuto frattanto il nuovo schieramento delle armate tedesche e la battaglia alla Lys cominciò. Durò impetuosa fino alla metà dell'aprile, poi la lotta subì un rallentamento. Il vittorioso assalto contro il Kemmel, sferrato improvvisamente dai Tedeschi il 25, dopo un breve respiro, chiuse la battaglia in un modo inatteso. Gli avvenimenti intorno a Ypres somigliarono alla pioggia di calcinacci che cade giù immediatamente dopo un grande crollo. Tutta quanta la situazione generale rimase grandemente tesa, poiché era evidente che il Supremo Comando tedesco non considerava chiusa l'opera sua col successo ottenuto, e che avrebbe vibrato un nuovo colpo per indebolire ancor più il nemico, scuoterne la compagine e disturbare la formazione delle sue riserve.
Questo nuovo assalto è stato iniziato il 27 maggio con grandissima veemenza, dopoché con una certa calma avevano avuto luogo tutti i preparativi necessari. In que-
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sto giorno l'intiero fronte da Ypres a Reims si mosse. Nelle Fiandre una forte punta delle armate germaniche spostò di un bel pezzo in avanti le linee tedesche facendole avvicinare ancor più a sudovest di Ypres. Muovendo dalla linea di St. Eloi e Voormezeele, l'assalto condusse i fanti tedeschi oltre le posizioni francesi presso Elzenwalle e Seewald e fino al centro dell'orlo orientale e della punta sud del lago di Dickebusch.
La lotta infuriava nello stesso tempo nel settore di Arras. Su largo fronte si sviluppò colà una battaglia di artiglierie di inaudita violenza, a cominciar dalle primissime ore del 27. Le retrovie, le stazioni e i ripari del nemico, vennero a trovarsi sotto un infernale e furibondo fuoco tedesco.
Ma non sono queste due azioni belliche che conferiscono al 27 maggio la sua grande portata. Il significato storico di questo giorno deve ricercarsi nell'inizio di una nuova offensiva fra Soissons e Reims, cioè a dire in un settore che viene a trovarsi incluso per la prima volta nella zona della grande offensiva.
L'azione bellica è caratterizzata dalla qualifica che il bollettino serale tedesco del 27 maggio le dà: "Battaglia per il possesso dello Chemin des Dames". Ma la conquista dello Chemin des Dames non era che il primo intento; già il bollettino del 28 taceva dello Chemin des Dames e parlava in generale di attacco a sud di Laon (Vedasi l'annessa cartina).
Lo Chemin des Dames è un alto schienale lungo circa 35 chilometri che si stende a un dipresso da Laffaux a Craonne, e sbocca in un cono montagnoso che le truppe
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tedesche e i bollettini ufficiali germanici chiamano "Monte d'inverno". Questa catena d'alture ha un'altezza media di circa 200 metri. A nord di essa scorre parallelamente l'Ailette, a sud l'Aisne. Il possesso di questa catena d'alture è, tatticamente, di importanza straordinaria nel passato i Francesi vi impegnarono grandi forze e sacrificarono molti uomini per entrare in possesso dello Chemin des Dames. Nelle battaglie svoltesi nella primavera del 1917 le truppe tedesche eran riuscite a tenere lo Chemin des Dames; e fu solo nell'autunno successivo che lo evacuarono per motivi strategici. A breve distanza dall'Ailette, e più precisamente a 2 fino a 3 chilometri dal fiume, il territorio si innalza bruscamente; dimodoché un assalto da questa parte era oltremodo difficile. Eppure in un sol giorno le truppe tedesche hanno espugnato non solo il dorso delle alture su cui si stende lo Chemin des Dames, ma, oltrepassatolo, hanno continuato nell'avanzata in direzione sud; hanno oltrepassato l'Aisne e preso piede, la sera, nel nodo ferroviario di Fismes, nonché ai due lati di questa località nella valle di Vesle, un affluente dell'Aisne. È un successo che sorpassa qualsiasi previsione. In un sol giorno , con un solo colpo, è stato ritolto ai Francesi tutto il territorio che essi erano riusciti a conquistare colle loro lotte ininterrotte e sanguinose, sferrate dal 16 aprile alla fine dell'ottobre 1917. E si consideri che, oltre a ciò, le truppe tedesche son riuscite a sfociare in una zona che non avevano più veduto dall'estate 1914; ossia dal giorno della famosa battaglia della Marna.
