Dokument-Nr. 8654

[Ferdinand I. von Bulgarien]: [Pro-memoria riguardante la conversione di S. A. R. il Principe Boris], vor dem 08. September 1917

La sua Altezza, il Principe Reale Boris di Bulgaria, nato 18. 1. 1894 di antico stile, confermato all'età di 2 anni secondo il rito bulgaro scismatico, è di cuore convinto della verità della chiesa cattolica e deciso, appena si potrà prudentemente farlo, di manifestare la sua convinzione anche pubblicamente, il che si può concludere da vari fatti esistenti e dalle parole di suo padre, Sua Maestà lo Zar dei Bulgari. Da alcuni anni il Principe s'è tenuto a discosto dei sacramenti scismatici, ed ha assistito più spesso possibile al culto cattolico. In special modo si diletta nello studio della liturgia cattolica-romana.
Ma a un'immantinente conversione in palese vi contrastano potenti ostacoli.
In prova di questo presentiamo acclusa in N° 1 una traduzione del Capo IX della costituzione del Regno Bulgaro.
In quanto a quest'aggiunta c'è da osservare:
La nota al piè della pagina (1) rif. a § 38 rappresenta un cambiamento fatto dalla Sobranje bulgara a incitamento si Stambulow, allora ministro, nel testo originale. Questo testo fu a suo tempo determinato dall'Assemblea Nazionale – la quale pure elesse il Principe Ferdinando di Coburg e Gotha Principe di Bulgaria – e conteneva la decisione, che solo il primo Principe di Bulgaria potesse per diritto appartenere ad una confessione non ortodossa, che però il successore ed i futuri regnanti avrebbero da essere ortodossi. Sotto lo Stambulow, il che si riconosce dal testo della nota adesso citata, venne estesa la possibilità d'appartenere ad una confessione non ortodossa anche sul primo successore al trono (15 Maggio 1893).
Dopo la morte di Stambulow fu disputata la facoltà della Sobranje in punto del cambiamento adesso descritto. S'accentuò che si trattava qui del cambiare la costituzione data dell'Assemblea Nazionale e che per tal cambiamento non altro che la stessa Assemblea potesse essere competente.
Ne risultò poi il ristabilimento del decreto originale nel § 38 del Cap. IX della Costituzione Bulgara, effettuato l'11 Luglio 1911 dalla Sobranje, a norma del quale il successore al trono ha da appartenere alla chiesa ortodossa.
Prenotato questo, ne consegue necessariamente:
Per quanto il testo presente del § 38 non sarà cambiato, la conversione pubblica del Principe Reale Boris alla religione cattolica-romana dovrebbe far nascere le più gravi complicazioni. Scuotereb-
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be i fondamenti degl'interessi cattolici-romani nella Bulgaria, metterebbe a ogni pericolo la propaganda avviata con tanta discrezione, per l'unione del popolo bulgaro colla Sede Apostolica. Metterebbe in dubbio la permanenza della dinastia, anzi, in questo tempo agitato di idee democratiche, perfino la permanenza della stessa monarchia.
Dall'altra parte l'anima d'alto concetto e immortale del Principe Boris – il quale si trova quasi del continuo nelle prime file dei combattenti – è esposta ai più dolorosi scrupoli di coscienza e a gravi pericoli.
Siccome sotto le mentovate circostanze sarebbe appena da consigliarsi una conversazione fatta pubblicamente, l'unico modo di agire par essere quello di permettergli una conversione se in segreto sott'obbligo di evitare cooperatio formalis in funzioni scismatiche (comunicatio in sacris) poí, di eseguire effettuare la conversione pubblica, appena le circostanze l'avranno reso possibile e finalmente di insistere nel prontissimo cambiamento del sopra segnalato § 38.
