Dokument-Nr. 9283
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
[München], 09. September 1918

Schreiber (Textgenese)
PacelliPacelli
Betreff
Notizie politiche
Riservato
Il P. Blume S. J., confessore del Conte Hertling, ha avuto occasione di visitare lo recentemente il Sig. Cancelliere dell'Impero e mi ha oggi riferito quanto ha da lui appreso sull'attuale situazione.
Il Sig. Cancelliere dell'Impero è pienamente calmo e sereno. Certamente egli ammette che i recenti avvenimenti sul fronte occidentale militari in occidente sono stati un insuccesso per la Germania, ma ciò non costituisce un pericolo, giacché Ludendorff ha assicurato che, malgrado la ritirata (la quale, del resto, venne volontariamente fusarebbe stata decisa dallo Stato Maggiore fin dal l° Agosto), il fronte non sarà rotto e gli eserciti germanici potranno ben difendersi nelle nuove linee. Anzi, partendo dal principio che la guerra non potrà essere
29v
risoluta colle armi, ma soltanto per via di conversazioni fra le Potenze belligeranti, il Conte Hertling ritiene che quell'insuccesso sia stato una benedizione, poiché esso avrà, a suo parere, per effetto, da una parte di abbassare l'orgoglio e le pretese dei militari e dei pangermanisti, dall'altro renderà più la più proclive a trattative di pace la Francia, la quale invece non vi si sa avrebbe mai acconsentito, per comprensibile amor proprio nazionale, finché era era battuta. Il Sig. Cancelliere spera che l'autunno prossimo potrà ricondurre la pace nel mondo.
Più Assai grave invece è, a giudizio di lui, la situazione dell'Austria. Egli era prima entusiasmato del giovane Imperatore Carlo; ma, in occasione dell'ultima visita di questo al Gran Quartiere Generale tedesco, il Cancelliere ne ha riportato non buona impressione; gli è sembrato eccessivamente pessimista, poco normale e quasi squilibrato, e sotto
30r
la completa influenza dell'Imperatrice Zita.
Intanto (come mi ha riferito il medesimo P. Blume) cresce e si diffonde fra il popolo nella Prussia il desiderio della pace ad ogni costo, sacrificando anche tutto, Belgio, Alsazia-Lorena, ecc., purché termini l'immane conflitto. E poiché tali sentimenti venivano espressi anche in lettere dirette ai soldati i quali si trovano al fronte, si è stabilita una severissima censura per tutta la corrispondenza nella con regioni situate nella zona di guerra. D'altra parte, si accentua sempre più in Baviera l'animosità e l'odio contro la Prussia, la quale si vuole sia responsabile e colpevole dei mali, che affligono la Germania, e dei pericoli che la minacciano per l'avvenire.
Nel rif render noto quanto
Dopo di ciò, chinato
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 09. September 1918, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 9283, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/9283. Letzter Zugriff am: 28.03.2024.
Online seit 02.03.2011.