Dokument-Nr. 18643

Becker, Carl Heinrich: [Kein Betreff], 07. Februar 1927

Il deputato Sig. Winckler ed altri precedenti oratori hanno toccato il problema del Concordato. Io sono grato che con ciò mi sia offerta l'occasione, come d'altronde era già nel mio intento, di esternare il mio pensiero su questo argomento, così importante per i rapporti dello Stato verso la Chiesa e che occupa in misura sempre maggiore la pubblica opinione.
Se presto attenzione alle numerose voci della stampa, come pure a parecchie risoluzioni, che sono state consacrate a questo problema, vi sento non di rado un certo tono, il quale non solamente esprime la preoccupazione per la sorte di questa grave questione, ma risuona direttamente come un rimprovero contro il Governo. Il Governo, così più o meno chiaramente si vuol far credere, sta per abbandonare preziosi diritti sovrani culturali e politici, mettendo in tal modo a repentaglio importantissimi beni della vita spirituale tedesca.
Inoltre si critica che il Governo sia in generale pronto a porsi sulla via della trattative con la Chiesa, mentre sarebbe più sicuro e più degno per lo Stato di regolare tali rapporti semplicemente in via legislativa secondo i propri bisogni.
In quanto simili pubbliche discussioni sono la manifestazione di una nascosta polemica confessionale, debbo, ben s'intende, lasciarne la decisione alle parti immediatamente interessate. In quanto invece esse lumeggiano la questione dal punto
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di vista della sfera degli interessi dello Stato, e sotto questo aspetto muovono dubbi od obbiezioni contro la presunta linea condotta del Governo, preme anche a me di spiegarmi con alcune osservazioni fondamentali sullo stato delle cose.
Innanzi tutto non posso certamente nascondere la mia meraviglia che l'agitazione, la quale si manifesta in molte pubbliche dichiarazioni, si fondi essenzialmente nella supposizione che il Governo non si lasci guidare in questo affare da ragioni puramente politiche statali, ma sia più o meno influenzato da altre considerazioni. Un siffatto rimprovero mi è tanto meno comprensibile, perché già nella dichiarazione fatta in mio nome nella seduta plenaria del Landtag dell' 8 Maggio dello scorso anno fu affermato con tutta chiarezza che il Governo dedica la sua attenzione ed il suo lavoro a queste importanti questioni, avendo unicamente riguardo agli interessi dello Stato.
Per ciò che concerne l'ambito di simili interessi dello Stato, il punto di partenza di tutte le deliberazioni non può senza dubbio essere altro che la situazione creata dalla Costituzione del Reich, la quale si differenzia notevolmente dai rapporti teorici e pratici fra Stato e Chiesa esistenti prima della rivoluzione.
Vi prego pertanto a voler essere ognora persuasi che il Governo esamina i numerosi problemi, i quali vengono con ciò in discussione, dal lato non solo astrattamente statale, ma concreta-
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tamente [sic] prussiano. L'esempio di altri Paesi della Germania non può in alcun modo - come in vari altri campi, così anche in questo - servire in<nei> particolare<i>1 di norma per al <la>2 Prussia. In quanto dunque i rimproveri o le preoccupazioni derivano da timori di questo genere, essi provengono da falsi supposti. La grandezza della Prussia, la sua situazione territoriale, la struttura confessionale della sua popolazione, le attuali tensioni sociali e politiche non possono essere trascurati [sic] nello stabilire i rapporti fra Stato e Chiesa. In modo speciale poi il Governo è consapevole che per il mantenimento della pace confessionale le specifiche condizioni della Prussia debbono essere presi<e>3 in piena considerazione.
Ora precisamente sotto questo aspetto è stato consigliato allo Stato prussiano e rappresentato come suo dovere di regolare per mezzo di una legge prussiana gli interessi prussiani politico-ecclesiastici. Vi prego di credere che il Governo non ha mancato di esaminare questa questione. Ma anche qui le diverse e più semplici condizioni di altri Paesi non possono senz'altro essere addotte come modello per la Prussia. In ogni caso non può essere vietato al Governo di tentare, se per mezzo di una intesa con le società religiose si possa ottenere una soluzione più favorevole per lo Stato ed il popolo, che per mezzo di un procedimento unilaterale.
È superfluo di dire che ogni eventuale Convenzione
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dovrebbe rimanere nel quadro delle Costituzioni del Reich e della Prussia. Ciò può tranquill<izzare>areHds. vermutlich vom Verfasser korrigiert. anche coloro, i quali hanno speciali preoccupazioni nel campo della scuola. Precisamente in questo punto varrà quanto sopra è stato detto circa la particolare situazione in Prussia.
Dopo questa esposizione potrete voi stessi giudicare che le cose si trovano assolutamente allo stadio dell'esame e della considerazione. Se la stampa crede di sapere che sia immediatamente imminente la conclusione delle trattative sia della Prussia come del Reich, ciò è del tutto immaginario, come posso tranquillamente dichiarare anche per il Reich; lo stesso vale, del resto altresì per quasi tutte le singole affermazioni, che appariscono sui giornali. Anzi il Ministero di Stato prussiano come tale non si è sinora affatto occupato dell'affare.
Mi permetto pertanto pregarvi di aver fiducia che nell'esame delle questioni e nelle trattative il Governo non si lascerà guidare da altri criteri all'infuori di quelli sopra indicati, e che in tempo utile verrà data al Landtag l'occasione di convincersene.
Si tratta, lo ripeto, non già di abbandono degli interessi dello Stato, ma bensì della loro difesa.
1Hds. vermutlich vom Verfasser gestrichen und eingefügt.
2Hds. vermutlich vom Verfasser korrigiert.
3Hds. vermutlich vom Verfasser korrigiert.
Empfohlene Zitierweise
Becker, Carl Heinrich, [Kein Betreff] vom 07. Februar 1927, Anlage, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 18643, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/18643. Letzter Zugriff am: 02.05.2024.
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