Dokument-Nr. 8016

[Erzberger, Matthias]: Il disegno di legge sul diritto elettorale uguale in quinta lettura nella Dieta prussiana., 05. Juli 1918

La quarta lettura del disegno di legge sul diritto elettorale uguale si era chiusa nella Dieta prussiana col rigetto del diritto elettorale uguale proposto dal Governo e domandato dalla stragrande maggioranza del Centro, dai democratici progressisti e dai socialisti, e coll'accettazione della mozione di compromesso dei liberali nazionali conservatori col suo voto supplementare, colle prescrizioni di un domicilio bienne per aver diritto al voto e di una maggioranza di tre quarti per procedere a qualsiasi cambiamento dello Statuto. La quinta lettura, che ebbe luogo il 4 c. m., ha avuto il medesimo risultato; il rigetto, cioè, del diritto elettorale uguale. Secondo lo Statuto il progetto di legge sarà sottoposto ora alla Camera dei Signori perché deliberi su di esso. A questo modo il disegno di legge segue il suo corso; mentre il Governo potrà ricorrere, quando la ritenga opportuno, ad altre misure costituzionali.
Dopo la quarta lettura nessuno si era immaginata che i nemici del diritto elettorale eguale avessero a ricredersi; si contava anzi con certezza che nella quinta lettura sarebbe stata confermata la deliberazione presa in quarta lettura in base al compromesso fra i conservatori delle due direzioni (conservatori tedeschi e liberi conservatori) e dei liberali nazionali della grande industria, coll'aiuto di alcuni deputati dei Centro, della Renania, della Vesfalia e della Slesia. Tutto ciò è divenuto realtà, e si è rivelata giusta anche la supposizione che le cose avrebbero seguito ormai il loro andazzo
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senza grandi dibattiti alla Dieta. Gli amici del diritto elettorale uguale si contentarono infatti di una breve protesta, e così la quinta lettura ebbe in un giorno il principio e la fine.
Dopo la votazione partì dalla Sinistra della Camera il grido "Auflösen" (Scioglimento!). Nel corso di tutti i dibattiti sul diritto elettorale il Governo ha fatto capire più di una volta che nel momento opportuno non avrebbe mancato di far uso del suo diritto di procedere allo scioglimento della Dieta. Prima, però, vuol dare occasione alla Camera dei Signori di deliberare sul disegno. Può darsi che non ne sia del tutto estranea la speranza che nella Camera dei Signori vi possa essere una maggioranza del diritto elettorale uguale. Ma una tale combinazione diviene sempre più improbabile. Nelle frazioni conservatrici della Camera dei Signori il numero degli avversari del diritto elettorale uguale è così forte, che, davvero, non si può contare sull'accettazione della legge; molto più che i conservatori saranno appoggiati validamente dai sindaci, dai professori e dagli industriali che seggono nella Camera dei Signori.
In generale si conta in uno scioglimento della dieta nel prossimo autunno; e quanto più sicuramente si calcola nelle nuove elezioni tanto più all'indignazione degli amici del diritto elettorale uguale tien dietro la ferma decisione di riunire tutte le forze per le nuove elezioni. Si sa bene che la decisione si avrà in una lotta elettorale pubblica; tutti i discorsi nella Dieta e nella Camera dei Signori non muteranno nulla all'opposi-
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zione degli avversari del diritto elettorale uguale. Si spera che le nuove elezioni mostreranno ai conservatori come si pensa in Germania sul diritto elettorale uguale. In questo senso il "Vorwärts", l'organo del partito socialista, ritenne opportuno opporre al contegno provocante della destra il sangue freddo della Sinistra. Sembra che anche i conservatori calcolino che il Governo abbia a rispondere a tempo opportuno collo scioglimento della Dieta al diritto elettorale plurimo della quarta e della quinta lettura. Nella stampa e nei discorsi di parte conservatrice si gioca col motto del pensiero di accomodamento, il quale può essere considerato come una mossa tattica dinanzi alla futura lotta elettorale. Evidentemente la tattica dei conservatori tende a crearsi le più favorevoli premesse per la resa dei conti cogli amici del diritto elettorale uguale, avanzando il pensiero d'accomodamento che essi reclamano per sé grazie all'accettazione di un diritto elettorale plurimo al posto del diritto elettorale per classi, come era sin qui.
