Betreff
Sulle trattative per il Concordato bavarese
Nel mio rispettoso Rapporto N. 18532 in data del 14 Novembre 1920 ebbi l'onore di riferire all'E. V. R. come in seguito
grazie alla dichiarazione rilasciatami dal Governo del Reich
in data del 13 Novembre scorso
era
fosse stato rimosso un notevole ostacolo per la rapida
rapida conclusione del Concordato bavarese, ed aggiungevo che non avrei mnacato [sic] d'insistere presso questo Signor Ministro del Culto, affinché si procedesse nei relativi negoziati colla desiderata
dovuta sollecitudine. Posso assicurare V. E. che tale
questo tale
doveroso proposito è stato da me, in conformità dei desideri della S. Sede, coscienziosamente attuato, sia facendo direttamente in ripetute visite direttamente
vive premure in proposito
in proposito
al Signor Matt, sia
come pure
sia interessando al riguardo il Ministero degli Esteri,
e vari altri personaggi ecclesiastici e politici, i quali, come mi consta, non hanno hanno indugiato ad agire al riguardo
a tal fine.
allo detto scopo. medesimo.
Verso la fine dello scorso mese di Dicembre, poiché io, profittando della ricorrenza del nuovo anno
prendendo occasione nell'esprimere i [miei] dagli auguri per il nuovo anno,
al summenzionato Sig. Ministro del Culto, gli avevo rinnovato al menzionato Signor Ministro del Culto
266v
la mia consueta preghiera, egli mi promise che, profittando delle vacanze del Landtag, le cui sedute, insieme a quelle del Consiglio dei Ministri, spesso, pur troppo,
(come egli affermò) quasi intieramente lo assorbivano
scono, si sarebbe dedicato con ogni cura alla questione concordataria, e mi avrebbe rimesso nel termine di circa due settimane
dentro una quindicina di giorni la seconda parte del suo Memorandum
Pro-Memoria Promemoria, (cfr. Rapporto N. 17896 dell'11 Settembre 1920), nella
di risposta, nella quale avrebbe trattato i punti concernenti la questione scolastica. Non contento di ciò, d
Dopo alcuni giorni mi recai dal Consigliere ministeriale Signor Goldenberger, relatore della detta
per la questione,
del Concordato nel Ministero del Culto,
per
onde pregarlo di voler ricordare al Signor Matt la sua promessa. Intanto però verso la metà dello scorso mese questi dovette esser trasportato in una Clinica chirurgica, ove ha subito una
l' una operazione.
(dell'ernia). La sera di Martedì 1º corrente venne da me il suddetto
menzionato Signor Goldenberger; ma invece di portarmi, come io attendevo, la
l'annunziata continuazione del succitato Promemoria, mi significò che aveva parlato al Signor Ministro nel senso da me desiderato,
richiesto, che questi nutre il più vivo desiderio di [conservare] assicurare nel Concordato la scuola confessionale e gl'istituti cattolici per la forma-267r
zione dei maestri, ma che
che nel Ministero deil Cultio si vedeva per ciò
a tale riguardo
una difficoltà nel fatto che non erano state ancora emanate al riguardo
a tale riguardo dal Reich le disposizioni legislative previste nell'articolo 146 della Costituzione germanica. Risposi esprimendo tutto il mio rincrescimento per questo nuovo ritardo, ed osservando come la ogni difficoltà
ostacolo nei rapporti col Reich
era
fosse stata
o
completamente eliminata
rimoss
o
a tolto mediante la suddetta dichiarazione del Governo di Berlino. Aggiunsi
Soggiunsi anzi che, ad eliminare
ad eliminare
il ogni possibile dubbio l'obbiezione che
la quale mi era stata mossa qui da alcuni, non essere ciò
che cioè la dichiarazione stessa
medesima
non era
firmata,
non [portava] portava la firma, avevo avuto cura (nonostante che tale dubbio mi sembrasse infondato, portando
avendo il relativo foglio il l'intestazione ed il numero di protocollo del Ministero degli Esteri) di riportarla
riprodurla integralmente in una Nota ufficiale e firmata, (N. 18864), da me diretta in data in data del 10 Dicembre 1920 al Sig. Ministro Dr
Simons, aggiungendo
nella quale rilevavo altresì
che detta
detta dichiarazione era il risultato delle trattative verbali
svoltesi conchiuse
in
avute con lui in Berlino, ed aggiungevoendo
e [e] che (in base al venerato Dispaccio N. dell'E. V. N. B = 13174 del 24 Novembre 1920)
ed aggiungevo
che anche la S. Sede ne aveva preso atto
era stata appresa con soddisfazione.