Due sono le armate tedesche che hanno riportato
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questo brillante successo: l'armata Boehn, che al principio dell'aprile 1918 aveva iniziato con successo l'offensiva a sud dell'Oise, e l'armata di Fritz von Below (da non scambiarsi con quella di Otto von Below più volte citata nei rapporti precedenti). Grazie alla operazione brillante dell'armata Boehn, mossa in assalto concentrico contro la catena di alture dello Chemin des Dames, le divisioni francesi ed inglesi sorprese, furon rovesciate, in un tempo brevissimo senza esempio, dal loro formidabile sistema di posizione a nord dell'Aisne. Un altro assalto contemporaneo dell'armata di Fritz von Below, mosso dal settore di Berry au Bac-Brimont prese in pieno il fianco delle masse franco-britanniche che si difendevano all'Aisne. Il passaggio di Below oltre il canale Aisne-Marne appoggiò efficacemente l'attacco di Boehn e assicurò all'operazione fin dal principio un successo che sorpassa di gran lunga il significato locale dell'occupazione dello Chemin des Dames. Il lavoro principale è stato compiuto dall'armata Boehn; sia per la quantità, sia per la qualità e la brevità del tempo: passaggio del canale Ailette su un largo fronte; espugnazione dello schienale ripido, alto più di 200 metri e formidabilmente fortificato; passaggio dell'Aisne sotto il fuoco nemico su tutta la linea fra Vailly e Berry-au-Bac, sebbene tutti i ponti fossero stati fatti saltar in aria; ascensione dei fianchi dello schienale sulla riva sud dell'Aisne (fra l'Aisne e la Vesle); e, finalmente, la conquista di queste seconde posizioni fortificate che nascondevano il grosso dell'artiglieria francese. E tutto questo in un sol giorno: l'irruzione, cioè, in terra nemica per la profondità, in
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alcuni punti, di 18 chilometri; una lotto accanita su territorio impervio; la vittoria riportata prima sui più aspri ostacoli naturali, quindi sul nemico numeroso e che opponeva una difesa accanita. In un sol giorno le truppe tedesche conquistarono più di 400 chilometri quadri di terreno, mentre nella battaglia dell'Aisne del 1917, i Francesi non erano riusciti ad occupare, in una lotta durata dieci giorni, nemmeno 100 chilometri quadri.
Gli Inglesi e i Francesi non erano assolutamente preparati all'attacco, come ebbero a deporre più tardi, unanimemente, prigionieri interpellati al riguardo. Le truppe inglesi erano state condotte qui ultimamente dalla Fiandra perché in un settore tranquillo si potessero riposare dai gravi combattimenti sostenuti attorno ad Ypres. I Francesi (la sesta armata francese al comando del generale Duchène) si attendevano soltanto attacchi locali. Ecco perché le perdite tedesche furono, in questa grande giornata, straordinariamente piccole. Al contrario, Inglesi e Francesi han subito dolorose perdite, senza contare i 15000 prigionieri catturati. Si comprende benissimo come Inglesi e Francesi, procedendo in rotta oltre l'Aisne, dovessero abbandonare grandi quantità di materiale, numerosi cannoni di tutti i calibri, dai lanciamine ai pezzi di lunga portata, caddero nelle mani dei Tedeschi.
