Dokument-Nr. 8009

[Erzberger, Matthias]: Il deputato del Centro, on. Fehrenbach, eletto presidente del Reichstag germanico, 11. Juni 1918

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La morte di S. E. il Dr. Kaempf lasciava vacante la carica di Presidente del Reichstag germanico – il posto supremo che il popolo tedesco conferisce a mezzo dei suoi rappresentanti – e le circostanze attuali imponevano che questa carica venisse immediatamente coperta. Insieme al Presidente si imponeva la necessità di procedere alla nomina dei vice-presidenti, in modo che ogni grande partito fosse rappresentato. Secondo una vecchia usanza è il più grande partito del Reichstag che elegge nel suo seno il presidente. Questa volta, dunque, l'onore di far occupare l'alto seggio a uno dei suoi membri spettava al Centro. In quanto alla nomina dei Vicepresidenti ci furono vari e lunghi negoziati fra i partiti. I socialisti, il più forte partito del Reichstag dopo il Centro, insistevano nel voler un Vice-presidente; i conservatori, per innata avversione contro il socialismo, rifiutavano, a queste condizioni, di aver nella presidenza un rappresentante conservatore. L'8 del mese corrente si addivenne alla nomina del Presidio, la quale diede il seguente risultato:
A presidente del Reichstag germanico risultò eletto il deputato del Centro, on. Fehrenbach;
a vice-presidenti i deputati
on. Dove, (democratico progressista);
on. Scheidemann, (socialista);
on. Paasche, (liberale nazionale).
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Coll'elezione dell'on. Fehrenbach la presidenza è passata ancora una volta al partito del Centro. Già in altri tempi il Centro fornì al Reichstag il presidente; e più precisamente il barone von Buol-Berenberg dal 1895 al 1898 e il conte von Ballestrem dal 1898 al 1906. Nel 1912 l'intenzione del Centro di addossarsi la direzione del presidio nel Reichstag, allora nuovamente eletto, fallì, ad onta della nomina del deputato del Centro ed oggi ministro della giustizia Spahn; e questo per il fatto che il Reichstag aveva nominato contemporaneamente a vicepresidente il socialista Scheidemann, col quale Spahn non voleva lavorare. Fu così che si ebbe il presidente Kaempf; morto il quale un altro deputato del Centro viene a rioccupare il seggio presidenziale; mentre il suddetto deputato Scheidemann è uno dei tre vicepresidenti.
Nel fatto che, eccezion fatta dei conservatori, nessun partito rifiuta la collaborazione dei socialisti, è espresso il sano sviluppo che la vita parlamentare nel Reichstag germanico ha preso durante la guerra; sviluppo iniziato, come è noto, col blocco fra il Centro, il partito democratico progressista, i socialisti e una parte dei liberali-nazionali, all'intento di formare una maggioranza salda e idonea a risolvere alte questioni di carattere politico interno ed estero. Questa stessa maggioranza, che il 19 luglio 1917 diede vita alla "Risoluzione di pace" del Reichstag, ha impresso oggi, colla elezione del presidente, in modo ancor più visibile la sua fisionomia all'intiero Reichstag. Il Presidio eletto costituisce una vera e propria incarnazione della maggioranza
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del Reichstag; esso sta là a rappresentare una pietra miliare nella storia del Reichstag, nonché il grado di sviluppo nella vita politica della Germania.
Il presidente Fehrenbach è, in modo tutto speciale, il rappresentante di quella politica della maggioranza parlamentare che mira a basare sulla libertà la vita politica all'interno e alla riconciliazione dei popoli in via d'accomodamento. Insieme all'on. Erzberger – il padre e il precursore del pensiero dei giusti accordi nella politica estera; l'uomo che propugna l'ampliamento delle libertà civiche – egli difese la Risoluzione di pace del Reichstag, nonché il programma di politica interna ed estera che la maggioranza pattuì col conte Hertling qual base della politica del Governo prima della nomina di questi a cancelliere dell'Impero. Come l'on. Erzberger, anche l'on. Fehrenbach è un meridionale, un figlio fedele della Chiesa cattolica e un uomo del popolo. Che di 280 voti egli ne abbia, avuti 270, dimostra qual simpatia si deve non solo alle sue qualità personali, ma anche al suo carattere politico. Più di una volta l'on. Fehrenbach, nel corso dei suoi tre lustri di attività parlamentare, si è fatto efficace portavoce di tutto il Reichstag oltrepassando le cerchia del suo partito. Come il signor Erzberger, egli è il tipo del democratico cattolico della Germania meridionale.
