TEI-P5
Dokument-Nr. 19166
Mi è pervenuto ieri l'altro, insieme al relativo Allegato, il
l'ossequiato Dispaccio dell'E. V. R. N. 2680/27 in data del 1º corrente,
relativ concernente le trattative per il regolamento della Situazione [sic]
della Chiesa cattolica in Russia.
Mi sia permesso innanzi tutto di riferire umilmente e rispettosamente all'E. V. checome nel tentativo, così poco felicemente riuscito,da me fatto di preparare un progetto di Nota di risposta a questo Ambasciatore dei Soviety avevo [ein Wort unlesbar] cercato con
ogni premuracura di attenermi
strettamente alle direttive impartitemi in passato dalla S. Sede.riguardo alle trattative anzidette. In modo particolare i NN. 1
e 2 del progetto medesimo riproducevano ad verbum i punti 2º e 3º delle venerate istruzioni comunicatemi, d'intesa
coll'E. V., dell'Eminentissimo Signore Cardinale Sincero,
allorain dat del 17 Marzo dello scorso anno
1926.
Appena giuntomi il sullodato Dispaccio, ho telefonato subito all'Ambasciata dei Soviety, affine di avere un abboccamento col Sig. Krestinski, ritornato testé a Berlino. Per evitare di recarmi io stesso colà, ho procurato di ottenere che venisse piuttosto egli stesso in Nunziatura, come ha fatto in realtà ieri sera alle ore sette. Egli era accompagnato dal Consigliere dell'Ambasciata, Sig. Bratman-Brodowski, e si mostrò assai cortese. Gli manifestai subito lo scopo del richiesto colloquio, dichiarandoglie gli dichiarai in pari tempoessereformalmente che ero autorizzato ad esporgli le richieste della
S. Sede soltanto a voce. Poiché
,il Krestinski
conoscendo il Krestinskiconosceconosceassaiimperfettamentela linguapoco il francese,
e <e> temevo quindi <quindi> che egli non comprendesse
bene <esattamente in questa lingua> quanto ero incaricato di
dirgli, gli feci la
ordordinatamila ordinatami comunicazione
ordinatami inin linguaintedescao, traducendo letteralmente in
questa
il più possibile ad litteram, <ad litteram>
, il più possibile ad litteram l'anzidetta Nota, in ogni sua parte corretta e completata
in stretta conformità colsecondo il Voto del relatore della Commissione per la Russia, Eccmo
Mons. d'Herbigny
(cfr. Allegato). Durante la mia esposizione, il Bratman-Brodowsky prendeva degli appunti; il che,
io da una parte, non potevo impedire,difficilmente avrebbe potuto essere da me impedito e, d'alt
dall'altra, è stato,forsese non erro, opportuno per impedire assai
probabili errori od equivoci.di trasmissione.L'Ambasciatore mi assicuròL'Ambasciatore mi assicurò che aveva tutto ben compreso e che
col
col
prossimo corriere avrebbe riferito
l'
ede riferirebbeed avrebbe riferito tutto al
Gsuo Governoa Mosca col prossimo corriere. Dal canto mio, avrei volutodesiderato di discutere con lui i vari punti, affinché egli rimanesseaffinché egli fosse costretto a riconoscere la assoluta ed
incontestabile giustezza delle domande della S. Sede; ma il Krestinski, sia che temesse
di compromettersi, sia che si sentisse poco esperto in tali materie, schivò ogni dibattito,
osservando che dopo sì lungo tempo, vale a dire dopo oltre un anno, non aveva più presente
att il Memoriale del suo Governo.
Nel portare, come di dovere, quanto sopra senza indugio a cognizione dell'E. V., m'inchino
177r, oben mittig hds. von unbekannter Hand, vermutlich von einem Nuntiaturangestellten,
notiert: "C".
Online seit 25.02.2019.
Dokument-Nr. 19166
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
[Berlin], 06. Oktober 1927
Schreiber (Textgenese)
PacelliPacelliBetreff
Sul regolamento della situazione della Chiesa cattolica in
Russia
Mi sia permesso innanzi tutto di riferire umilmente e rispettosamente all'E. V. checome nel tentativo, così poco felicemente riuscito,da me fatto di preparare un progetto di Nota di risposta a questo Ambasciatore dei Soviety avevo [
177v
Pro-Segretario della S. Congregazione per la
Chiesa Orientale, col venerato Foglio Appena giuntomi il sullodato Dispaccio, ho telefonato subito all'Ambasciata dei Soviety, affine di avere un abboccamento col Sig. Krestinski, ritornato testé a Berlino. Per evitare di recarmi io stesso colà, ho procurato di ottenere che venisse piuttosto egli stesso in Nunziatura, come ha fatto in realtà ieri sera alle ore sette. Egli era accompagnato dal Consigliere dell'Ambasciata, Sig. Bratman-Brodowski, e si mostrò assai cortese. Gli manifestai subito lo scopo del richiesto colloquio, dichiarandoglie gli dichiarai in pari tempo
178r
lingua
Nel portare, come di dovere, quanto sopra senza indugio a cognizione dell'E. V., m'inchino