Scrittori di cose militari dei giornali dell'Intesa si eran lamentati, durante la pausa che precedette la nuova offensiva, come dai preparativi dei Tedeschi non si riconoscesse la direzione in cui sarebbe stato menato un nuovo colpo. Si consolavano però dicendo che il numero delle possibilità era alquanto limitato, e che Foch non sarebbe
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stato in nessun caso sorpreso. Invece la sorpresa c'è stata, e il generalissimo Foch, che doveva averle prevedute tutte, ad un'offensiva in direzione sud non ci aveva pensato. È noto come il supremo comandante francese ponesse il principale peso della difesa sul mantenimento delle posizioni alle coste nelle Fiandre, e come piazzasse, conseguentemente, forti nerbi di truppe francesi in Fiandra ed a Amiens. Nonostante questo spostamento di truppe verso il nord, i portavoce dell'Intesa non mancavan di affermare che il fronte francese rimaneva straordinariamente forte anche a sud del vero e proprio territorio d'offensiva. Gli avvenimenti del 27 dovevano rappresentare una smentita clamorosa a siffatte affermazioni.
28 maggio.
Anche nel secondo giorno di battaglia l'assalto tedesco continuò vittorioso. Le grandi speranze che l'Intesa aveva riposto nel supremo comando unitario, il quale doveva salvare dalla critica situazione creata dalle disfatte inglesi, non si son realizzate. Già nella notte era riuscito a parti dell'armata von Boehn di attraversare in più punti la Vesle e ad occupare i pendii a sud del fiume. Come fosse venuta a mancare qualsiasi collisione fra le truppe inglesi e francesi, risulta dal fatto che un comandante di divisione inglese fu catturato mentre si recava presso la divisione francese finitima per orientarsi sulla situazione. Nello stesso 28 maggio su tutto quanto il fronte d'attacco fra Soissons e Reims i Germanici guadagnarono considerevolmente terreno in lotta contro le riserve francesi che, prese da altre parti del fronte,
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venivan rovesciate in tutta fretta per mezzo di automobili sul settore minacciato. All'ala destra presso Soissons contrattacchi anglo-francesi sferrati nelle ore della mattina si infransero con gravi perdite. I Tedeschi, respinto il nemico, continuarono l'assalto oltre Torny-Sorny e si impadronirono delle alture a nordest di Soissons. Oltre a ciò espugnarono il forte Condé ad est di Soissons lungo l'Aisne colle località Vrigny e Missy, e sulle rive sud dell'Aisne e Vesle, le alture ad ovest di Ciry. Nel corso della giornata tre corpi d'armata tedeschi attraversarono la Vesle e presero Braisne e Fismes. Fismes era uno dei luoghi principali di tappa inglese, sede di un comando d'armata. Coll'occupazione di questo luogo i Tedeschi dominano il tronco ferroviario Soissons-Reims. Cadute Braisne e Fismes, gli Inglesi e Francesi cedettero ai due lati di queste località. All'ala sinistra i Tedeschi espugnarono le alture a nordest di Prouilly e presero Villers-Franqueux e Courcy. Fanteria, artiglieria e bombardieri avanzarono instancabilmente combattendo; il lavoro del genio dei ferrovieri delle truppe d'armamento e di costruzione resero possibile il passaggio attraverso il campo d'assalto e l'invio dei mezzi di lotta.
Il numero dei prigionieri salì in questo giorno a 25.000 fra cui un generale francese e un generale inglese. Immense quantità di munizioni, numerosissime batterie britanniche e francesi intatte, ampi depositi di materiale per il Genio, magazzini pieni zeppi di vettovaglie, centinaia di automobili, un ricco aerodromo francese con hangar, attrezzi, e macchine pronte al volo, tutto ciò cadde nelle mani dei vincitori.
