Dokument-Nr. 7905
[Bludau, Augustinus] an Pacelli, Eugenio
Frauenburg, 13. Dezember 1920
66v
e matura riflessione, sicché talvolta vi è un ristagno nell'andamento degli affari della Curia. Verso i suoi diocesani di lingua polacca egli è stato sempre un pastore giusto. Agli attacchi ingiuriosi della diocesi, ha opposto un silenzio dignitoso. Egli però è rimasto dolorosamente colpito dal fatto che i polacchi non abbiano riconosciuto quanto egli ha fatto per riparare alla politica di germanizzazione del Governo prussiano, e lo ricompensino con l'ingratitudine. Il Clero polacco, ora, pian piano va persuadendosi che Mons. Rosentreter è stato ingiustamente giudicato e misconosciuto. Specialmente dopo l'espulsione del Preposto della Cattedrale, Dr. Schröter, e del Canonico Treder alcuni sacerdoti polacchi, anche fra i più esaltati, hanno protestato contro l'indegno trattamento del loro Vescovo da parte del Governo polacco. Né della espulsione di questi due, né del licenziamento del Can. Dr. Behrendt dalla sua cattedra nel Seminario è stata data comunicazione al Vescovo. Il rettore del Seminario riceve direttamente da Varsavia ordini riguardanti il regolamento degli studi e la rimozione di scritte tedesche nelle sale del Seminario, e gli viene ingiunto di riferire sul proprio Vescovo, ecc. Del Vescovo non si tiene alcun conto. Sacerdoti della diocesi abbandonano il loro posto per diventare cappellani militari nell'esercito polacco, senza informarne l'Ordinario. Il Governo polacco in Varsavia non riconosce né l'autorità né la giurisdizione episcopale… Sarebbe assai desiderabile che la S. Sede interdicesse energicamente al Governo di Varsavia tutte le intromissioni nelle cose ecclesiastiche e nella amministrazione delle diocesi, altrimenti l'autorità e la disciplina rimarranno distrutte con grave danno della Chiesa Cattolica.1
1↑Textpassage "Il rettore […] Chiesa Cattolica." hds. am linken Seitenrand markiert, vermutlich vom Empfänger.