Dokument-Nr. 16397
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
Berlin, 03. Oktober 1927
Regest
Pacelli berichtet von den Feierlichkeiten anlässlich des 80. Geburtstags von Reichspräsident von Hindenburg. Nachdem ein eigener Empfang für das diplomatische Korps nicht geplant war und von Hindenburg keine Geschenke gewünscht hatte, beschlossen Pacelli und die Diplomaten anderer Länder bereits vor geraumer Zeit, dem Jubilar ein aufwändig ausgeschmücktes Glückwunschschreiben auf Pergament zu überreichen. Der Nuntius verfasste den Entwurf, den er vom französischen Botschafter de Margerie absegnen ließ, wonach er das Schreiben aufsetzte und von den Botschaftern zahlreicher Staaten unterzeichnen ließ. Lediglich die Vertreter Jugoslawiens und Polens äußerten marginale Änderungswünsche an dem Schreiben. Der Geschäftsträger der Sowjetunion in Berlin Bratman-Brodowski, ein überzeugter Atheist, hingegen teilte dem Nuntius mit, das Schreiben wegen eines Verweises auf Gott nicht unterzeichnen zu können. Wegen einer Rede, die von Hindenburg anlässlich der Einweihung des Tannenberg-Denkmals gehalten und in der er eine deutsche Kriegsschuld von sich gewiesen hatte, waren einige Mitglieder des diplomatischen Korps etwas nervös. Deshalb erwirkte Pacelli bei Reichskanzler Marx und Staatssekretär Pünder, dass das Schreiben in der Presse nicht in Gänze abgedruckt, sondern nur in einer Meldung erwähnt wurde. Pacelli berichtet, dass er dem Reichspräsidenten das Schreiben an seinem Geburtstag überreichte, der sich sehr dafür bedankte. Neben dem Papst gratulierten, so der Nuntius, zahlreiche Regierungschefs.Betreff
Ottantesimo genetliaco del Presidente del Reich, Maresciallo von Hindenburg - Indirizzo
collettivo di auguri del Corpo diplomatico. - Attitudine dell'Ambasciata dei
Soviety
Il Sig. Presidente del Reich, Maresciallo von Hindenburg, ha celebrato ieri il suo ottantesimo genetliaco.
Sin dalla fine del passato mese di Giugno, e particolarmente in occasione di un thè offerto il 29 d. m. dal sunnominato Presidente nel parco della sua Residenza, ebbi modo di interrogare vari Capi-Missione sulla opportunità che il Corpo diplomatico esprimesse in tale circostanza al Capo dello Stato in forma collettiva le sue felicitazioni ed i suoi auguri. Poiché una Udienza del Corpo diplomatico, simile a quella di Capodanno, non poteva, secondo quanto mi aveva comunicato il Capo del protocollo, essere aggiunta al programma dei festeggiamenti, e siccome, d'altra parte, il Sig. Presidente, come era stato annunziato dalla pubblica stampa, aveva manifestato il desiderio di non ricevere doni in detta ricorrenza, si pensò di presentare al Sig. von Hin-
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denburg un Indirizzo, scritto in pergamena
artisticamente alluminata e firmato da tutti i Capi-Missione.In seguito a ciò, redassi una minuta di Circolare per il Corpo diplomatico, nella quale proponevo anche il testo dell'Indirizzo. Tale minuta fu da me innanzi tutto, per ogni buon fine, mostrata a questo Ambasciatore di Francia, Sig. de Margerie (in quel momento anche, per l'assenza del Sig. Krestinski, Sotto-decano del Corpo diplomatico), al quale mi dichiarai pronto ad introdurvi tutte quelle modificazioni, che gli fossero sembrate desiderabili od opportune. Il Sig. Ambasciatore, dopo aver letto attentamente la minuta, si disse completamente soddisfatto della medesima; aggiunse che il Presidente del Reich è un personaggio degno di rispetto e di stima, e che, - prescindendo dalla vittoria di Tannenberg, la quale non poteva venire in considerazione, - era un fatto glorioso per il Maresciallo von Hindenburg l'aver salvato, dopo l'armistizio, l'esercito tedesco in ritirata. Inviai quindi senz'altro ai Capi-Missione la Circolare medesima, di cui l'Eminenza Vostra Reverendissima troverà copia qui acclusa ( Allegato I ). L'Ambasciatore di Francia, sul punto di partire in congedo, fu il primo ad apporre la sua firma nel
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foglio a lui destinato.Tutte le Missioni diplomatiche (ad eccezione dell'Ambasciata dei Soviety, di cui parlerò in seguito) mi ritornarono il foglio debitamente firmato; molti Capi-Missione, fra i quali numerosi Rappresentanti degli Stati già nemici della Germania, l'accompagnarono anzi con Note, in cui esprimevano la loro piena adesione. Mi sia permesso di allegare al presente rispettoso Rapporto, fra le tante altre simili, quelle direttemi dagli Ambasciatori d'Inghilterra ( Allegato II ), di Spagna ( Allegato III ) e di Turchia ( Allegato IV ), dai Ministri di Danimarca ( Allegato V ), di Ungheria ( Allegato VI ), del Venezuela ( Allegato VII ), del Portogallo ( Allegato VIII ), del Brasile ( Allegato IX ), ed in modo particolare quelle indirizzatemi dall'Ambasciatore degli Stati Uniti d'America ( Allegato X ) e dal Ministro del Belgio ( Allegato XI ). Da quanto mi significò confidenzialmente il Sig. de la Boulaye, Incaricato d'Affari di Francia in assenza dell'Ambasciatore, sembra tuttavia che qualche Capo-Missione, massime i Ministri di Jugoslavia e di Polonia, avessero manifestato alcune difficoltà o dubbi per l'una o l'altra frase dell'Indirizzo; ma poi in realtà il primo, venuto
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a visitarmi personalmente, mi assicurò invece
essere egli completamente d'accordo col testo dell'Indirizzo, - il che confermò quindi
espressamente con Nota scritta (
Allegato XII
); e quanto al secondo, egli fece apporre durante la sua assenza, - in
conformità, del resto, coll'anzidetta Circolare, - la firma dall'Incaricato
d'Affari interino, il quale chiese che la parola "glorieuse" fosse mutata in
"constante", modificazione che da parte mia accettai ed eseguii senza alcuna esitazione.