Qui bisogna menzionare <essere notato>, che la Sua Maestà Zar Ferdinando dei Bulgari ha dato l'assicurazione che questo cambiamento sia anche la sua cura diligente, ma che non si avrebbe potuto metterla ad effetto durante la guerra, siccome a ciò sarebbe necessario di convocare l'Assemblea Nazionale, il quale sia impossibile in tempo di guerra.
Qui <In questo punto> conviene considerare i principi radicali nella dottrina della Santa Chiesa e tenuti dagli autori ecclesiastici:
La Simulatio d'una dottrina non cattolica è sempre peccato.
La Dissimulatio della vera convinzione religiosa è peccato ed inammissibile se è usata per timore degli uomini.
Questa Dissimulatio però può essere permessa, se il bonum comune e soprattutto il bonum sanctae matris ecclesiae viene a considerazione. Questo pare sia qui il caso dato.
Per bene spiegare i principi ora citati abbiamo aggiunto i pareri di due celebri autori la cui fedeltà alla Chiesa è sopra ogni dubbio.
Per modi possibili per compiere la conversione segreta di Sua Altezza Reale il Principe Boris
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si possono meditare a due vie:
I) Si potrebbe indurre il Principe Reale a rivolgere o direttamente per iscritto di propria mano, ossia per un mediatore, una domanda sotto questo rapporto al Santo Padre e ricevere le sue istruzioni.
Nella grande difficoltà che nelle attuali rischiose circostanze constà [sic] per tali negazioni scritte, principalmente in materia, la cui intimità rispettata è di si immensa portata, si raccomanderebbe forse più ancora la seconda via praticabile, per l'altra ragione per dippiù [sic] che nella nostra era suscettibilissima le buone grazie della Sede Apostolica non vengano nervosamente sospettate.
II) Potrebbe Sua Santità segretamente provvedere di tutta plenipotenza un prete di coscienza e grato al Principe
1) per esaminare il caso
2) per spiegare al Principe, conforme di autori di fede, sotto quali condizioni e quali promesse – da darsi in presenza di testimoni la sua conversione segreta potrebbe eseguirsi conforme ai principi della Chiesa
3) per dopo avere ottenute le necessarie cautele, assolvere il Principe Reale dalla scomunica, sotto responsabilità di coscienza del prete autorizzato.
Affinché nel caso d'un imprevista rivelazione del passo non sia mosso persecuzione contro la chiesa cattolica, sarebbe d'uopo incaricare dell'esecuzione un prete non bulgaro.
Finalmente c'è da considerare questo: per la causa cattolica-romana in Bulgaria sarà d'immensurabile importanza che il Principe elegga per sposa e futura Regina una Principessa veramente cattolica.
Appartenendo egli ancora alla confessione scismatica una domanda in matrimonio a una corte cattolica è fuori d'argomento. È vero che, causa lo scandalo altrimenti reso, un formale sposalizio e un matrimonio con una principessa strettamente cattolica e suo pari, non potrebbe aver luogo se non dopo il manifesto ritorno del Principe alla Chiesa Cattolico-Romana. Ma intanto la conversione segreta potrebbe diventare un motivo urgente per fare fin da adesso i passi preparatori
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a una scelta convenevole, la quale avrebbe da rimanere celata fino alla conversione fatta in palese, e potrebbe inferire efficacemente a accelerare le risoluzioni del Principe.
Voglia la Provvidenza Divina e la Grazia della Sede Apostolica in breve condurre a maturità quanto è di bisogno alla pace ed all'eterna felicità dell'anima immortale, sincera e profonda del Principe Reale – in accordo colle più calde brame e gli ultimi voti della sua madre, morta da santa – e voglia alla nobile nazione dei Bulgari bulgara spianare la via del ritorno all'una Gregge di Cristo.
Empfohlene Zitierweise
[Ferdinand I. von Bulgarien], [Pro-memoria riguardante la conversione di S.A.R. il Principe Boris] vom vor dem 08. September 1917, Anlage, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 8654, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/8654. Letzter Zugriff am: 25.11.2024.
Online seit 24.03.2010.