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In quanto al contraccolpo politico delle disfatte franco-inglesi nella stampa francese, è notevole la constatazione che i giornali di Parigi ascrivono la colpa per lo sgombro dello Chemin des Dames al rinculamento della divisione inglese. Il "Journal" scrive: "L'arretramento della divisione inglese ha scoperto tutto quanto il fianco dello Chemin des Dames". Lo stesso scrive press'a poco il "Petit parisien". Anche il rapporto ufficioso Havas, allude alla colpa delle truppe britanniche. I critici militari francesi discutono la questione se qui si tratta dell'inizio di un colpo decisivo di Hindenburg o non piuttosto di una diversione. Il "Populaire" scrive: "La situazione è grave. Domani o doman l'altro sapremo se le nostre riserve potranno trattenere il nemico. Noi ci troviamo al punto critico della battaglia. Come è possibile che critici militari possano considerare l'operazione come un diversivo? Considerato il ripiegamento di ieri e di oggi non ci dovremo meravigliare se sentiremo parlare di correzione della nostra linea. Per quanto dolorosa possa essere, essa è dettata dalla cautela più elementare e nessuno dovrà rimanere atterrito. È giunta l'ora nella quale città e villaggi non hanno più grande significato.
29 Maggio.
Il terzo giorno di battaglia fu caratterizzato dalla presa di Soissons e dalla conquista dei forti a nordovest di Reims.
Il Centro del fronte anglo-francese in Francia è incardinato nella linea dell'Aisne. Le due città fortificate di Soissons e di Reims, munite di forti permanenti di
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difese naturali e di difese artificiali frutto della tecnica moderna, ridotte come erano a formidabili baluardi, conferivano al settore a nordest di Parigi una saldezza costante. Le due città eran punti centrali dell'approvvigionamento francese e accampamenti militari di prima importanza. Orbene: Soissons è stato preso dai Tedeschi nel terzo giorno del grande attacco lungo l'Aisne, e Reims viene ad essere immediatamente minacciata dal crollo del sistema di difesa del settore nordovest della fortezza, al quale ha tenuto dietro la perdita di Veuvillette e Betheny.
Lo sfacelo del fronte francese all'Aisne è avvenuto con vertiginosa velocità. In tre giorni il maglio tedesco sì è incuneato per oltre 30 chilometri al di là delle sfondate linee nemiche. Il centro del torrente tedesco è penetrato per 18 chilometri a sud della Vesle fin oltre La Fère-en-Tardenois. L'avanzata delle due ali non sta al disotto di questo successo. Con uno slancio meraviglioso i Germanici attraversarono la zona del sistema di difesa francese ed irruppero e sfociarono all'aperto. Rovesciarono una armata francese che stava per essere lanciata nella breccia a sud della Vesle. Quest'armata francese ebbe la medesima sorte di quell'altra armata pure francese la quale, a suo tempo, avanzava in marce forzate fra Montdidier e Noyon. Come allora, anche questa volta la situazione precaria aveva costretto il Comando francese a mandare tanto avanti l'armata di rincalzo e a formarla così vicino al fronte di sfondamento che ai Tedeschi riuscì di investirla già prima della compiuta formazione e di sbaragliarla. L'11mo corpo francese, invece che alla vittoria, è andato, diritto e compatto, … in prigionia.
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La minaccia delle città fortificate, Soissons e Reims, da una parte, e il meraviglioso impeto degli assalitori dall'altra, hanno ottenuto un importantissimo risultato strategico. Il Supremo Comando tedesco ha ottenuto così che il generale Foch, certamente contro la sua volontà e forse ancora contro i bisogni strategici di altri settori del fronte, arraffasse non solo una nuova armata e la buttasse avanti per turare la falla, ma che sacrificasse ancora una volta nuove truppe, togliendole dal fondo delle riserve generali, al fine di arrestare le truppe battute e di ristabilire la situazione. Il bisogno delle riserve deve essere tanto più grande da parte dell'Intesa, inquantoché Foch dev'essere costretto a porre un valore tutto speciale nell'assicurazione del nuovo fianco sorto a sud di Soissons e presso Reims. Il generalissimo dell'Intesa si trova davanti a questa grande questione: da dove togliere le riserve, e quali potranno esserne le conseguenze per tutta la compagine difensiva dell'Intesa?
