Dokument-Nr. 153
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
München, 26. August 1923
Regest
Pacelli leitet einen Artikel der "Lotharinger Volkszeitung" weiter, den ihm der Trierer Bischof Bornewasser mit folgenden Anmerkungen zukommen ließ. Der Bischof gibt die Auswertung des Abgeordneten in der französischen Nationalversammlung Ferry wider, wonach von den 70.000 Schülern aus dem Saargebiet etwa 5.000 französische Schulen besuchen, von denen ein Großteil Kinder von Sozialisten und Kommunisten sind, die sich über die freie Schule freuen, während die anderen von den Verwaltungen der Bergwerke dazu gezwungen oder von Geschenkpaketen angelockt wurden. Vor allem angesichts der geringen Anmeldungen an den französischen Schulen für das kommende Schuljahr hält Bornewasser die "Begeisterung" für die französische Schule für eine Erfindung. Er hofft, dass sein Hirtenwort zur deutschen Konfessionsschule vom Februar positive Auswirkungen haben wird. Außerdem ist es für den Bischof eine Genugtuung, dass eine französische Zeitung seine Einschätzung teilt, wonach es sich bei den französischen Schulen prinzipiell nicht um Bekenntnisschulen handelt, da Kleriker und gläubige Laien nur aus Opportunitätsgründen als Lehrer zugelassen würden.Betreff
Sulla questione delle scuole nel territorio della Sarre
Mons. Vescovo di Treviri con foglio in data del 18 corrente giuntomi ora mi ha inviato un articolo della Lothringer Volkszeitung – Metz (La libre Lorraine) N. 185 dell'11 corrente, che qui accluso compio il dovere di trasmettere alla mia volta all'Eminenza Vostra Reverendissima. – Il menzionato Vescovo aggiunge ai punti segnati colle lettere a) e b) le seguenti osservazioni:
"Ad a). – Secondo un discorso del deputato Ferry nella Camera francese su circa 70.000 scolari nella Sarre circa 5.000 frequentano le scuole francesi. Fra essi un gran numero sono figli di comunisti e socialisti, che furono ben contenti di poterli togliere dalle scuole confessionali tedesche; un'altra parte sono fanciulli, che i genitori inviano alle scuole francesi costrettivi dall'amministrazione delle mine, giacché altrimenti correrebbero pericolo di perdere abitazione e lavoro. Una parte infine frequenta le scuole medesime per i franchi e gli altri assai ricchi doni. A Pasqua i nuovi iscritti alle scuole francesi sono stati così pochi, che gli impiegati delle mine sono andati nelle case a chiedere che cosa trattenesse i fanciulli dall'andare nelle scuole medesime. Se non vi fossero il terrore ed i doni,
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il numero dei fanciulli nelle scuole francesi sarebbe
impercettibile. – L'"entusiasmo" per la scuola francese è una invenzione. Dopo la
pubblicazione della mia lettera pastorale sulla scuola le scuole
francesi non sono state abbandonate; ciò me lo aspettavo naturalmente. I socialisti sono
contenti di avere una scuola libera, e gli altri stanno sotto una tale pressione, che non
osano di ritirare i loro figli. La mia parola pastorale guardava al futuro.Ad b). – Mi è di grande soddisfazione che un giornale francese prende nel giudizio sulle scuole francesi precisamente lo stesso punto di vista da me sempre sostenuto di fronte al Governo della Sarre, che cioè le scuole francesi in linea di principio non sono confessionali, anche se per ragioni di opportunità si lasci in esse insegnare il Clero e accanto a maestri francesi increduli vi si abbiano anche maestri e maestre credenti del territorio della Sarre."
Chinato umilmente al bacio della Sacra Porpora con sensi di profondissima venerazione ho l'onore di confermarmi
Di Vostra Eminenza Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Pacelli Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico