Dokument-Nr. 7989

Faulhaber, Michael von: Discorso dell'Emo Sig. Cardinale Faulhaber, 17. Mai 1921

Stimatissimo Signor Presidente del Consiglio dei Ministri,
L'Eccellenza Vostra ha ricordato con parole sommamente calde la provvida azione del Santo Padre, il Quale, nonostante le sue sollecitudini per una famiglia che abbraccia tutto il mondo, prende parte premurosamente alle attuali prove della nostra amata Baviera, ed ancora di recente ha dimostrato il Suo amore paterno colle cospicue elargizioni a favore dei bambini bisognosi del nostro popolo e col chiamare nel supremo Suo Senato un vescovo bavarese. Queste parole troveranno una eco in tutto il Paese e desteranno sentimenti di rinnovata gratitudine specialmente in quelle famiglie, i cui figli hanno goduto il benefizio dell'opera del Santo Padre per i prigionieri di guerra ed i cui bambini hanno profittato della di Lui carità in pane e vestiti. Sono vivamente grato di questa solenne manifestazione del Governo bavarese, e, ciò facendo, son sicuro di interpretare anche i sentimenti dei due alti personaggi qui presenti, i quali, per così dire, incarnano in loro la viva relazione tra Roma e la Baviera, il Nunzio Apostolico Mons. Pacelli ed il nostro venerato Ministro presso la S. Sede, Sig. Barone de Ritter de Gruenstein. Purtroppo, il Signor Nunzio ci abbandonerà fra breve. Egli però lascerà in Baviera orme indelebili della sua opera provvidenziale e nel cuore del popolo bavarese una memoria imperitura per esser egli stato negli anni più gravi della storia bavarese il miglior amico del nostro popolo ed il più fedele interprete dei paterni sentimenti di Sua Santità.
La divina Provvidenza per le speciali missioni di ogni tempo tiene pronti i missionari adattati e noi tutti ravvisiamo in Lei,
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stimatissimo Signor Presidente del Consiglio, la persona incaricata di questa particolare missione. In un'ora, in cui il nostro Paese si trovava sull'orlo dell'abisso, Ella col più grande disinteresse ed abnegazione, con coraggio e confidenza in Dio, ha preso su di sé l'ufficio il più ingrato. Allora, quando Le furono rivolte le parole bibliche: "Questa rovina sarà sotto la tua dominazione", Ella intraprese il cammino più duro della Sua vita. In questo cammino Le fu compagna la Sua pregiata famiglia, e perciò speriamo che la benedizione di Dio, la quale corona ogni sacrificio, scenderà anche su di essa. Allora per la prima volta udimmo di nuovi discorsi-programma che non erano dettati dalla bramosia della popolarità o di momentanei successi, né dall'odio e dalle contese dei partiti, ma erano invece ispirati a grandi vedute politiche. Ai discorsi tennero dietro i fatti, e tanto gli uni quanto gli altri rimarranno scritti a caratteri indelebili nelle cronache della Baviera. Anche per ciò che riguarda i rapporti tra Chiesa e Stato, l'Eccellenza Vostra ha seguito il grande principio politico: Fino a tanto che lo sviluppo organico, e non quello meccanico, rimarrà il più naturale e sano, anche nelle relazioni tra Chiesa e Stato in Baviera la tradizione storica dovrà restare la base, e non può essere se non una benedizione per il nostro Paese, se anche in avvenire sarà mantenuta la sua bella prerogativa, la Nunziatura Apostolica di Monaco, e se il nuovo Concordato si collegherà organicamente alle condizioni di fatto in esso esistenti.
Finalmente Vostra Eccellenza con profonda convinzione ha parlato della Religione e del suo alto valore per la vita dello Stato e del popolo. Noi ministri della Chiesa ben volentieri voglia-
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mo cooperare a questa base religiosa del benessere dei popoli, ponendo il patrimonio civile del popolo sul fondamento della giustizia, della verità e dell'amore fraterno e promovendo in tal modo colle forze morali anche la risurrezione economica del nostro popolo, a cui tutti noi vogliamo servire. Con ciò non deponiamo la speranza che verrà un giorno, in cui il buon diritto si dimostrerà più forte della ingiustizia, l'amore più potente dell'odio, le opere della pace più solide che il desiderio della lotta. Al nostro venerato Presidente del Consiglio auguriamo che la benedizione di Dio secondi con nuovi successi l'ulteriore sua attività politica e gli conservi la fiducia del popolo che oggi possiede. Circa i rapporti tra Chiesa e Stato possa il nuovo concordato creare per i nuovi tempi una chiara situazione giuridica, e dal campo seminato, che oggi deve coltivarsi con gravi fatiche, nasca un raccolto di folti manipoli!
Empfohlene Zitierweise
Faulhaber, Michael von, Discorso dell'Emo Sig.Cardinale Faulhaber vom 17. Mai 1921, Anlage, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 7989, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/7989. Letzter Zugriff am: 28.03.2024.
Online seit 14.05.2013.