Che Foch sia costretto a procedere a nuovi spostamenti, è la prova che il Comando tedesco ha ottenuto un vero e proprio trionfo. Ciò che, però, rende il problema per l'Intesa così difficile e così pericoloso, è, ormai, l'esito evidente nelle sue conseguenze strategiche della grande vittoria tedesca alla Somme e alla Lys: l'esercito inglese ha perduto presentemente il fiato; i Francesi sono indeboliti per essere stati costretti ad allungare il loro fronte da Ypres ai confini svizzeri, ed ora un colpo potente ha sfondato la linea dell'Aisne, mentre Foch credeva di aver bisogno del grosso della sua amata in un punto molto lontano dal luogo dello sfondamento.
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Colla caduta di Soissons i Parigini hanno perduto un pezzo della loro difesa personale; e ciò è di grande significato politico-morale. Reims è accerchiata da nord e da nordovest. Colla caduta dei forti di St. Thierry la città vien privata della sua più efficace difesa.
Anche questo giorno fu un giorno di vittoria per i Tedeschi. Il numero dei prigionieri salì a 35.000. Immenso il bottino d'artiglieria e materiale da guerra.
30 maggio.
Il significato simbolico del quarto giorno di battaglia consiste in questo: che le avanguardie del centro delle armate tedesche raggiunsero la Marna.
Ma consideriamo anzitutto gli avvenimenti all'ala destra tedesca. Il crollo del fronte centrale francese, avvenuto in seguito alla conquista della città di Soissons, ha messo in movimento anche il settore francese che al fronte centrale si saldava. Soissons era stato accerchiato dalle armate tedesche a nord e a sudest; l'accerchiamento tedesco a sud minacciava, anzi tagliava, linee francesi, vitali per le comunicazioni e per la ritirata. Fu per questo che cadde la città e i Francesi dovettero ripiegare in direzione occidentale. Il movimento dell'ala destra d'assalto tedesca in direzione ovest nella linea Anizy-Soissons, arrotolò per mo' di dire, la robustissima posizione dei Francesi lungo il canale; quella linea che avevano occupato e fortificato lungo l'Ailette alla fine di Marzo dopo il primo colpo dell'armata di Boehn. I Francesi rincularono, quindi, a sud dell'Oise, abbandonando il fronte dell'Ailette. L'ala destra tedesca si manten-
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ne loro alle calcagna, attraversando con movimento concentrico l'Oise e l'Ailette e avanzando lungo la linea Bretigny-St. Paul e a sudovest di questa. Altre unità tedesche continuarono la loro avanzata in direzione ovest e nordovest di Soissons; e così, a sud della città, circa 20 chilometri delle importantissime comunicazioni francesi nord-sud, ossia Soissons-Hartennes-Château Thierry, vennero a trovarsi in mano dei Tedeschi. Fu qui che fallirono violentissimi contrattacchi della cavalleria e della fanteria francese.
Il centro, ossia lo spazio a sud di La Fère-en-Tardenois, fu, in questo giorno, il focolare dell'aspra battaglia. Qui anche il giorno innanzi era stato rovesciato il nuovo fronte francese in formazione, e i corpi d'armata tedeschi continuarono la loro vittoriosa avanzata. A sud di La Fère-en-Tardenois affrontarono in questo giorno un contrattacco concentrico di divisioni francesi che venivano da sudovest e da sudest. Questo contrattacco in grande stile delle riserve di Foch, annunziato a gran voce dalla stampa francese come il contrattacco strategico del supremo comando francese, fallì miseramente: lo slancio dei corpi d'armata tedeschi era ancora così potente al quarto giorno di battaglia, nonostante le continue marce forzate e i combattimenti, che i Francesi, dopo poco tempo, furono letteralmente ributtati. In questo modo l'assalto contro il cuneo tedesco aveva avuto una dolorosa fine. Posizioni retrostanti dei Francesi presso Rozoi e a nordest di questa località furono sfondate senza troppa fatica. Nel quarto giorno dell'offensiva le truppe germaniche raggiunsero la Marna a sud di La Fère-en-Tardenois. In questi pochi
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giorni i Tedeschi avevano percorso combattendo vittoriosamente più dì 40 chilometri. Oggi gli eserciti di Germania abbeverano i loro cavalli alle acque di quel fiume che i Francesi, dal settembre 1914, van ripetendo esser divenuto sacro per essi.