Nella sua carica, – grave di responsabilità e, in guerra, divenuta ancor più importante, – l'on. Fehrenbach vi porta tutte il tesoro delle sue buone qualità. Egli possiede una grande dignità ed è un oratore pieno
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di facondia. La sua lunga pratica qual presidente della Seconda Camera badese, la direzione da lui assunta nel Congresso cattolico di Würzburg; soprattutto la sua presidenza nella Giunta principale del Reichstag, gli hanno fatto acquistare l'esperienza necessaria per dirigete sedute difficili e tempestose, nonché gli estesi affari del Reichstag germanico. L'impronta di cordialità e di simpatia rivelata da tutto quanto il Reichstag alle sue parole di saluto dopo 1'elezione ha dimostrato che egli si è guadagnato il cuore dell'alto Consesso, oltre i confini degli stessi partiti. Si ebbe l'impressione di aver dinanzi un uomo che, portato in alto in forza del suo indefesso lavoro e della sua abilità personale, non perdeva la semplicità del suo fine sentire, malgrado i successi e l'alto onore conseguito.
Questo suo valore personale ha indotto anche organi ostili alla politica della maggioranza ad accoglier di lieto animo la sua elezione.
Scrive per esempio la "Vossische Zeitung":
"Il vecchio parlamentare che sa parlare con calore e con gusto e che ha dimostrato una imponente padronanza di sé anche nei momenti più tempestosi, è accompagnato dalla fiducia generale."
E il "Lokalanzeiger":
"Chi ha avuto occasione di vederlo nell'esercizio del suo ufficio e di sentirlo parlare, ha subito riportato l'impressione disporre egli non solo di una vera e propria facondia e di una grande sicurezza di sé, ma anche di quell'umore che è, forse, la migliore qualità di un presidente."
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La "Kölnische Zeitung" scrisse:
"Se si pensa all'abilità colla quale l'on. Fehrenbach, appoggiato alle sue meravigliose doti oratorie ha difeso le sue persuasioni politiche e di partito, se si pensa alle sue manifestazioni di profondo amore di patria, al suo pronunciato sentimento di responsabilità e al suo spirito di giustizia, non si può far a meno di confidare che egli in tempi grandi, eserciterà l'alta carica affidatagli, con dignità e con imparzialità."
Perfino la "Deutsche Tageszeitung" ha scritto:
"Il signor Fehrenbach tenne un notevolissimo discorso di presentazione, un discorso degno e sgorgato dal cuore, allorché fu scelto con 270 voti."
Nel medesimo articolo la "Deutsche Tageszeitung" osserva che, colla nomina dell'on. Fehrenbach a Presidente del Reichstag germanico, un altro eminentissimo ufficio vien coperto da un tedesco del sud. E, infatti, innegabile che, durante la guerra, la Germania meridionale, ha fatto grandissimi progressi nell'occupazione dei più alti uffici dell'Impero. Il Cancelliere Conte Hertling era Presidente dei Ministri in Baviera; il Vicecancelliere von Payer fu per decenni Presidente della Seconda Camera del Württemberg; oggi l'on. Fehrenbach, ex-presidente della Seconda Camera badese, è divenuto Presidente del Reichstag. Questa impressione prende ancor maggiore consistenza se tien presente che, oltre l'on. Erzberger, anche altri l eader della maggioranza, come Gröber (Centro) e Hausmann (Democratico progressista), sono meridionali non soltanto per nascita (Württemberg) ma anche per intendimenti politici.
Empfohlene Zitierweise
[Erzberger, Matthias], Il deputato del Centro, on. Fehrenbach, eletto presidente del Reichstag germanico vom 11. Juni 1918, Anlage, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 8009, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/8009. Letzter Zugriff am: 28.03.2024.
Online seit 02.03.2011.