Dokument-Nr. 783
Pacelli, Eugenio an Merry del Val, Raffaele
Berlin, 04. Februar 1925

Regest
Pacelli bestätigt dem Sekretär des Heiligen Offiziums Merry del Val den Erhalt des Votums der Konsultoren der Kongregation über das Werk "Der Einheitsgedanke in der Theologie und der Parallelismus von Gnade und Natur" des Bonner Fundamentaltheologen Rademacher. Seiner Einschätzung nach sind die vorgeschlagenen Maßnahmen an sich völlig gerechtfertigt, vor allem auch, weil Pacelli in dem früheren Buch Rademachers, "Die Gottessehnsucht der Seele", von dem nun eine zweite, nur unzureichend korrigierte Auflage vorliegt, viele Fehler ausmacht. Allerdings befürchtet der Nuntius für den Fall, dass Rademacher gezwungen würde, seine Bonner Professur aufzugeben, die Kirchenfeinde eine Kampagne starten würden, mit dem Ziel, die Aufnahme der notwendigen Bestimmungen zu den theologischen Fakultäten an staatlichen Universitäten in einem zukünftigen Konkordat mit Preußen, wie sie im Bayernkonkordat stehen, zu vermeiden. Dadurch würde die Kirche für immer die Möglichkeit verlieren, wenigstens das unabdingbare Minimum an Einflussmöglichkeiten auf die theologischen Fakultäten zu garantieren. In Anbetracht dessen regt Pacelli an, die beiden in der Weisung vorgeschlagenen Maßnahmen umgehend umzusehen. Rademacher soll für immer davon absehen, das Buch "Der Einheitsgedanke in der Theologie und der Parallelismus von Gnade und Natur" zu publizieren und sich dazu verpflichten, nie mehr über die darin enthaltenen Meinungen zu schreiben oder zu reden. Darüber hinaus könnte der Kölner Erzbischof Kardinal Schulte, wenn er Rademacher diese Entscheidung sub segreto mitteilt, ankündigen, dass er seinen Lehrstuhl verlieren wird, sollte er dieser Aufforderung nicht Folge leisten. Der Nuntius hofft, dass Rademacher sich diesem Urteil unterwerfen wird. Abschließend ruft er Merry del Val das Schreiben Schultes in Erinnerung, das er ihm bereits zusandte und in dem der Kölner Kardinal auf die Notwendigkeit hinwies, dass der römische Zensor dem inkriminierten Autor zukünftig eine ausführliche Kritik an der betreffenden Schrift zukommen lässt.
Betreff
Sul Sac. Prof. Rademacher
Eminenza Reverendissima,
Mi è pervenuto il venerato Dispaccio N. 829-1924 in data del 24 Gennaio p. p., col quale l'Eminenza Vostra Reverendissima si è degnata di richiedere il mio umile avviso circa i provvedimenti proposti dai Reverendissimi Consultatori di cotesta Suprema Sacra Congregazione a riguardo del Sac. Dr. Arnoldo Rademacher.
Detti provvedimenti sono, considerati in sé stessi, a mio subordinato avviso, del tutto giustificati, tanto più che anche in un'opera posteriormente pubblicata – coll'Imprimatur – dal menzionato sacerdote "Die Gottsehnsucht der Seele" (di cui si è avuta testé una seconda edizione, non sufficientemente corretta) si riscontrano, se non m'inganno, non pochi errori.1 Se tuttavia egli venisse ora senz'altro obbligato a rinunziare alla cattedra nella Facoltà teologica della Università di Bonn, vi è fondato motivo di temere che ciò produrrebbe grave ecci-
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tazione, la quale sarebbe sfruttata dai nemici della Chiesa per impedire che in un futuro Concordato col Reich o colla Prussia rimangono incluse, a somiglianza di quello stipulato testé colla Baviera (art.  3 e 4), le necessarie disposizioni relative alle Facoltà teologiche. In tal guisa si perderebbe forse per sempre la possibilità di garantire in modo sicuro all'Autorità ecclesiastica almeno il minimum indispensabile di influenza sulle Facoltà medesime.
In vista di ciò, sembrerebbe, salvo meliori iudicio, che potrebbero subito applicarsi i provvedimenti previsti ai NN. 1 e 2 del sullodato Dispaccio, vale a dire che il Sac. Rademacher rinunzi per sempre a pubblicare il libro "Der Einheitsgedanke in der Theologie und der Parallelismus von Gnade und Natur" e si obblighi a non scrivere né a parlare mai più secondo le opinioni in esso contenute. Ma oltre a ciò, l'Emo Sig. Cardinale Arcivescovo di Colonia, nel comunicare sub secreto S. Officii al più volte menzionato sacerdote tali decisioni, potrebbe notificargli sub eodem secreto che, qualora egli ricadesse in simili errori, gli verrebbe imposto di lasciare la cattedra di apologetica e resterebbe inabilitato anche per il futuro ad intraprendere un insegnamento qualsiasi, che sia strettamente congiunto col domma. Giova sperare che, avendo il Rademacher sottomesso egli stesso il suo libro all'esame della S. Sede, si conformerà fedelmente ed intieramente al supremo giudizio della medesima. – Mi permetto infine
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altresì di richiamare rispettosamente l'attenzione dell'Eminenza Vostra sul desiderio espresso dall'Emo Schulte nella lettera del 30 Giugno 1921, da me trasmessa, insieme alla rispettiva traduzione italiana, col Rapporto N. 21690 del 4 Settembre s. a.: "Sarebbe bene (così scriveva egli tra l'altro), anzi necessario che il futuro censore romano mandi all'Autore una critica dettagliata dello scritto in questione".2
Nel sottoporre quanto sopra all'alto senno dell'Eminenza Vostra, m'inchino umilmente al bacio della Sacra Porpora e con sensi di profondissima venerazione ho l'onore di confermarmi
Di Vostra Eminenza Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Pacelli Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico
1"tanto più ... pochi errori" hds. von unbekannter Hand, vermutlich vom Empfänger, in roter Farbe angestrichen.
2Absatz nach "questione" hds. von unbekannter Hand, vermutlich vom Empfänger, in roter Farbe angestrichen.
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Merry del Val, Raffaele vom 04. Februar 1925, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 783, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/783. Letzter Zugriff am: 29.03.2024.
Online seit 24.06.2016, letzte Änderung am 01.02.2022.