dalla S. Sede. Avendo il medesimo Ministero
ro degli Esteri di Berlino
risposto alla [mia] sua volta
risp
accusato ricevimento con Nota parimenti ufficiale e firmata del 31 Dicembre 1920 (N. II. Va. 604/40176), nessuno potrebbe mettere più in 267v
dubbio
discussione il carattere obbligatorio e bilaterale della dichiarazione in discorso. Il Sig. Goldenberger, il quale, sebbene sinceramente cattolico e dotato di molte larghe cognizioni giuridiche, è però alquanto burocratico e pedante, ammise che dal lato formale non poteva più sollevarsi alcuna obbiezione; notò tuttavia che,
essere, a suo parere, il Governo del Reich non era dub [ben] dubbio se il
costituzionalmente il Governo del Reich
era
fosse costituzionalmente autorizzato a rilasciarla. Al che replicai che
avere un Nunzio, come qualsiasi Ambasciatore, ha il diritto ed il dovere di rivolgersi al Ministro degli Esteri, il quale,
che, del resto, nel caso attuale, ha rilasciato
aveva dato la dichiarazione a nome e col consenso dell'intiero Gabinetto; quali siano poi i limiti delle
poi le facoltà, che a questo competono a norma della Costituzione, è questione, nella quale
in cui
io non posso
non spettava a me di entrare, ma di cui po che riguardava unicamente e di cui
porta
va
dinanzi al Reichstag
la intiera responsabilità dinanzi al Reichstag – il Governo medesimo. –
il Governo medesimo,. il quale ne portava – Il Sig. Consigliere ministeriale mi comunicò infine che il Ministero dell'Interno di Berlino, al quale, a cui, colla cooperazione del Ministero degli Esteri, è stato affidato lo studio e la preparazione del futuro Concordato per il Reich, ha aveva testé inviato a tutti gli Stati particolari della Germania, e quindi anche al Ministero del Culto bavarese, un questionario su tale materia; al quale proposito, però, io gli ricordai l'intenzione della S. Sede che sia prima di ogni altro concluso il Concordato colla Baviera.
Ad ogni modo, la conversazione avuta col Sig. Goldenberger mi mostrò
− (pur ammettendo pienamente le reali e molteplici e complicate difficoltà, che presentano le questioni da trattarsi nel Concordato, bavarese, e le molteplici occupazioni, da cui massime negli attuali critici momenti sono sopraffatti i Ministri di Stato) − il bisogno
la necessità di più vive
energiche insistenze. Non solo, infatti,
Ed infatti, non solo ho pregato caldamente, fra gli altri, il Ministro Presidente Sig. von Kahr, il Consigliere ministeriale al Ministero degli Esteri Sig. Barone von Stengel, il Revmo Vicario Generale Dr. Buchberger, il
Deputati
Signor Held, capo della frazione della Bayerische Volkspartei al Landtag bavarese, il Deputato Canonico Wohlmuth, ecc., di voler esercitare nuove e più effi-268r
caci pressioni sul Ministero dei Culti, ma, sia
inoltre allo scopo medesimo, come pure
ed anche
affinché
acciocché rimanesse
ga negli Atti, un docu per ogni buon fine, un documento scritto comprovante le mie premure,
della Nunziatura,
ho
mi è sembrato, pur con mio rincrescimento, necessario di indirizzato
re sull'argomento in data del 6 corrente una lettera al sullodato Sig. von Kahr, nella sua qualità di Ministro degli Esteri,
(Allegato
di cui che ho l'onore di riprodurre qui appre trasmettere qui acclusa all'E. V. sia nell'originale tedesco (Allegato I) e nella traduzione italiana (Allegato II). Per u
Un senso ben naturale
di ben naturale
di
elementare
delicatezza
riguardo, mi ero
mi aveva sul principio indotto ad
studi proposto di attendere per l'invio della
della
medesima che il li
menzionata lettera, – la
lettera medesima, la quale, sebbene concepita in termini cortesi, non può tuttavia non riuscire alquanto penosa per l'ottimo
egregio Sig. Matt –,
(delle cui ottime intenzioni niuno potrebbe dubitare) –, che questi,
esso, pienamente ristabilito,
dalla sua malattiain salute, avesse ripreso la direzione del suo Ministero;
Dicastero; ma, avendo appreso dalla voce dello
in seguito alle aperture fattemi dallo stesso Sig. Ministro Presidente (come ho avuto già
l'onore di
a riferire all'E. V. nel mio ossequioso Rapporto N. 19544 in data del 5 corrente) circa la possibilità di una prossima
imminente crisi governativa, mi è parso indispensabile di dare
dare corso
senza ulteriore
senz'altro
attesa, corso alla più volte menzionata lettera.
medesima.
Nel rendere di ciò intesa, come di dovere, l'E. V., m'inchino
266r, rechts oberhalb des Textkörpers hds. von unbekannter Hand vermerkt, vermutlich von einem Nuntiaturangestellten: "C".
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 07. Februar 1921, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 11589, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/11589. Letzter Zugriff am: 19.05.2024.
Online seit 14.05.2013, letzte Änderung am 14.04.2014.