Nel primo giorno dell'offensiva il fronte misurava 50 chilometri precisi. Nel breve spazio di quattro giorni la superficie d'attacco era salita a 120. Oltre 3000 chilometri quadrati di terreno, in gran parte fertilissimo, sono stati strappati ai Francesi. I Tedeschi hanno occupato punti strategicamente importantissimi e han tolto all'Intesa ancor più importanti comunicazioni ferroviarie. A questo modo la linea ferroviaria Parigi-Chalon, indispensabile per lo spostamento delle truppe, è stata esclusa dallo scacchiere grazie all'avanzata dei Tedeschi. Questa linea scorre, è vero, nella medesima direzione della strada a sud della Marna, ma viene a trovarsi sotto il fuoco diretto dei cannoni tedeschi. La perdita di questo tronco ferroviario costringe l'Intesa a un grande giro vizioso, rappresenta, quindi, per essa un grave colpo strategico.
L'accerchiamento della fortezza di Reims è divenuto opprimente. La difesa francese è stata schiacciata ancor più verso la città, a nord e a nordovest. A sudovest davanti alle linee tedesche trovasi, è vero, una catena d'alture molto difficile a sormontarsi; tuttavia anche qui i Tedeschi han fatto progressi importantissimi fra la Marna e Reims.
E così, anche il quarto giorno di battaglia ha condotto il Supremo Comando tedesco più vicino al suo intento precipuo: la distruzione, cioè, del fronte avversario e dei mez-
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zi di resistenza nemici. Oltre ai 45.000 prigionieri, Francesi e Inglesi, ma soprattutto i Francesi, han subito atroci salassi in morti e in feriti. Specialmente cruente sono state le perdite della cavalleria francese, impegnata in tutta fretta, e delle riserve pure francesi, condotte al fuoco precipitosamente e, in parte, senza esser nemmeno appoggiate dall'artiglieria. I loro contrassalti risultarono vani e micidiali per gli stessi assalitori che si svenarono davanti alla nutrita difesa. Le perdite, poi, dell'Intesa in materiale da guerra, sono incommensurabili. Il numero grandissimo dei cannoni perduti, delle mitragliatrici abbandonate, delle montagne di munizioni, dei magazzini e dei depositi pieni zeppi di ogni provvista, parlano una lingua eloquentissima e smentiscon le favole avversarie di un ripiegamento ordinato, metodico, lento, delle truppe dell'Intesa.
Un particolare curioso: giornali francesi e inglesi annunciano che Clemenceau, mentre si trovava in un giro d'ispezione al fronte è stato in pericolo di cader prigioniero. Egli aveva abbandonato allora allora un punto del fronte che fu, poco dopo, preso d'assalto dai Tedeschi.
31 maggio.
