Dokument-Nr. 15280
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
[München], 04. Mai 1924

Schreiber (Textgenese)
PacelliPacelliStenotypist
Betreff
Ancora sugli attacchi della stampa ultra-nazionalista contro la S. Sede
Gli insensati attacchi contro la S. Sede si ripetonoproseguono quotidianamente nei giornali del partito ultra-nazionalistia (deutschvölkisch) di Monaco, ed in modo speciale nella Grossdeutsche Zeitung. Nella impossibilità di riferire tutte le volgari accuse Per non molestare inutilmente l'E. V. R. colla monotona ripetizione delle consuetestesse folli invettive contro Roma(1), mi limiterò qui a riferire due passi, i quali mi sembrano più caratteristici:
1°) Nel N. 77 del 2 corrente(2 corr.) della GrossdeutscheGrossdeutsche Zeitung, in un articolo in cui essa violentemente attacca il comunicato ufficioso della Corrispondenza Hoffmann, d (inviato col mio rispettoso Rapporto N. 30424 del l corr.), trovasi nettamente formulataasserita quella che sipuò chiama rsi [ein Wort unlesbar] chiamarsiè stata chiamata la eresia del nazionalismo, illa quale cioè pone l'idolo nazionale o di razza al di sopra di tutto
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sopra di tutto, della vera religione, della verità e della giustizia: "Il germanesimo"La nazione tedesca sopra tutto! (Das Deutschtum über alles!). Mai noi diremo una parola di critica contro dignitari ecclesiastici, se essi si pongono pienamente ed intieramente sul terreno della nazionalità dell'interesse nazionale tedescao (wenn sie sich voll und ganz auf den Boden des Deutschtums stellen)".
2°) Nel N. 78 di ieri lo stesso giornale riprodu pubblica un articolo di un "ecclesiastico cattolico della Germania del Nord", nel quale trovansi riprodotti gli ingiustissimiingiustificati ed ingrati lamenti contro Sua Santità e l'Inviato Pontificio nella Ruhr,già apparsi in sostanzagià da tempo nei noti Esposti del Sig. Barone von Loë-Bergerhausen: "I cattolici della Germania non possono comprendere che il S. Padre in Roma difficilmente dica una parola di biasimo ai popoli dell'Intesa, per la loro oppressione del tradito popolo tedesco, mentre Egli rappresenta come una ingiustizia e come una specie di assassinio ogni atto di necessaria difesa di questo martoriato popolo martoriato.tedesco. Fu Guglielmo Tell un assassino? Fu
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Giuditta un'assassina? E la Pulzella di Orléans? Che cosa deve pensare il popolo tedesco, allorché Mons. Testa il giornoVenerdìSabato santo sta a guardare dalla finestra della sua casa in Essen i quattordici operai massacrati come cani dai dalle [cana]dai bracchi francesi, ed e al grido di soccorso dei capi dei sindacati cristiani non sa rispondere altro se nonche: 'Io son qui, non per pronunciare un giudizio, ma soltanto per raccogliere materiale'"? ... Aveva Ha avuto Ludendorff un così gran torto, allorché quando in modo calmo ed oggettivo ha constatato simili fatti nella lotta per la libertà e l'onore tedesco?"
Chinato
(1)"Noi vogliamo dire a Roma: Via le mani dalla Germania politica! Tu hai lacerato la Germania, destando in essa un partito della pace! Così si semina la discordia in un popolo! La tua politica è quella dell'antica Roma, dell'odio, della disunione di un popolo nella durissimoa suoalavoro della lotta per la sual'esistenza; la tua politica è quella l'antica dell'artificio romano-giuridico. La nostra politica è la nuova: dell'artistica, creatrice produzione, che rende possibile ciò che si chiama impossibile, della la creazione dell'anima". (Grossdeutsche Zeitung N. 78, 3 Maggio 1924).
83r, links über dem Briefkopf hds. von unbekannter Hand notiert, vermutlich von einem Nuntiaturangestellten: "C".
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 04. Mai 1924, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 15280, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/15280. Letzter Zugriff am: 27.12.2024.
Online seit 18.09.2015.