In quanto al Centro, l'errore commesso da alcuni deputati di questo partito, andando in quarta lettura coi conservatori, ha causato una forte agitazione fra i partigiani del Centro nel ceto operaio. Questi deputati del Centro hanno, del resto, insistito sul loro punto di vista anche in quest'ultima lettura. Il 24 giugno ebbe luogo a Bochum una riunione di operai del Centro alla quale il distretto industriale renano-vesfalico aveva mandato i suoi deputati, riunione che rivestì uno speciale significato per le tante dichiarazioni di adesione per giunte
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da altri centri industriali. Un buon numero di noti capi operai democratici cristiani e deputati, parlarono esprimendo l'assoluta necessità che il ceto operaio insista sul diritto elettorale uguale. Rigettata ed aspramente criticata fu la proposta del deputato del Centro Giesberts, pubblicata, nel berlinese "Tag" e che dichiarava consono al diritto elettorale uguale un voto supplementare ad ogni padre di famiglia con tre figli e ad ogni elettore in età superiore ai 40 anni. Il deputato alla Dieta, Vogelsang, constatò che il Centro non ha progredito di pari passo coi tempi, disse che nel partito domina un sentimento ostile al ceto operaio e che i nemici del diritto elettorale uguale dovranno essere spazzati via dai loro tronetti [sic]. La riunione di Bochum prese all'unanimità una deliberazione nella quale si legge fra l'altro:
"Noi deploriamo vivamente che il partito del Centro abbia abbandonato una tradizione più che quarantenne con una scissione nella questione del diritto elettorale uguale; tradizione che non subì sin qui contraddizione alcuna dalle file degli stessi appartenenti al partito. Noi domandiamo ancora una volta l'introduzione del diritto elettorale generale uguale in Prussia e rifiutiamo qualsiasi suffragio plurimo. A quei deputati che nella questione politica tanto importante per noi, cioè a dire i diritti degli operai quali cittadini, hanno dimostrato di non sapere fare il loro dovere, gli operai cattolici non possono più dare il loro voto."
La deliberazione dice, inoltre, che gli operai debbono es-
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ser fedeli al Centro; si domanda però che le richieste giuste degli operai nel campo sociale siano sostenute in seno al partito.
Una deliberazione simile fu votata, in una riunione del Comitato elettorale centrale del partito del Centro nel collegio di Dortmund – Hörde. Un oratore domandò, vivamente acclamato dai coadunati [sic], che i deputati del Centro che avevan votato contro il diritto elettorale uguale, fossero espulsi dalla frazione. Contro uno di questi deputati, il dottor Kaufmann, rappresentante di Eupen – Aachen, si ebbe una violenta manifestazione dei minatori cristiani del quartiere di Wurm a Würselen.
La "Germania" del 29 Giugno scrisse a proposito delle manifestazioni degli operai cattolici:
"Sarebbe proprio un voler fare della politica da struzzo e dar prova di una leggerezza delittuosa, se si fingesse di non vedere il movimento che agita il ceto operaio del Centro – e al quale, senza dubbio si aggiungeranno i circoli della bassa borghesia e del ceto medio – e se non se ne misurasse il significato per il partito del Centro; movimento determinato dal rigetto del diritto elettorale uguale da parte di una minoranza della frazione del Centro alla Dieta. Gli operai sono eccitati non solo perché alcuni deputati del Centro non si son potuti decidere di gettare il loro voto sul piatto della bilancia del diritto elettorale uguale, ma specialmente perché essi hanno votato per la mozione di compromesso dei liberali nazionali conservatori; mozione
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che determina una posizione eccezionale ed offensiva degli operai, inconciliabile col pensiero fondamentale di una politica sociale. La deliberazione di Bochum come la riunione di Würselen dimostrano che in questi circoli operai della cui fedeltà al Centro non si può né si deve dubitare non vogliono che nelle elezioni del prossimo autunno si facciano concessioni al danno del diritto elettorale uguale e che dai candidati si abbia l'assicurazione perentoria che essi voteranno per il diritto elettorale uguale."
L'organo del Centro conta sul sicuro scioglimento della Dieta e sulle nuove elezioni ed esprime la speranza che fino a quel tempo sia ritornata la chiarezza nell'organizzazione del partito del Centro assieme all'unità. I membri del Centro in Prussia dovrebbero iniziare la lotta elettorale concordemente con questo programma: "Diritto elettorale uguale!" Ciò è necessario, e lo domanda la eguale distribuzione dei sacrifici in questa guerra nonché la provata tradizione del partito. Qui non si tratta di creare nel partito una maggioranza operaia, poiché quello che gli operai chiedono si accorda esattamente con quello che è sempre stato il punto di vista del Centro. Anche la nuova Camera dei deputati avrà una forte destra la quale mostrerà per le mozioni di garanzia del Centro quell'intendimento che si è notato mancare, è vero, nella maggioranza attuale della Dieta in prima lettura, ma che fu espresso però nella quarta votazione coll'accet-
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tazione delle nozioni che sopra.
Un'importanza speciale deve attribuirsi al movimento conciliativo nell'ambito del partito del Centro nella questione del diritte elettorale per il risultato della lotta elettorale. Se si addiverrà ad una unione alla quale non si dubita, allora si avrà un fronte compatto di tutti i partigiani del diritto elettorale uguale, e questa compattezza del Centro gli conferirà tanto a sinistra che a destra un influsso tale da non temere assolutamente per le mozioni di garanzia del Centro.
5.7.1918.
Empfohlene Zitierweise
[Erzberger, Matthias], Il disegno di legge sul diritto elettorale uguale in quinta lettura nella Dieta prussiana. vom 05. Juli 1918, Anlage, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 8016, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/8016. Letzter Zugriff am: 29.03.2024.
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