Anche il quinto giorno della battaglia fu ricco di nuovi successi per le truppe d'assalto. A sud dell'Oise scacciarono i Francesi dalle loro forti posizioni presso Cuts e a sud di Blerancourt. Lungo la riva nord dell'Aisne urtarono contro violenti contrattacchi parziali fino alla linea Nouvron-Fontainoy. Contro esse, avanzanti in direzione sud, i Francesi portarono alcune divisioni, che
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condussero sul luogo in ferrovia e per mezzo di autocarri. Si venne ad una lotta accanita e furibonda che durò tutto il giorno e che terminò, la sera, collo sfacelo dei disperati contrattacchi francesi, col ripiegamento di questi ultimi e coll'avanzata dei Tedeschi fino alle alture ad est di Chaudon-Vierzy-Blanzy. Anche in direzione di Neuilly-Château Thierry i Francesi tentarono di arrestare l'irruzione tedesca. Ma i Tedeschi infransero la resistenza avversaria e raggiunsero le alture di Neuilly e Château Thierry. Sull'ala sinistra tedesca della Marna fino ad ovest di Reims si offriva il medesimo quadro. I disperati contrassalti francesi non valsero a trattenere l'avanzata tedesca, la quale raggiunse la linea Verneuil-Olizy-Sarcy-Champigny. Il centro delle truppe tedesche allargò di non poco il suo fronte lungo la Marna.
Il successo del quinto giorno era stato, dunque, questo: schiacciamento delle riserve francesi mosse in assalto energico e concentrico: ulteriore spostamento in avanti del fronte tedesco su tutta la linea dell'offensiva; saldo ancoramento del centro tedesco lungo la Marna su un fronte di 18 chilometri. L'importantissimo nodo ferroviario Compiègne trovasi sotto il fuoco dei pezzi di grande calibro tedeschi. Essendo rimasta oltremodo precaria la situazione dei Francesi a Reims, il generalissimo francese si trova davanti alla questione se deve considerare più minacciato il settore di Compiègne o quello di Reims, oppure tutt'e due egualmente. Questi due settori non vengono a trovarsi più in comunicazione l'uno coll'altro, da quando è avvenuto lo sfondamento dei tronchi ferroviari nelle valli dell'Aisne e della Marna.
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La situazione dell'Intesa in Francia si può giudicare ricorrendo ad una sintomatica confessione del "Temps" il quale ha scritto "essere in gioco la sorte della Francia"; e rilevando altresì che, insieme al "Temps", altri giornali deplorano con parole energiche il tono infiorato di certi comunicati ufficiali francesi, punto corrispondenti al vero stato delle cose.
1 giugno.
Nel sesto giorno della battaglia i Francesi continuarono i loro tentativi intesi ad arginare l'avanzata germanica, ma senza successo. Ricacciati a sudest di Noyon dovettero lasciare ai Tedeschi le alture ad est di Moulin-sous-Touvent. Allo stesso modo le truppe francesi furon battute e ricacciate ad ovest di Neuilly ove i Tedeschi conquistarono le alture di Passy. Lungo la Marna fu presa d'assalto la parte nord di Château Thierry, e tolta ai Francesi, passati qui a violenti contrattacchi, la località di Verneuil. A questo modo il fronte tedesco alla Marna si era slargato fino a raggiungere l'ampiezza di 25 km. Ad est di Reims i Tedeschi fecero prigioniero il presidio del fronte Pompelle; presso Fère-en-Tardenois depositi franco-americani di estensioni enormi, caddero nelle mani dei Tedeschi. Furono catturati qui più di mezzo milione di proiettili per l'artiglieria, immensi depositi di materiale del Genio (apparecchi telefonici ecc.) e più di mille veicoli.
In Francia cresce continuamente il bisogno di veder chiaro nella situazione, e tutti domandano di sapere chi
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sono i responsabili di questa "grande sorpresa".