Essendomi poi incontrato col sunnominato Ministro di Polonia
l'8 Settembre p. p. in occasione del battesimo da me amministrato alla
neonata bambina di un Segretario
dell'Ambasciata di Spagna, ed avendo portato il discorso intorno
all'Indirizzo in questione, egli mi dichiarò parimenti che lo trovava del tutto conveniente
ed opportuno.Per ciò che riguarda questa Rappresentanza diplomatica della Unione della Repubbliche socialiste dei Soviety, l'Incaricato d'Affari interino mi inviò in data del 27 Agosto scorso una Nota ( Allegato XIII ), nella quale mi comunicava essere all'Ambasciata, pur con suo rincrescimento, impossibile di firmare l'Indirizzo a causa della frase re-
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lativa al Supremo Reggitore degli umani destini. "Nella
Unione delle R. S. S., - così si legge, tra l'altro, nel succitato Foglio, - vige
una completa separazione fra Chiesa e Stato. In essa tutti i
festeggiamenti ufficiali hanno carattere esclusivamente laico ed ai nostri Rappresentanti
all'estero è vietato perfino di prender parte a feste officiali, se esse sono congiunte con
cerimonie religiose. Ciò è comprensibile, se si consideri che tutti i Membri del nostro
Governo e tutti i Rappresentanti della Unione all'estero (compreso il Sig. Ambasciatore
Krestinski ed io stesso) sono atei convinti". La Nota conclude dicendo che per questo motivo
l'Ambasciata esprimerà i suoi auguri al Sig. Presidente del Reich separatamente
e non insieme a tutto il Corpo diplomatico.Il notissimo discorso pronunziato in Tannenberg dal Maresciallo Hindenburg il giorno 18 Settembre p. p. e le circostanze che lo accompagnarono, nonché gli aspri commenti, che esso provocò nei Paesi dell'Intesa, non mancarono naturalmente di suscitare in qualche membro di questo Corpo diplomatico una certa nervosità nei riguardi dell'Indirizzo; nessuno però chiese di ritirare la sua firma. In considerazione, nondimeno, di tale stato d'animo, e per evitare spiace-
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voli incidenti ed attacchi, curai, per mezzo del
Cancelliere del Reich, Dr. Marx, e dell'ottimo Segretario di
Stato, Dr. Pünder, - i quali mostrarono di comprendere
pienamente la delicata situazione, - che non fosse pubblicato l'intiero testo dell'Indirizzo
medesimo. La nota da darsi alla stampa fu da me comunicata in precedenza a questo Incaricato
d'Affari di Francia, il quale la trovò buona e mi manifestò la sua riconoscenza per tale
attenzione. Essa è apparsa nei giornali di oggi e trovasi egualmente qui compiegata
(
Allegato XIV
).Come dalla medesima risulta, ieri alle ore dodici, accompagnato dal Capo del Protocollo, Conte von Bassewitz, che venne a prendermi in Nunziatura, fui ricevuto in Udienza solenne dal Sig. Presidente, a cui consegnai in nome del Corpo diplomatico l'Indirizzo medesimo, riccamente rilegato, insieme ai fogli portanti le firme dei singoli Capi-Missione, in pergamena colle armi della Famiglia von Beneckendorff e von Hindenburg. Il sullodato Sig. Presidente, il quale mi trattenne poi circa un quarto d'ora in cordiale colloquio e s'informò della preziosa salute di Sua Santità, mi ringraziò caldamente per le espressegli felicitazioni e mi pregò altresì di trasmettere ai menzionati Capi-Missione i suoi
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ringraziamenti. Alla Udienza erano anche presenti il
Ministro degli Esteri, Dr. Stresemann, ed il Segretario di
Stato, Sig.
von Schubert.Oltre il Santo Padre, il Cui telegramma fu particolarmente gradito, inviarono le loro congratulazioni i seguenti Capi di Stato: Il Presidente della Repubblica Austriaca, il Reggente dell'Ungheria, il Presidente degli Stati Uniti <d'America>1 i Re di Danimarca, di Svezia, di Norvegia e del Siam, i Presidenti della Finlan
Chinato umilmente al bacio della Sacra Porpora, con sensi di profondissima venerazione ho l'onore di confermarmi
Di Vostra Eminenza Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Pacelli Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico
1↑Hds. eingefügt von Pacelli.
2↑Hds. vermutlich von Pacelli gestrichen.
3↑Hds. vermutlich von Pacelli gestrichen.