Riassumeremo ora brevemente il risultata dei primi sei giorni dell'offensiva tedesca sull'Aisne. Procedendo con impeto incomparabile le armate d'assalto germaniche hanno aperto sul fronte francese, fra Reims e Soissons, una falla profonda più di 50 chilometri. La linea dell'Aisne, formidabilmente fortificata, è stata sorpassata di corsa; Soissons occupata; Reims accerchiata. I Tedeschi son di nuovo alla Marna lungo un tratto di 25 chilometri. I combattimenti si svolgono questa volta in condizioni ben differenti dell'anno 1914, allorché le truppe tedesche, minacciate nel fianco destro scoperto, dovettero esser ritirate oltre l'Aisne. Oggi l'ala destra tedesca è fortemente presidiata grazie alla punta in direzione dell'Avre; non pende più, scoperta, nell'aria. Nel settore di Parigi, Foch, – che prese parte nel 1914 alla battaglia della Marna qual comandante della 9a armata francese – non ha più armate di riserva intatte, come le aveva, a suo tempo, il suo più grande predecessore Joffre. È presumibile che le precedenti grandi battaglie fra la Somme e l'Avre e lungo la Lys abbiano consumato non poco le sue riserve. Finora gli è stato soltanto possibile di rovesciare nel campo della lotta riserve locali, togliendole dai fronti finitimi; riserve che, insieme alle truppe rigurgitanti, sono state rovesciate dalla fanteria tedesca vittoriosa. Importanti comunicazioni ferroviarie son già tagliate. La
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linea Compiègne-Soissons-Reims non esiste più; la comunicazione longitudinale Parigi-Meaux-Chalons sfondata; l'importante nodo ferroviario nella valle della Marna, Château Thierry, in mano dei Tedeschi. Tutto ciò è di straordinaria importanza per la Francia, in quanto al problema del trasporto dei rinforzi. Su tutto quanto il fronte d'assalto i Francesi tentano di opporre resistenza, appoggiati dalle riserve locali tolte dai settori vicini. Rimane a vedersi per quanto tempo i Francesi potranno continuare il tentativo. Finora non son riusciti a trattenere l'avanzata germanica. Le truppe tedesche hanno compiuto gesta grandiose. In Germania si attende, quindi, e con grande fiducia l'ulteriore sviluppo della gigantesca battaglia.
Dal 21 marzo al 1 giugno 1918, – cioè a dire in sole 10 settimane, – i Tedeschi hanno catturato nel fronte occidentale oltre 175.000 prigionieri e più di 2000 cannoni.
Le mitragliatrici catturate a migliaia, e le quantità del materiale da guerra son tali che è impossibile, per ora, indicarne la cifra anche approssimativamente. A tutto ciò si aggiungano i grandi depositi d'equipaggiamento, di vettovagliamento e di attrezzi ed utensili; i depositi, immensi ed intatti, di munizioni per i cannoni di gran calibro; gli aeroplani, gli hangar, le locomotive, il materiale rotabile, i veicoli a motore, le tanche
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gli attendamenti, ecc. ecc.
Egualmente è impossibile calcolare il valore del materiale fisso che l'Intesa ha dovuto abbandonare; come legname, reticolati, calcestruzzo, materiale rotabile per ferrovie campali, fili telefonici, ecc. ecc.
Gli ampi territori, con i campi pieni di messi, conquistati dai Tedeschi, aumentano le difficoltà di approvvigionamento della Francia; molto più che la mancanza di un buon numero di importanti ferrovie, oggi in mano dei Tedeschi, rende più ardui i trasporti. Oggi, più che mai, bisogna che la Francia ricorra ai trasporti d'oltremare, cosa oltremodo difficile data la grande penuria di tonnellaggio natante. L'alta cifra dei prigionieri, e le sanguinose perdite, diminuiscono contemporaneamente la resa dell'industria bellica e dei cantieri occupati alla costruzione delle navi.
In tal modo – ripetiamo – il supremo Comando germanico si è avvicinato di un gran passo al suo intento; quello, cioè, di infrangere lo spirito belligero dell'Intesa, distruggendone i mezzi di lotta e fiaccandone la resistenza.
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Kartenskizze der neuen und der alten deutschen Kriegsfront bei der Offensive an der Aisne.
Empfohlene Zitierweise
Erzberger, Matthias, La vittoriosa offensiva tedesca all'Aisne. I primi sei giorni di battaglia dal 27 maggio al 1 giugno. Con una cartina. I vom 03. Juni 1918, Anlage, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 7198, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/7198. Letzter Zugriff am: 29.03.2024.
Online seit 02.03.2011.